Vio, il mago delle palle inattive
Lavora in banca e raggiunge la squadra nel fine settimana per la rifinitura. Zenga lo ha voluto conoscere dopo avere letto il suo libro sulle tattiche sui calci piazzati Se uno ti dice che nel calcio ci sono 4.830 soluzioni per battere un corner o lo guardi pensando che sia un matto o gli presti attenzione e cerchi di sfruttarne i consigli. Se poi il soggetto in questione decide di scrivere un libro dal titolo "Più trenta per cento", la curiosità aumenta e non puoi non andargli dietro.
Deve essere stata proprio la curiosità a spingere Walter Zenga nel 2005 a contattare Gianni Vio, autore del libro e soprattutto stratega delle palle inattive. All´epoca Zenga allenava la Stella Rossa di Belgrado. Un primo approccio che diventò conoscenza l´anno dopo quando il tecnico rosanero allenava l´Al Ain negli Emirati Arabi e che è diventata collaborazione nella stagione successiva quando Zenga approdò sulla panchina della Dinamo Bucarest. Un sodalizio andato avanti anche a Catania e che oggi continua pure in rosanero dove Vio è uno dei componenti dello staff di Zenga insieme al "secondo" Pedrazzini, al preparatore atletico Di Renzo e a quello dei portieri Brambilla.
Gianni Vio è nato a Mestre cinquantasei anni fa e esattamente da trenta anni studia calci d´angolo, punizioni, situazioni tattiche nelle quali ci siano da sfruttare le palle inattive. Per alcuni è il tattico, per altri lo stratega, Fabrizio Miccoli lo chiama più semplicemente "il mister delle punizioni". Certo è che Vio è un personaggio originalissimo con un ruolo non comune nel mondo del calcio. Ed è poco comune anche il fatto che Vio abbia mantenuto il suo posto in banca all´Unicredit di Mestre dove lavora sino al fine settimana quando poi raggiunge la squadra per mettere a punto le strategie.
Giocatori che affollano l´area di rigore, altri che vanno sul portiere, altri ancora che entrano in area mentre un gruppo retrocede verso il centrocampo, quelli che si mettono in fuorigioco e rientrano in un baleno. Insomma, c´è da ammattire. E le difese avversarie spesso ammattiscono veramente. E lui sempre a studiare, sempre a trovare nuove soluzioni.
In Austria, quando la squadra è in campo, Gianni Vio si siede in tribuna con la sua macchia fotografica e appena c´è una punizione o un calcio d´angolo fotografa tutto con la massima attenzione. Scatti che poi rivede con Zenga e i giocatori. Foto, filmati, appunti che rappresentano i ferri del mestiere di Vio che nel calcio aveva iniziato giovanissimo nell´Edo Mestre prima di rompersi il legamento di un ginocchio, che nel calcio è rimasto prendendo il patentino di allenatore di terza categoria e che del calcio conosce adesso anche i grandi palcoscenici grazie al sodalizio con Zenga.
Schemi studiati a tavolino e anche frutto dell´ispirazione del momento. Come quello che lo scorso anno consentì al Catania di segnare al Torino: calcio di punizione, barriera nutritissima e Palsmati che fa? si abbassa i pantaloncini per distrarre il portiere avversario, così Mascara può far gol. Se Vio l´ha veramente pensata così, allora è un genio.