Tonali, ritratto di un regista inventato che al Toro farebbe tanto comodo
Toro è l'unica parola che accomuna Sandro Tonali, prossimo avversario dei granata,m alla squadra di Walter Mazzarri, Toro come il suo sego e in fondo un po' anche come le sue caratteristiche in campo. Perché se è vero che tanto lo accomunano ad Andrea Pirlo, quello della versione regista, in realtà lui non ha mai negato di ispirarsi a Gennaro Gattuso. Il ragazzo di Lodi, se dobbiamo trovare un paragone tra giocatori di ultima generazione, è più un Barella che un Sensi.
Perché regista nel Brescia gioca per necessità e in virtù di piedi educatissimi. A dispetto dell'altezza che raggiunge i 181 centimetri, in realtà ha il baricentro basso e questo lo aiuta, nella visione di gioco e nel sapere come cercare i compagni. Tutto nelle sue caratteristiche porta a pensare che da mezz'ala renderebbe allo stesso modo ma sarebbe pure più letale in zona-gol, un po' come è oggi Zaniolo nella Roma. A distinguerlo però non è tanto il lancio lungo, che non è nel suo bagaglio e non se lo porta da casa. Quanto l'intelligenza tattica e la capacità di provare sempre la giocata giusta nel momento giusto. Provare, attenzione, non significa che sempre gli riesca, ma almeno ha il coraggio e la voglia di farlo.
In più ci mette corsa, con polmoni che per il ragazzo di Lodi paiono inesauribili e si fa sempre trovare dai compagni. Insomma, quel tipo di giocatore che il Tor non ha. Ogni tanto Mazzarri prova a reinventare Rincon, ha lanciato più volte non ripagato anche Lukic, ma fino risultati zero. Servirebbe Tonali, ma sfortunatamente sabato sarà dall'altra parte.
E scordiamoci pure che da qui a giugno possa arrivare al Filadelfia, Troppa la concorrenza altolocata e anche se Massimo Cellino sa benissimo che i suoi 300 milioni di valutazione sono una boutade, per 40-45 il ragazzo partirà sicuramente. Buon per lui, meno per il Toro che scommesse di questo tipo non le vince mai.