Alessandro Gazzi, un'inesauribile risorsa a disposizione del Toro
Fortemente voluto da mister Ventura, Alessandro Gazzi è approdato al Toro nel Luglio 2012 ed è subito diventato un elemento imprescindibile per la squadra. Il mediano ex Siena è, infatti, un vero e proprio pupillo dell' allenatore dei granata, il quale vede in lui il perfetto stereotipo del centrocampista di quantità abile nel recuperare palloni in mezzo al campo ed encomiabile in termini di corsa e impegno. Il suo continuo lavoro di contenimento, la sua freschezza atletica e la lucidità tattica che possiede in qualsiasi momento della gara han fatto sì che partisse titolare in tutti i primi 13 impegni di campionato. Non avrà dalla sua una grande tecnica e un' illuminante visione di gioco, ma il suo lavoro nella mediana è d' inestimabile valore. Nel centrocampo a due del Toro, infatti, la sua funzione di diga davanti alla retroguardia garantisce equilibrio in fase difensiva e crea presupposti di contropiedi in superiorità numerica in quella offensiva. Per capire quale sia il reale valore di questo giocatore, è bene ricordare che la sua migliore annata risale al 2009/2010, stagione in cui, nel Bari di Ventura, un certo Sergio Almiron illuminava il San Nicola con le sue geometrie e i suoi lanci millimetrici per Barreto e compagni. Il duo Gazzi-Almiron rappresentava l' essenza del centrocampo venturiano, la sintesi perfetta tra qualità e quantità. Ai granata manca proprio un giocatore di tali caratteristiche: un regista. Ciononostante, il ventinovenne ragazzo di Feltre ha saputo prendere in mano il centrocampo del Toro e, in alcuni frangenti, si è fatto apprezzare addirittura in fase di impostazione. Non è quindi facile rivolgergli delle critiche: qualche errore di imprecisione si è visto, è vero, ma non si può pretendere che svolga senza sbavature un compito che solitamente non gli appartiene. Se Cairo riuscirà ad acquistare un buon regista a gennaio (magari proprio Almiron, intenzionato a lasciare Catania), si potrà allora parlare di un centrocampo completo, forte dei polmoni d' acciaio del numero 14 granata e dell' estro di un fantasista in cabina di regia.