Il check up degli stadi boccia l'Italia
Tutte le società di calcio italiane stanno pensando al nuovo stadio come soluzione di tutti i problemi economici. Vediamo squadra per squadra com'è attualmente la soluzione
Juve, dal 2011 al Delle Alpi; Toro al Comunale
E' ormai quasi completata la demolizione del vecchio Stadio Delle Alpi, inaugurato per i Mondiali '90. Entro settembre si comincerà la costruzione del nuovo che sarà disponibile per la Juve a partire dal 2011-2012. Stadio da 40.000 posti, via la pista d'atletica, pubblico a ridosso del campo. Per la Juve un investimento al momento di 105 milioni di euro. La gestione dello stadio è affidata alla società "Sportfive" che garantirà anche una sponsorizzazione che ingloberà lo stesso nome dell'impianto, tipo Emirates Stadium dell'Arsenal. Stadio a misura di tifoso, con shop ufficiale e riqualificazione generale anche dei dintorni stessi: verde pubblico, negozi, ristoranti, cinema e un supermercato Conad che ha avuto l'esclusiva. Secondo dati diffusi dalla società stessa a proposito della godibilità della partita, è interessante constatare che nel vecchio impianto il posto più vicino al campo di gioco era a 27 metri. Nel nuovo stadio a 27 metri ci sarà il posto più lontano.
Col ritorno della Juve al Delle Alpi ristrutturato, il Torino resterà l'unico fruitore dell'ex Stadio Comunale, ora stadio Olimpico. Se il Torino dovesse riuscire a diventare proprietario dell'impianto è probabile che si arrivi alla denominazione stadio Grande Torino.
Inter e Milan tra San Siro e progetti vaghi
Si è parlato spesso di un nuovo stadio, o addirittura di nuovi stadi a Milano. Ma la stessa presenza del Meazza a San Siro, storico impianto fra i più famosi e belli al mondo - a parte problemi per alcuni settori comunque lontani dal campo (ma è un impianto da 80.000 spettatori) -, ha reso finora impossibile il nascere di progetti alternativi. Solo a livello di ipotesi si è parlato di uno stadio in zona Rho o Pero per l'Inter, da rendere operativo eventualmente durante l'Expo 2015. Stadio con una trentina di Sky Box che possano comodamente ospitare una quindicina di persone l'uno, altri (addirittura qualche centinaio) molto più piccoli, tre livelli di tribuna d'onore. E poi 4 ristoranti, diverse decine di punti di ristoro. Nello stadio potrebbe andare anche la sede stessa dell'Inter, museo e ovviamente shop ufficiale. Costo dell'operazione circa 400 milioni di euro. Il tutto però al momento non ha nulla di operativo.
Il Milan invece è più interessato a quanto pare alla permanenza e allo sviluppo di San Siro con una sua completa e piena gestione. Il Milan infatti si è già occupato direttamente più volte del rifacimento del terreno di gioco, vero punto debole ormai dello stadio Meazza.
Samp stop al progetto, Genoa per il Ferraris
La Samp è stata tra le prime, già dal 2007, a presentare il progetto di un nuovo stadio da collocare vicino al mare e verso l'aeroporto di Genova. Progettazione dello studio Boeri e Apice lo stadio somiglia come forma molto a quello mondiale di Saint Denis a Parigi, con un ampia copertura (chiamata "Luna Sospesa") a disco trasparente. Impianto da 34mila spettatori, due anelli di tribune. Lo stadio è collegato mediante passerelle pedonali sia all'aeroporto che a un grande centro, commerciale, culturale e di ristorazione. Costo previsto ai tempi dell'operazione 250 milioni di euro. Lo stadio sarebbe dovuto essere già pronto per il 2011, ma il progetto del presidente Garrone non ha mai avuto tutte le autorizzazioni necessarie e nella sostanza è stato finora bloccato.
