Omicidio Sandri, sei anni a Spaccarotella
Sei anni di reclusione per l'agente di polizia Luigi Spaccarotella per l'uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri. Questa la sentenza dei giudici della Corte di Assise di Arezzo al termine di una lunga camera di consiglio. La Corte ha riconosciuto colpevole l'agente di omicidio colposo con l'aggravante della previsione del fatto. Il pm aveva chiesto 14 anni di reclusione per omicidio volontario. In aula, alla lettura della sentenza, gli amici della famiglia Sandri hanno levato urla contro i giudici. Un'ambulanza è dovuta accorrere davanti al tribunale per soccorrere una ragazza, vittima di un leggero malore. A calmare gli animi ci ha pensato Cristiano Sandri, fratello di Gabriele, che poi ha espresso così la sua rabbia per la sentenza: "E' una pagina triste della nostra Repubblica - ha detto Cristiano Sandri - mi auguro che in appello venga sicuramente riformata perché sarebbe indegna di un Paese civile".
Secondo Giorgio Sandri, padre della vittima, la sentenza è da considerare "una vergogna per tutta l'Italia. Non hanno creduto a cinque cittadini italiani che hanno affermato di aver visto Spaccarotella puntare e sparare in mezzo all'autostrada. Non credo più nella giustizia, non credo più in niente - ha proseguito -. Senz'altro faremo appello perché io Spaccarotella non lo mollo, non lo mollerò fino all'ultimo grado di giudizio. Sono disgustato, disgustato, disgustato, disgustato. Io consiglierei a tutti i cittadini di non spendere piu' i soldi per la giustizia perche' se la giustizia e' questa sono soldi buttati". Durissimo anche il commento di Daniela Sandri, madre di Gabriele: "Con quale coscienza i giudici hanno fatto una cosa del genere? Stasera, quando i giudici andranno a casa, come faranno a guardare i loro figli? Non credo più nella giustizia, mi viene voglia di andare via dall'Italia. Non hanno creduto a tanti testimoni, è incredibile. Me l'hanno ammazzato una seconda volta".
La sentenza è stata commentata anche dal difensore dell'agente, Federico Bagatti: "Siamo contenti per Spaccarotella perche' e' stato riconosciuto quanto ha sempre sostenuto: non voleva uccidere nessuno. Ovviamente la pena e' troppo gravosa e faremo appello". Lo stesso avvocato ha raccolto al telefono la soddisfazione dell'agente: "Piango di gioia, ho fatto bene a credere nella giustizia", ha detto Luigi Spaccarotella. Gabriele Sandri era morto l'11 novembre 2007: il 26enne tifoso della Lazio era stato raggiunto da un proiettile nell'area di servizio di Badia al Pino dell'autostrada A1.