Belotti in crisi? Forse c'è un qui pro quo alla base
L'uscita dell'Italia dai prossimi Mondiali pare abbia mandato in crisi psicologica il Gallo, ma principalmente la colpa è da imputarsi alla sua veloce ripresa dopo l'infortunio. In primis per renderlo disponibile a Ventura nei playoff, che però non ha sortito l'effetto previsto.
Si vede che la forma latita e che Belotti ha bisogno di ritrovarla, ottenendola solo giocando, ma senza forzare troppo, non avrebbe senso.
E' chiaro che l'attaccante bergamasco è il campione del Torino e se funziona sotto rete non ci sono limiti agli obiettivi granata, ma la forza di Belotti va assistita senza mettergli addosso troppe responsabilità. Se si conoscono i suoi limiti da rigorista, era meglio non dargli quella responsabilità ieri, quando ha buttato via il possibile vantaggio granata sbagliando un rigore, parato dall'ex Stefano Sorrentino.
Tuttavia, la clausola rescissoria da cento milioni di euro, è una bella palla al piede per Belotti, perchè valere tutti quei soldi può dare alla testa ma allo stesso creare imbarazzo. Sappiamo che il Gallo è uno che vive con i piedi per terra, è un ragazzo semplice, questa clausola lo destabilizza un po', non essendo appunto una persona presuntuosa e piena di sè.
Il Torino difficilmente lo venderà a quella cifra, soprattutto perchè i Mondiali potevano essere per lui una vetrina molto importante. Ora può sperare di andare in Europa con il Torino e a, questo punto, è quasi certo che il Gallo resterà in granata anche nei prossimi anni. Sperando che gli creino attorno un gruppo che sappia supportarlo a dovere per permettergli di segnare tanti gol e di giocare ad alti livelli con il suo club.