Il Genoa è invece più fortemente e storicamente attaccato al Luigi Ferraris di Marassi. Pur essendo un ottimo impianto per la visibilità della partita (ma non da tutti i settori) il Ferraris ha il problema di essere collocato all'interno di un quartiere estremamente popolato, che si blocca letteralmente durante le partite. E' uno stadio da 55mila posti che però per problemi di agibilità ha visto progressivamente diminuire la capienza a 35 mila posti, con problemi per la numerosa tifoseria rossoblù. Inoltre per la licenza Uefa, in caso di qualificazione alle Coppe, e proprio per mantenere l'agibilità a livelli accettabili di pubblico, sarebbero necessari profondi e costosi lavori di ristrutturazione.
Bologna e lo stop al progetto "Romilia"
La presidenza Menarini (la Cogei, società di famiglia, è una grandissima ditta costruttrice a Bologna) vorrebbe riprendere in mano un vecchio progetto che già aveva avviato durante la gestione Cazzola. Un grande complesso - detto Romilia - di 300 ettari nella zona Budrio e Medicina con il nuovo stadio del Bologna, centro tecnico del Bologna stesso, campi sportivi, ristoranti, residence, abitazioni, centro commerciale, stazione ferroviaria, campo da golf e tante altre strutture di intrattenimento, in particolare due parchi a tema, uno dedicato ai motori e l'altro al wellness. Ma tutto il progetto fu bocciato dalla Provincia già nel 2007. Inoltre c'è grande incertezza sul futuro dello storico Dall'Ara, e tutto è sospeso in attesa delle elezioni amministrative e del verdetto sul campionato del Bologna stesso (serie A o B?). A settembre probabilmente se ne riparlerà.
Firenze, lo stadio di Fuksas delle polemiche
La società di Della Valle prevede il trasferimento della Fiorentina dallo storico, ma ormai vecchio, Artemio Franchi, in una vera e propria Eurodisney del calcio. Lo stadio sarà l'elemento centrale di un nuovo quartiere: con tanto di nuove abitazioni, un grande parco verde pubblico, centro commerciale, hotel, persino un museo d'arte moderna nonché centro sportivo e sede della Fiorentina stessa. Lo stadio, progettato da Fuksas, avrà una capienza di 40-50mila posti e una copertura trasparente tipo nuvola. La presidenza dei Della Valle tiene tantissimo alla realizzazione dell'opera ma l'individuazione dell'area di 40-50 ettari nella zona Castello a Firenze Nord è però al centro di una fortissima polemica cittadina, nonché di un'inchiesta giudiziaria.
Roma e Lazio, addio all'Olimpico
Roma e Lazio sono decise a dare l'addio Olimpico, pur essendo uno stadio in perfetto centro, rimesso ulteriormente a posto per la finale di Champions League, ma strutturalmente poco adatto (data la presenza della pista d'atletica) per la visione della partita di calcio. L'Olimpico resterà uno stadio dedicato alla nazionale (che però ha una politica itinerante per l'Italia), all'atletica e ai concerti. Entro il 10 maggio le due società devono consegnare alla giunta comunale i progetti per la costruzione dei nuovi impianti. Stadi fuori del grande raccordo anulare, quindi lontani dal centro e con grandi problemi di infrastrutture (strade, stazioni metro e così via). Il presidente Lotito ha individuato un'area nella zona Tiberina per la costruzione del nuovo "Stadio delle Aquile", ma nel suo originale progetto è prevista anche la costruzione di una serie di lotti abitativi al centro di scontri politici con la vecchia giunta comunale. La Roma ha due ipotesi, una alla Magliana verso l'aeroporto di Fiumicino e l'altra nella zona Centrale del Latte. Entrambe le società comunque sono molto indietro nell'operazione. Soprattutto la Roma che solo ora sta cercando di accelerare.
