Il punto sulla serie B

L'opinione di Valentina Ballarini.Giornalista sportiva e conduttrice di Sportitalia
17.11.2009 18:14 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: www.tuttomantova.it
Il punto sulla serie B
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© foto di Federico De Luca

Mantova-Cesena di domenica è stata una partita incredibile. Se c'era una squadra che avrebbe meritato di uscire con i tre punti era il Mantova; è stato molto schietto lo stesso allenatore cesenate Bisoli ad ammetterlo. Bisoli nel dopopartita ha dichiarato, molto onestamente, che in questo inizio di stagione il Cesena non era mai stato schiacciato così, rendendo onore al Mantova di Michele Serena.

Della partita di domenica il Mantova non deve fare drammi, la sconfitta scaturisce molto dagli episodi, determinanti, dei due rigori. I bianconeri devono ringraziare enormemente il quarantenne Francesco Antonioli, che ieri al Martelli ha confermato le sue straordinarie doti di para-rigori, già note ai tempi della Roma dello scudetto. Non è una novità, ma in questa occasione ne ha fatto le spese il Mantova. Fa specie vedere sbagliare un penalty da "Don Tano" Caridi, che veniva da una striscia incredibile di centri consecutivi dagli undici metri. Lo stesso Caridi nel postpartita ha fatto il mea culpa, dichiarando che lo zero nella casella punti è anche colpa sua.

Ad ogni modo dopo una partita così ben giocata dal Mantova, la squadra biancorossa non deve deprimersi per la sconfitta rimediata, né per la classifica ancora deficitaria, ma deve assolutamente ripartire da quanto di buono fatto vedere ieri al Martelli. Una partita così la si può perdere solo per caso, con un po' di sfortuna. Giocando con questa intensità, con questa qualità - lo ha detto lo stesso Michele Serena - l'Aciemme potrà mettere in difficoltà chiunque, comprese le grandi del campionato.

E poi c'è Tomas Locatelli, non lo vedevamo così bene da tanto tempo, gioca con classe (non la scopriamo) e continuità, scende in campo da leader trascinatore di questo Mantova. Se è in forma, in Serie B Locatelli è unico; non tutte le squadre hanno un giocatore così, il Mantova lo ha capito e ne sta facendo tesoro. Sembra passato tantissimo tempo da quando - a fine agosto - era Locatelli a doversi sacrificare controvoglia al 4-4-2 di Serena, ora con il 4-3-1-2 è davvero l'uomo che fa la differenza.

Guardare la classifica di B in questo momento non ha senso - ce lo dicono gli stessi allenatori quando vengono ospiti nelle nostre trasmissioni tv - e comunque è evidente che tutti ancora possono risalire, prendiamo come esempio il Crotone di Lerda - attualmente i calabresi hanno la migliore striscia positiva - che sulla carta non ha una rosa superiore al Mantova, ma con continuità e bel gioco si sta togliendo dalle zone di bassa classifica. Se il Mantova trova il gioco, come visto domenica contro il Cesena, può fare molto bene. Vorrei puntare l'attenzione anche sul fatto che il Mantova è stata la squadra di B più bersagliata da infortuni in questo inizio di campionato: solo da settimana scorsa nella trasferta contro il Piacenza, Michele Serena ha avuto a disposizione praticamente tutta la rosa. Ero e rimango convinta che il vero Mantova si sarebbe visto solo con tutti gli effettivi a disposizione e le ultime due uscite lo confermano.

L'Aciemme è una squadra che ha carattere, non molla mai, è spesso andata sotto ma ha poi saputo reagire e rimontare. E' stato anche rimontato il Mantova, come ad Ascoli, è vero, ma come ha detto lo stesso capitan Notari - vero simbolo biancorosso - si rivede quest'anno lo spirito degli anni di Di Carlo. Non bisogna più rimanere ancorati alla finale persa col Torino nel 2005/6, ora gli obiettivi sono altri e non serve più il pessimismo che ha accompagnato il Mantova nelle ultime stagioni. Siamo solo all'inizio della stagione, ma l'impressione - lasciamo perdere la classifica - è che l'intero ambiente si stia davvero staccando da quel ricordo.

A inizio stagione la scelta di affidare la panchina biancorossa ad un tecnico esordiente, come era Michele Serena, è stata certamente una decisione coraggiosa e sorprendente, i rischi erano tanti, ma con il gioco mostrato ieri e la continuità del caso, potremo parlare a breve di una scelta vincente. Affidare le panchine di B a tecnici esordienti per la categoria è una caratteristica del campionato in corso, vediamo Lerda, Giannini e Moriero che molto bene stanno facendo con Crotone, Gallipoli e Frosinone. Sono tecnici molto preparati, che vivono calcio 24 ore su 24, e hanno un entusiasmo travolgente che contagia anche le squadre che dirigono. Sono loro la vera rivelazione della stagione 2009/2010.

Parlando invece di delusioni, non si può non citare la Reggina come vera grande delusa di inizio campionato con i soli 12 punti conquistati sinora. In estate si era costruito tutto con - e intorno a - Walter Novellino; la squadra era stata fatta dal mister d'accordo con la società, salvo poi attuare una vera e propria rivoluzione allontanando il direttore sportivo e il tecnico, dando la panchina a Ivo Iaconi, non un nome di grido, ma il tecnico giusto che potrà sfruttare la sua grande occasione. Fino ad oggi però la tanto attesa svolta in casa Reggina non c'è stata, continua ad esserci molta confusione e sono dell'idea che a inizio anno la rosa dei calabresi sia stata un po' sopravvalutata, non è un organico da dominio del campionato e promozione diretta, ha al suo interno diverse incognite (come la condizione di Bonazzoli) che possono pregiudicarne il cammino. I problemi maggiori probabilmente la Reggina li mostra in difesa e sulle palle inattive, dove è spesso in difficoltà.

Anche lo stesso Torino mi sorprende tantissimo, incredibilmente la squadra di Colantuono non ha un vero gioco. Dopo la partenza lanciata con Di Michele goleador, sono venuti a galla, pian piano, i problemi. Rolando Bianchi - non lo scopriamo noi oggi - è un cannoniere di razza, ma non gli arrivano palloni giocabili, spesso e volentieri è troppo isolato. Il Toro ha una rosa superiore a tutte le altre, potrebbe fare benissimo anche in A, nella lotta per la salvezza, eppure non riesce - come invece ci si attendeva - a dominare il campionato. Non ha ancora un'identità precisa e soprattutto non riesce a fare gioco. C'è da cancellare l'incubo retrocessione dai tifosi e dall'ambiente, e francamente le tre contestazioni in quattordici giornate, hanno fatto innervosire anche il mister Colantuono (molto seccato nell'ultima conferenza stampa), facendogli perdere un po' di serenità e il risultato sono state alcune scelte poco convincenti durante la gara di Piacenza. Leon proposto trequartista è quantomeno discutbile e l'ingresso di Gasbarroni tardivo.

Le grandi sorprese di questo inizio di Serie B sono certamente Ancona e Cesena. L'Ancona di Salvioni gioca davvero un gran calcio e impone il suo gioco ovunque, ha un grande attacco (Mastronunzio-Colacone), e a parer mio sarà una sorpresa che potrà durare, ha buone chance di poter entrare nei playoff a fine anno. Il Cesena di Bisoli è una squadra tosta, molto solida con muro difensivo incredibile, sei gol subiti in quattordici turni dicono tutto. Mister Bisoli è un trasformista, cambia spesso modulo all'interno della partita e per questo mi piace molto.