Rugby - Terremoto: giocatori dell'Aquila in prima fila tra i soccorritori
L'Aquila Rugby, grande decaduta della palla ovale italiana che attualmente milita nel campionato di Serie A2, si è subito disposta in prima fila, con i suoi giocatori al completo fin dalla scorsa notte, per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto.
"Ci siamo attivati tutti e ci hanno chiesto di dare una mano per evacuare l'ospedale - racconta il direttore tecnico Massimo Mascioletti, gloria del rugby abruzzese e ct dell'Italia ai Mondiali del 1999 -. E' un vero caos - racconta ancora Mascioletti, con tono commosso -, ma facciamo tutto ciò che è possibile. Durante l'evacuazione il nostro estremo Dario Pallotta (un colosso di 1.86 per 96 chili ed azzurro nel rugby a sette, ndr) si è caricato sulle spalle una donna anziana con tutta la bombola dell'ossigeno che le serviva per respirare e l'ha tratta in salvo. E' una tragedia...".
Pallotta, 23enne estremo, ha cercato di "placcare" la malasorte salvando prima una donna, poi il marito dopo aver sfondato a spallate la porta di casa loro. La sua, di abitazione, Pallotta l'aveva persa poco prima ("é totalmente inagibile"), ma non era il momento di stare a pensarci. "Ero in mezzo alla strada - racconta - e ho sentito delle grida di aiuto di una donna. Sono subito corso verso il punto da dove venivano, la tromba delle scale era crollata e intorno era tutto un disastro".
Il rugbista che quest'anno è stato anche azzurro nel Seven, nel torneo uruguayano di Punta del Este, ha agito d'istinto: "sul momento, per la confusione, la puzza di gas clamorosa che usciva dalle tubature rotte e i calcinacci - dice -, non mi sono neppure reso conto se fossero uomini o donne, ho pensato solo a portarli fuori. Poi ho saputo che erano marito e moglie. L'uomo era finito sotto ad una pietra e ai tubi dell'acqua, e ho dovuto sollevare tutto. Mentre li portavo fuori c'é stata un'altra scossa e sinceramente mi sono preoccupato".
I rugbisti targati L'Aquila si sono tutti attivati, in particolare per l'evacuazione dell'ospedale a cominciare dal reparto di ortopedia. "Ci fanno fare i lavori di forza - racconta Pallotta -, facendoci caricare materassi e gente in sedia a rotelle. Facciamo tutto ciò che possiamo, perché vogliamo assolutamente aiutare la nostra gente, ma qui è un caos generale".
Accanto a lui c'é Mascioletti, autentica gloria cittadina, due scudetti vinti e 227 mete segnate da giocatore, 54 presenze in azzurro, poi uno scudetto anche da allenatore e sempre con L'Aquila. "Mia moglie è infermiera, sono subito corso qui - racconta l'ex ct azzurro - e stiamo facendo di tutto mentre continuano ad arrivare morti. E' dura andare avanti. E' un dramma, ma noi del rugby non ci fermiamo, qualcuno dei miei è andato in centro a scavare fra la macerie, anche con le mani". Già, quelle mani grandi come pale tipiche di chi spinge in mischia oppure corre dopo aver afferrato un pallone ovale, come Pallotta, 1.85 per 96 chili, un cuore grande così e un coraggio da leone, altrimenti che rugbista sarebbe? "Ma qui conta solo rendersi utili, ora la nostra vita è questa".
Ma è tutto lo sport a tendere una mano all'Aquila. I Giochi del Mediterraneo in programma a Pescara sono pronti a mettere a disposizione strutture e impianti per far fronte all'emergenza terremoto. "Se verranno chieste, potranno essere messe a disposizione strutture all'aperto, che possano servire per far atterrare gli elicotteri, per parcheggi. A Teramo, a Chieti, ovunque, perché all'Aquila si sta vivendo una tragedia immane". Lo ha detto Mario Pescante, abruzzese di Avezzano, già deputato di Forza Italia e ora commissario straordinario dei Giochi.