Napoli e un San Paolo da rifare
Si è parlato spesso di un nuovo stadio a Napoli, date anche le condizioni del San Paolo, ormai ridotto malissimo. In caso di pioggia piove sugli spettatori e i sotterranei, spogliatoi compresi, si allagano. Molte strutture sono ormai fatiscenti e il terreno di gioco è in brutte condizioni. Inoltre anche al San Paolo c'è una pista di atletica quasi inutilizzata da anni. Ultimamente si era parlato di un nuovo stadio nella zona di Chiaiano; tra l'altro il Napoli si allena non distante a Castelvolturno. Ma l'ipotesi è stata poi scartata. L'ultima proposta è che il Comune di Napoli abbandoni nella sostanza la troppo cara gestione economica del San Paolo - che nel frattempo si è visto rinnovare la licenza Uefa - per cederla totalmente e senza sovrapprezzo al Napoli stesso. Che potrebbe così finalmente rimodernare l'intero impianto, senza trasferisi altrove.
Bari, il San Nicola in vendita
Il bellissimo stadio "Astronave" San Nicola, con i suoi caratteristici 26 petali, è ufficialmente in vendita. L'amministrazione comunale ha infatti deciso di cedere ai privati lo stadio progettato da Renzo Piano e inaugurato ai tempi di Italia '90. Il San Nicola è un buon stadio per il calcio, ma l'inserimento della pista d'atletica - quasi mai usata, e voluta dal Coni ai tempi della progettazione - influisce molto sulla visibilità della partita e allontana gli spettatori. Con una recente delibera il Comune ha votato una modifica al piano regolatore per consentire l'edificazione di centri commerciali, palestre, ristoranti etc sui terreni agricoli che circondano lo stadio che rimane abbastanza fuori la città. Questo dovrebbe rendere più "appetitosa" la speculazione commerciale sullo stadio stesso; che necessità anch'esso, senz'altro, di rinnovamento e manutenzione profonda.
Cagliari, un nuovo Sant'Elia low cost
Il presidente Cellino ha presentato a ottobre 2008 il progetto di uno stadio che prenda il posto del Sant'Elia. Lo stadio dovrebbe essere abbattuto e ricostruito nella stessa zona, all'interno di un vasto parco a verde pubblico recintato e aperto dall'alba al tramonto. Lo stadio progettato dall'architetto di origine sarda Jaime Manca di Villahermosa prevede un impianto abbastanza piccolo da 25.000 posti, niente pista di atletica, una sezione vip con sistemazioni molto avveniristiche, e un anello intorno allo stadio con bar, pizzerie, ristoranti etc. Costi abbastanza contenuti utilizzando componenti prefabbricati (si parla di 35 milioni di euro), e tempi di consegna abbastanza brevi (tra i 9 e 12 mesi). Contrariamente ad altri progetti è previsto sì il museo e il negozio di merchandising del Cagliari, ma non i soliti centri commerciali. Quello del Cagliari dovrebbe essere un parco sportivo a tema, e quindi un anello da 1000 metri per il jogging, giardini per bambibi, skate park, pista di pattinaggio, beach volley e beach tennis e un impianto di bowling a 18 piste. Insomma una struttura rivolta molto al pubblico giovanile. Prevista inoltre una completa riqualificazione della zona periferica che dà sul mare, addirittura con un nuovo molo d'attracco. Anche in questo caso comunque ci sono state tantissime polemiche e divisioni tra il presidente Cellino e l'amministrazione comunale, oggetto soprattutto la collocazione del nuovo impianto. Cellino aveva minacciato più volte di cambiare comune.
Palermo e l'ex velodromo Borsellino
Il nuovo stadio di Palermo dovrebbe nascere sulle ceneri del velodromo "Borsellino" che sorge nel quartiere Zen e realizzato in occasione dei mondiali di ciclismo del 1993. Il progetto è già in fase molto avanzata e in questi giorni il presidente Zamparini e l'amministratore delegato del Palermo Rinaldo Sagramola hanno avuto una serie di incontri per il reperimento dei fondi e lo snellimento dell'iter burocratico. A gestire l'opera sarà una fondazione che per statuto destinerà tutti gli utili derivanti dall'impianto per il rafforzamento della squadra. Il progetto dovrebbe essere presentato a settembre e per i lavori serviranno tra i ventiquattro e i trentasei mesi. Nelle previsioni della società, il Palermo dovrebbe giocare nel nuovo stadio a partire dalla stagione 2012-2013.
f.bocca@repubblica.it