Bologna, Donadoni: “La sconfitta con il Torino c’insegna qualche cosa … ripartiremo”

29.08.2016 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Bologna, Donadoni: “La sconfitta con il Torino c’insegna qualche cosa … ripartiremo”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Bologna, Roberto Donadoni, ha commentato la sconfitta della sua squadra nella partita con il Torino. Ecco le sue parole:

Un cinque a uno pesante, eppure la sua squadra aveva iniziato bene nei primi quindici minuti. E’ più arrabbiato per gli errori dei singoli o dei reparti?

“La partita nel primo tempo è stata giocata assolutamente all’altezza partendo anche molto bene, secondo me, poi abbiamo preso un paio di gol un po’ sciocchi, un po’ prevedibili, di facile lettura e abbiamo subito, anche se avevamo messo subito dopo a prima rete del Torino in pari la partita, quindi c’era la possibilità di giocare e sviluppare azioni per mettere in pericolo e a disagio i nostri avversari. Abbiamo chiuso il primo tempo sul due a uno e ho chiesto ai ragazzi una reazione caratteriale importante nel secondo e, invece, abbiamo pagato dazio soprattutto nei duelli uno contro uno che sono stati mal gestiti, c’è stata poca lucidità e poco supporto da parte del reparto e questo ha condizionato, anche se sul tre a uno c’è stata ancora la possibilità di riaprire la partita quando Destro, credendo di essere in fuori gioco, è stato, forse, un po’ precipitoso. Al di là di questo è chiaro che dobbiamo essere più bravi nel capire i momenti della gara cogliendo che cosa va fatto in ogni situazione, a prescindere dal risultato positivo o negativo. In questo siamo stati un po’ ingenui e soprattutto qualcuno è stato poco propositivo. Ci sono state giocate troppo semplici e, invece, bisogna osare e fare ciò che è necessario in modo da creare la superiorità numerica e mettere in difficoltà l’avversario, che è stato sempre ben posizionato e ci ha concesso poco”.

E’ mancata un po’ di personalità?

“Sicuro, è mancata un po’ di personalità, di determinazione, di convinzione nei propri mezzi. Spesso l’ho dico ai ragazzi, e l’ho detto anche ieri, che io credo più in loro di quanto qualcuno di loro creda in se sesso, questo non è giusto, non deve essere così, bisogna credere in se stessi ed essere convinti delle proprie possibilità e capacità. Questo qualche volta ancora latita, ma è un processo di crescita che bisogna fare con qualche sacrificio. La partita con il Torino c’insegna qualche cosa e ripartiremo”.

Lei sicuramente ha visto la differenza di forze che c’era in campo, aveva detto che il Torino avrebbe fatto un altro campionato rispetto al Bologna, ma questa sconfitta apre un po’ gli occhi sulla qualità che serve alla squadra?

“Possiamo parlare di qualità quanto vogliamo, però alla fine bisogna metterci l’agonismo, la voglia, la determinazione perché se si hanno grandi qualità tecniche, ma non si ha quella determinazione, quella forza, quell’impatto fisico che non deriva solo dalla struttura, ma anche dalla grinta che ci si mette, allora si possono avere nomi roboanti che però non fanno la differenza. Noi non possiamo permetterci di essere, come lo siamo stati ieri sera, troppe volte in inferiorità dal punto di vista dell’impatto fisico ed è questo che, secondo me, ha fatto una grandissima differenza. Su questo bisogna lavorare dal punto di vista mentale. E’ chiaro che avere un giocatore piuttosto che un altro può cambiare un po’ le dinamiche e, quindi, anche il valore in sé della squadra, però, il mio ragionamento deve essere incentrato su quello che ho detto”.

Il Torino di Mihajlovic rispetto a quello dell’anno scorso di Ventura può ambire a qualche cosa di più importante?

“L’ho detto nei giorni scorsi che quella del Torino è una rosa di assoluto valore e di grande livello. E’ chiaro che quando si parla delle altre squadre è sempre facile elogiare o ingigantire quelli che sono determinati valori, ma i nomi sono conosciuti da tutti e sapete meglio di me che è una rosa che ha tutte le carte in regola per puntare a disputare un campionato di vertice. Noi abbiamo una dimensione un po’ diversa e dobbiamo lottare con le unghie e con i denti per cercare di fare quanto meglio possiamo”.

Che cosa l’ha spinta a lasciare in panchina all’inizio due giocatori come Krejci e Nagy?

“E’ il discorso che ho fatto anche ai ragazzi prima della partita, abbiamo disputato due gare dove c’erano i tre punti in palio, con il Trapani in Coppa Italia e la prima di campionato contro il Crotone, e la squadra si era espressa bene e aveva ottenuto il risultato anche attraverso prestazioni positive, ma mi piace pensare che non ci siano solo quei giocatori e che tutti si rendano competitivi. I tre che ho messo all’inizio rispetto alla partita precedente (Rizzo, Dzemaili e Oikonomou, ndr), secondo me, sono assolutamente all’altezza, qualcuno ci crede un po’ di più qualcuno un po’ di meno e qualcuno, magari, è ancora un po’ in ritardo perché deve ancora carburare nella maniera giusta, però, noi non possiamo disputare un campionato con l’idea di avere undici o dodici titolari, ma dobbiamo pensare di avere un gruppo di ragazzi che possono portare acqua al mulino, come si dice. Questo è il concetto, poi ci sono i risultati del campo e le prestazioni che fanno fare ragionamenti, considerazioni e di conseguenza anche delle scelte”.

In questi ultimi tre giorni di mercato si aspetta qualche rinforzo, magari in difesa?

“Quello che la società insieme al sottoscritto sa e conosce cercheremo di farlo nei limiti del possibile. E’ chiaro che se si riuscirà a fare qualche cosa di positivo diventerà tutto un po’ più agevole, differentemente ci sarà da faticare ancora di più e ci sarà da spendere energie senza tralasciare mai nulla, cosa che cercheremo di fare comunque indipendentemente dal tipo di rosa che avremo a diposizione. Tutte le considerazioni le abbiamo fatte con la società e con chi di dovere e adesso vedremo questi giorni che cosa ci porteranno”.

Come valuta la prestazione di Oikonomou?

“Non si può valutare la prestazione di un ragazzo da una sola partita, sarebbe un errore madornale e un’ingiustizia nei confronti dell’atleta in generale. Se ieri sera abbiamo preso cinque gol non è stata certamente colpa di Oikonomou, tutti quanti ci abbiamo messo del nostro, in primis il sottoscritto. La valutazione di ieri sera non è tanto sui singoli, ma sulla prestazione della squadra, direi. Oikonomou è un giocatore che ha qualità, mezzi e che deve sicuramente dimostrare ancora, ma ha tutte le potenzialità”.

Quando parlando di responsabilità ha detto in primis il sottoscritto a che cosa si riferisce?

“Così se qualcuno mi chiede se temo di essere esonerato vi anticipo (sorride, ndr)”.