Piccola riflessione granata
I pochi giorni che ci separano dalla partita verdetto con il Catania, riservano in casa Toro le solite cose: promesse di riscatti mai concretizzati, infortunii importanti, speranze e poche certezze.
Nulla di nuovo sotto il sole dunque e comunque a questo punto della stagione difficile aspettarsi qualche cosa di diverso.
Questi sono i momenti in cui forse proprio per esorcizzarla, si pensa più alla B che non ad una prossima stagione in serie A e bene ha fatto il Pres. a dire che terrà Dzemaili, perchè oltre a "sviare" un po' i pensieri, ci da modo di guardare con un briciolo di ottimismo al futuro.
Visto che di nuovo c'è poco, parliamo di qualcos'altro.
Certamente in molti hanno visto la prodezza del ragazzino del Manchester United (vedi foto) Federico Macheda, romano de Roma, cresciuto alla corte dell'ottavo Re di Roma, Lotito e fuggito all'estero per un pugno di sterline ... così almeno afferma il successore di Numa Pompilio.
Cosa c'entra l'ultimo gioiellino dei Diavoli Rossi britannici con il nostro vecchio e amato Toro?
Spesso abbiamo sentito parlare di Filadelfia ed in molti quando se ne parla dicono a labbra serrate - meglio uno che faccia gol che non lo stadio - anche se non troverete mai nessuno che lo ammetta veramente sono discorsi che abbiamo sentito da più parti.
Difficilmente troverete qualcuno che lo dica apertamente, un po' come nessuno dice di aver votato per il Berlusca, ma il pensiero come il nostro "beneamato" Premier, circola.
Sentivamo poco tempo fa Rampanti, sciorinare la solita litania sullo spogliatoio della prima squadra vicino a quello della Primavera, affermando che la strada da cui ripartire è proprio quella.
Qualche sorrisino si è visto, come quando il nonno parla dei tempi andati ... ma ecco che oggi arriva Macheda!
"Sono felice di essere al Manchester, allenarsi di fianco a Ronaldo e Rooney ti da degli stimoli pazzeschi, vivi con loro la quotidianità e acquisisci sicurezza nei tuoi mezzi, cresci tantissimo sotto il punto di vista della tecnica e del gioco" Macheda dixit!
Federico Macheda e non Rosario Rampanti. Incredibile.
E così si scopre che questa è un'usanza molto britannica e che per i vari club di Premier è la norma.
In casa granata, facendo un po' di calcoli ... sono 60 anni che il Grande Torino è scomparso a Superga, quindi diciamo da prima della Seconda Guerra Mondiale ... quest'usanza si praticava fino al disgraziatissimo momento in cui si è deciso di radere al suolo un Monumento Nazionale ed un pilastro della vita granata: Il Filadelfia.
Quanti campioni sono passati nelle sacre mura e quanti talenti ne sono usciti ... guarda un po' persino l'attuale Mister del Toro!
Come nelle classicissime fiabe di Esopo si trae sempre una morale alla fine della storia: e se il "Toro" capisse che, per poter smettere di vagare nel deserto come gli Israeliti alla ricerca della terra promessa, il posto da cui ripartire non può essere che il Filadelfia?
Con l'aiuto del Comune e di qualche Sponsor Illustre, costerebbe al "Toro" più o meno come Bianchi, ma che alla fine di Bianchi ne sfornerebbe in serie ... magari che assomigliano un po' a Macheda.
Con un Fila in ricostruzione persino la B sarebbe meno amara.
GMC