Cerci, Sansone e D'Ambrosio, il nuovo che avanza
Non vogliamo prendere ad esempio la politica, anche perchè lì non c'è nulla di nuovo che avanza, nel Toro invece sì ed è una bella realtà. Stiamo parlando di tre giocatori che hanno delle indubbie qualità tecniche e stanno crescendo, ovvero stanno entrando nell'età giusta per mettere in mostra il loro potenziale. La squadra granata non è più Bianchi o Ogbonna dipendente, ma sta diventando un gruppo compatto dove emergono altre personalità. Partiamo da Danilo D'Ambrosio (24) sul quale è stato giusto puntare quando arrivò praticamente sconosciuto dalla Juve Stabia, anche se nelle giovanili viola prometteva bene. Tra alti e bassi è riuscito ad arrivare in A con il Toro e a dimostrare di saperci stare senza problemi, anzi gioca meglio nella categoria superiore e continua anche a segnare di testa. Un difensore elegante, deciso, mai falloso, possiamo dire che è raffinato ma allo stesso solido perchè non cerca le giocate d'effetto. Sembrava dovesse andarsene in estate perchè non aveva il posto assicurato, ma adesso Ventura lo sta rivalutando, grazie alla meritocrazia che, per fortuna, nel calcio vale ancora. Oltretutto è di intera proprietà del Toro, che è un valore aggiunto.
Non è facile valutare Alessio Cerci (25) che, quando è in giornata, incanta e viaggia avanti ed indietro sulla fascia, se non è in forma diventa persino irritante. E' il compagno ideale di Bianchi con i suoi cross, con il Bologna ha fatto di tutto per farlo segnare ma non c'è riuscito. Ventura l'ha fatto diventare più generoso rispetto ai tempi della Viola, quando cercava giocate difficili e tiri impossibili, ignorando di servire il compagno meglio posizionato. E' arrivato in comproprietà per 2,5 milioni di euro dalla Fiorentina, che potrebbe lasciarlo al Torino definitivamente a partire da giugno.
Gianluca Sansone (25) è una bella scoperta. Ventura l'ha tenuto un po' in naftalina all'inizio, quando i tifosi invece lo invocavano in campo, ma ha fatto bene il mister granata a lavorare su di lui per farlo esordire in A con maggiore dimestichezza. E' facile all'inizio sbagliare nella massima serie e c'era il rischio che si bruciasse. Invece ha preso coscienza delle sue qualità ed è cresciuto partita per partita, in quelle che ha giocato finora, diciamo più degli spezzoni che altro, ma domenica contro il Bologna ha messo in mostra delle giocate in cui s'è capito che ha i piedi buoni, in particolare il sinistro, questo ragazzo. Sa anche essere rapace sul pallone, dimostrando un certo cinismo da bomber, nonostante sia una seconda punta o un trequartista, come ha dimostrato a Napoli, errore di Aronica a parte, ma a volte è più facile sbagliare gol facili rispetto a quelli difficili. E' in comproprietà con il Sassuolo e la sua metà è costata 1,6 milioni di euro.