Anche i tifosi abbandonano un Toro in disarmo
Appena 2588 paganti per la sfida con la Roma Molti posti vuoti anche tra le file degli abbonati. L´allenatore lascia fuori mezza squadra, compresi Sereni, Bianchi e Natali, ma perde. Ora la trasferta a Lecce è già l´ultima spiaggia: un´altra sconfitta sarebbe la resa.
In questo tourbillon i tifosi contestano nella maniera più civile possibile: non presentandosi allo stadio. I numeri al botteghino di ieri lo confermano: 2.588 paganti, soprattutto romanisti, con moltissimi abbonati che hanno preferito il caldo della poltrona o le piste da sci. Stadio vuoto come mai in passato, i distinti sono quasi deserti, gli spettatori non più di 10mila. A ben vedere l´unico settore esaurito è lo spicchio dei tifosi romanisti. Il dissenso quest´anno si manifesta così, non andando allo stadio: è la prova che l´entusiasmo è ai minimi termini, come ai tempi di Cimminelli. La curva Primavera si presenta con tutti gli striscioni ribaltati dopo la scelta della questura di impedire l´esposizione di una scritta che offensiva certo non era: «Quarti d´ora, maniche rimboccate, pugni chiusi, sedie alzate al cielo la nostra gloria. Voi la nostra vergogna» era ciò che i tifosi volevano dire. La contestazione cova non più di dieci minuti; poi piovono i primi fischi e addirittura una bomba carta. E due tifosi granata sono stati denunciati per tafferugli con sostenitori giallorossi prima della partita.
Fabrizio Turco per L'Espresso