Toro su misura per Rosina
Dal club degli scontenti esce Rosina. Il numero dieci torna fantasista. L'abito che gli ha cucito Novellino gli calza a pennello. Libero di inventare dietro l'attaccante. Libero di svariare, di correre in ogni parte del campo. Libero di difendere, anche. Ora, tolta la zavorra della fascia - un ruolo che Rosina ha sempre mal sopportato, anche con De Biasi: di Rooney non esistono replicanti - anche libero di crescere, di tornare importante, di sorridere, di divertirsi. «Sarà il nostro Recoba, quando l'uruguaiano giocava nel mio Venezia», lo carica il tecnico. Che non dimenticherà mai quella stagione in Laguna, partita malissimo e conclusasi con l'incredibile rimonta salvezza grazie all'estro del Chino e ai gol di Maniero. Lo schema vale anche per il Toro, l'esempio pure.
«Questo è il mio calcio, così ci salviamo», assicura Monzon, gli occhi del quale sono tornati a brillare dopo l'entusiasmante prova di San Siro. Il risultato conta, ma un punto - anche se con la capolista - è poca cosa rispetto al gioco e al dinamismo mostrati. «E' il mio Toro, la mia filosofia, non conosco altro, i tre mediani non appartengono al mio credo d'intendere il football». Novellino sta ritrovando la fiducia, è la notizia migliore per un gruppo a caccia disperata di certezze. Torino come Venezia e Sampdoria: l'apice nella carriera dell'irpino-perugino. Quel Venezia battè anche la Fiorentina di Trapattoni (4-2) in casa; quella Sampdoria - con Flachi (Rosina) e Bazzani (Bianchi) - sfiorò la zona Champions.
Il modulo è semplice, lo schema è simile a quello del primo Chelsea di Mourinho. Due esterni (in questo caso, Abate e Gasbarroni) doppiati dai terzini in fase d'attacco (Rivalta e Ogbonna) danno sfogo alla creatività del trequartista, che gioca da pendolo dietro l'unica punta fissa. Si creano spazi, si propiziano pericoli. E' la speranza di Novellino. E di Rosina, che nella nuova veste potrà tornare a fare gol su azione. Per lui, quest'anno solo tre centri su rigore: troppo poco. Davanti al dieci ora c'è Rosinaldo. Un obiettivo tornato possibile.