Carlo Nesti: “Mai un Toro così rampante nell'era Cairo”
Era dall’avvento di Cairo che non si poteva festeggiare, in Serie A, un Toro così rampante: nelle ultime 4 partite, 3 vittorie e 1 pareggio, con 8 gol segnati e 2 subiti. Dopo le stagioni in cui si cercava la testa di Bianchi, e dopo quelle in cui Ventura imponeva il possesso palla, ora è l’eterno, e mai fuori moda, contropiede il “vangelo granata”. Tre interpreti su tutti: Cerci, libero di scorazzare dove vuole, Immobile, dietro, e non davanti a lui, a ricucire, e Farnerud, in crescendo nella capacità di verticalizzare. Si tende a creare densità fra il limite dell’area, grazie al nuovo Glik centrale, e la linea di metacampo, accettando un baricentro basso, pur di evitare i tiri: solo 3 nello specchio su 13 dell’Udinese. Maksimovic sorprende, Darmian insiste (e la Nazionale?), e Vives macina. Come contro la Lazio, si concedono tanti cross (33), ma è un rischio calcolato.
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