JuveToro, Natale di ghiaccio!
Quest'ultimo "Tempo reale" dell'anno non può che essere "a reti unificate", come i discorsi dei Presidenti della Repubblica. Mai come stavolta, infatti, ci sono curiose e tragiche analogie fra le crisi delle squadre di Torino. Fallimento dell'ultimo mercato, contestazioni dei tifosi, imbarazzo dei dirigenti, paralisi dei giocatori, e bocciatura del modulo tattico: una raffica di "virus" in comune. Non potendo trattare tutti gli argomenti, mi limito ad appprofondirne uno: quello tattico. Maledetto sia il giorno in cui Blanc e Cairo hanno deciso di scegliere i giocatori in omaggio alla moda, suicida, del "rombo": il 4-3-1-2. Quello è un sistema di gioco inventato con un unico obbiettivo: mettere in condizione un grande trequartista di giocare dietro a 2 punte. Una volta, ai tempi di Platini e Maradona, era tutto più semplice, perché si difendeva a 3. Da quando è diventato obbligatorio, per molti, l'impiego della difesa a 4, il "fantasista" è stato adattato come seconda punta, o, al limite, come esterno di centrocampo, salvo ricorrere al 4-2-3-1. Per non regalare spazio agli avversari, è indispensabile possedere terzini-turbo, in grado di sopperire, senza danni, all'inferiorità numerica sulle fasce laterali: 2 contro 4. Ma nel momento in cui non hai 2 trequartisti che "fanno la differenza", come Diego in crisi esistenziale, e Gasbarroni, che ha sempre dato il meglio da esterno, mi spiegate qual è il vantaggio dell'adozione del "rombo"? Aggiungete che né la Juve, né il Toro hanno un uomo-diga davanti alla difesa: Melo "imbrocchito" e Coppola infortunato. E aggiungete che, su 12 terzini, le società non ne hanno uno in grado di potersi considerare "completo". C'è chi ha solo la fase offensiva: Caceres, Grosso, De Ceglie, Colombo e Diana. Chi è vecchiotto: Grosso, Diana e Rivalta. Insomma: il giorno che Juve e il Toro ripartiranno dal "copione" più semplice, il 4-4-2, finalmente spariranno i dubbi sui giocatori da marcare "Mio tuo, mio tuo... suo!". Quanto dobbiamo ancora aspettare?