I nuovi figli d'arte del calcio

30.06.2009 10:12 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: ilsecoloxix.ilsole24ore.com
I nuovi figli d'arte del calcio
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Boniperti e Zigoni: due cognomi famosi nel calcio italiano. Cognomi, ora, non solo di vecchie glorie, ma anche di giovani promesse. E trattasi non di semplici omonimie, bensì di discendenze dirette. A conferma che, nel calcio, il Dna conta. O che, per usare un vecchio adagio di minore connotazione scientifica, buon sangue non mente. Gianmarco Zigoni, talento del Treviso, 18 anni compiuti il 10 maggio, è stato di recente acquistato dal Milan (ma lo cercavano anche Inter, Juve e Fiorentina), per 1,2 milioni, e dovrebbe esordire presto in prima squadra. Ragazzone di 1,90 con buon fiuto del gol, è caratterialmente e tecnicamente assai diverso dal padre Gianfranco, estrosa ala di Juve, Genoa, Roma e Verona. Ora 64/enne, Zigoni senior era uno di quei giocatori 'genio e sregolatezza´, capaci di incantare per i dribbling e di far infuriare gli allenatori per gli eccessi in campo e fuori.

Filippo Boniperti, invece, non è figlio bensì nipote di Giampiero, leggenda della Juve e della Nazionale tra gli anni '40 e ´60. Non ancora diciottenne, gioca nella Primavera dei bianconeri e si è segnalato, il 14 marzo, per una tripletta al Modena. Figlio di quel Giampaolo pure lui juventino (Primavera, poi prima squadra nel '79-80, quindi in Canada nei Toronto Blizzard), Filippo si ispira nelle giocate offensive al nonno: ´'Mi da´ consigli in continuazione, ma non viene a vedermi perché dice che si emoziona troppò’, spiega. Ora per Filippo potrebbe arrivare la promozione tra i 'grandi´ bianconeri. Cognomi, genealogie: il calcio continua a sfornare figli e nipoti d’arte. Tra questi, Christian Maldini, erede di Paolo ma anche di nonno Cesare, e difensore degli Esordienti del Milan. O Andrea Donadoni, figlio di Roberto, in forza alla Pro Sesto (ma, ironia della sorte, cresciuto nelle giovanili dell’Inter).

D’altra parte, la storia del calcio è ricca di figli d’arte. Esempio illustre - per la qualità assoluta di entrambe le generazioni - è Sandro Mazzola, leggenda dell’Inter, che non aveva neanche sette anni quando suo padre Valentino, eroe del Torino e della Nazionale dell’immediato dopoguerra, perì assieme ai compagni nella tragedia di Superga. E ancora Bobo Vieri, ora svincolato dall’Atalanta dopo una lunga carriera in diverse grandi squadre. È figlio di quel Roberto che fu centravanti di Sampdoria, Juve, Inter e Bologna negli anni '60-´70. Figlio di atleti ma non di un calciatore, invece, Gianluigi Buffon, attuale portiere bianconero e della Nazionale. Suo padre Adriano è stato campione di lancio del peso; sua madre, Maria Stella Masocco, campionessa del peso e del disco. È parente, ma lontano, di quel Lorenzo Buffon che difese la porta di Milan, Inter, Fiorentina e Nazionale. Ma di cognomi che si ripetono nel calcio italiano di oggi ce ne sono tanti altri: basti pensare a figli come Davide Ancelotti (Milan), Filippo Mancini (Inter), Gabriele Graziani (Cremonese), Alessandro Bettega (Monza), Daniele Conti (Cagliari), Andrea Signorini (Genoa Primavera).

Se poi si allarga il discorso oltre confine, anche il Sovrano assoluto del Pallone, Pelè, era figlio d’arte (suo padre Dondinho fu un attaccante delle serie minori brasiliane degli anni '40). Sempre in Brasile, Mateus de Oliveira, 15 anni, figlio del celebre Bebeto, e´ una grande speranza del Flamengo e già gioca nella Under 16. Fu per festeggiare la sua nascita che il padre, ai Mondiali del '94 in Usa, invento´, dopo il gol, il gesto che simulava il cullare con le braccia un bimbo. C’è poi Jordi Cruijff, ora in Ucraina al Metalurgh Donetsk, il cui padre è il ben più famoso Johan. O ancora Carlo Cudicini, italiano emigrato in Inghilterra (prima al Chelsea, adesso al Tottenham), portiere come il padre Fabio, colonna della Roma e del Milan tra gli anni '50 e ´70.