Toro, è scoppiata la Primavera
Un fremito di orgoglio granata ci è passato sulla schiena ieri quando il Toro dei ragazzi si è qualificato per la semifinale del Viareggio: era da tempo che non ci capitava.
Certo non è un traguardo quello tagliato ieri ma semplicemente una tappa di avvicinamento che potrebbe dire molto, se Sabato i pupilli di Scienza dovessero battere la Juventus, o nulla se ci si facesse abbattere da una sconfitta.
Una cosa è sicura, nonostante la partecipazione straniera, la formazione Primavera del Toro è fra le prime quattro d’Italia, almeno in questo momento e per un settore giovanile che è ripartito da zero diremmo che non è proprio male.
Due sono gli appuntamenti che contano oltre ai campionati di categoria, per capire se ci sono dei giovani che valgono: il Torneo di Viareggio per la Primavera e il Maggioni Righi per gli Allievi.
Statene certi che se c’è qualche buon giocatore in arrivo, cioè che crescendo potrà calcare i campi di Serie A, lo vedrete quasi sicuramente transitare sui campi toscani di Viareggio o su quelli piemontesi di Borgaro.
La vittoria combattuta, fortemente voluta della Primavera granata di ieri è a tinte forti, per veri cuori granata: 1 a 1 alla fine dei tempi regolamentari e a poco dalla fine rigore per gli altri con espulsione del portiere, quel pazzerello di Gomis.
Sinceramente non ci abbiamo più creduto, abituati come siamo a batoste continue, stavamo già suonando il de profundis … e invece assalto all’arma bianca come si usava dire tempo addietro, che frutta un rigore trasformato da D’Onofrio. Incredibile il Toro era di nuovo in corsa.
La favola assume a questo punte le tinte puramente granata: Gomis è stato espulso ed i granata affrontano la trafila dei rigori con il portiere di riserva fra i pali.
Cristian Pascarella era stato visto “svagato” dal suo Mister, ed il motivo è anche da ricercarsi nel fatto che Gomis è praticamente inamovibile e lui il titolare.
Pascarella para ed il Toro vola in semifinale a giocarsi con i bianconeri la partita che probabilmente per molti dei protagonisti sarà quella della vita.
Per una volta i ragazzi insegnano ai più grandi, mai darsi per vinti anche quando la classifica, gli arbitri, le situazioni ti giocano contro, anche perché o centri l’obiettivo o puoi comunque uscire a testa alta dal campo.
La speranza è che i ragazzi (che furono del Fila) facciano battere d’orgoglio il cuore dei tifosi e del loro Presidente, affinché magari tutti insieme si decidano a mettere finalmente la prima pietra per la ricostruzione della piccola fabbrica di campioni che fu il “campo mitico”.
Ci siamo fatti prendere un po’ la mano e il cuore dal granatismo acuto, ma probabilmente c’è talmente tanta fame di successi che anche una semifinale conquistata dalla squadra giovanile, anche se è solo una tappa di avvicinamento, può diventare un traguardo.
GMC