Toro, Cairo chiama nella notte
È stata un´altra domenica da comiche granata: alle 18,42 di ieri si è consumata l´ennesima farsa del Toro di Urbano Cairo. «Il Torino comunica di aver esonerato dall´incarico di allenatore Mario Beretta: a lui ed al suo staff vanno i ringraziamenti della società per il lavoro svolto. La guida tecnica della squadra è stata affidata a Stefano Colantuon».
È il testo del comunicato che riporta in granta l´allenatore che era stato licenziato all´indomani della sconfitta contro il Crotone. Come dire: per Colantuono si è trattato di una vacanza disintossicante durata 42 giorni, per Beretta di un tentativo disperato di tenersi una panchina infuocata per 33 giorni (al netto di ferie e riposi settimanali), per Cairo un salasso da oltre un milione di euro lordi. E per il Toro l´ennesima figuraccia di fronte a tutto il mondo del calcio, e non solo. Dopo la sconfitta contro il Cittadella il Torino inteso come società era clamorosamente sparito dai radar: dai vertici societari soltanto 15 parole («Al momento non c´è nulla da dire e le nostre considerazioni le teniamo per noi»), per di più pronunciate non da chi le decisioni le prende (Cairo) ma da Petrachi.
Cairo aveva chiuso i ponti e spento il cellulare, si era immerso in tutta una serie di valutazioni, salvo riaccendere il telefono alle 0,59, ossia quando sapeva di non essere più disturbato dagli organi di stampa visto che a quell´ora tutti i giornali erano già in tipografia. Peccato che in questo modo si sia creato un clamoroso vuoto di potere, con le uniche voci affidate a Beretta, ossia il tecnico di fatto già disarcionato, e a Rubin, l´unico giocatore autorizzato a parlare nel dopo-partita. Fatto sta che Cairo ha rotto gli indugi a notte fonda: dopo le 2 ha telefonato a Colantuono, quattro chiacchiere per rompere il ghiaccio e riprendere il contatto, e una convocazione per l´incontro a sei occhi (Petrachi compreso) organizzato per ieri pomeriggio a Milano. Nessuna novità, in questo senso, visto che si tratta di una prassi ormai abituale per Cairo: il "vecchio" allenatore viene delegittimato in settimana, la squadra perde, il presidente si chiude nel silenzio, le consultazioni nella notte, fino al ribaltone del giorno dopo. Tutto uguale anche stavolta, proprio come già avvenuto con De Biasi, Zaccheroni, Novellino, Camolese e lo stesso Colantuono.