Padova-Torino: più competenza per riaccendere la luce e giudicare
Si chiama stadium manager e non può restare un termine altisonante ma vuoto nei campionati di serie A e di serie B. Che si giocano in impianti per la gran parte superati, ma devono comunque essere diretti da un esperto efficiente e capace di intervenire in ogni situazione. La classifica del campionato di B è stata ieri sconvolta al vertice dallo 0-3 a tavolino a favore del Torino per la gara di Padova di tre mesi fa, finita 1-0 in due riprese. Stando a perizia e sentenza, allo stadio di Padova non sono stati capaci di riattivare la luce alzando la leva giusta. Un po’ come a casa nostra, quando non si sa bene che cosa fare se salta la corrente e si va a tentoni pigiando un po’ questo un po’ quell’altro bottone dei contatori di casa e cantina. A Padova quando hanno trovato il pulsante appropriato la luce si è riaccesa, ma la partita era già stata interrotta.
Il Padova paga per la responsabilità oggettiva, ma questa storia condensa tutti i «cortocircuiti»: impianto di illuminazione d’emergenza che non parte automaticamente eppure in A e B deve essere come quello degli ospedali; incapacità di riattivarlo manualmente; arbitro e capitani che non seguono bene le procedure; giudice sportivo che prende decisioni contraddittorie e domanda chiarimenti soltanto dopo che si sono giocati i minuti che mancavano, il 14 dicembre; Procura federale che procede con tempi da peggior giustizia ordinaria. E la storia non è finita: chissà quando si concluderanno gli appelli.
Il buonsenso avrebbe magari suggerito di rigiocare subito la gara e festa finita, le norme dicono che questo può accadere soltanto se l’arbitro ammette l’errore tecnico, cioè dice: ho interrotto la gara ma dovevo aspettare un altro po’. Questa sentenza può essere cambiata soltanto da un altro colpo di scena. Intanto dà l’unica certezza di questa storia, a tutela del calcio dalla A ai dilettanti: un club, di qualsiasi livello, deve avere persone competenti. Che sia lo stadium manager o l’omino tuttofare. Valga anche per la giustizia sportiva.