Ventura: "Meno pressione per far emergere le potenzialità"
Mister Ventura ha una certezza: “Con la serenità le potenzialità che i giocatori hanno verranno fuori, ma più c’è pressione e più i tempi si allungheranno e più i giocatori faranno fatica”. Frase che gli impazienti che vogliono vedere subito il gioco e i risultati prenderanno per il tentativo di giustificare la prestazione decisamente non positiva, se non per il punto in più in classifica, contro il Cittadella e il mettere le mani avanti nel caso in cui con il Varese domenica sera lo spettacolo in campo non dovesse essere dei migliori. Sbagliato, chi lo pensa non conosce minimamente Ventura e forse neanche il calcio. Chiedere un po’ di pazienza non vuol dire cercare un alibi, ma avere il tempo per lavorare in modo da raggiungere l’obiettivo.
Il sacrosanto obiettivo che tutti i tifosi giustamente pretendono è la serie A diretta. Sicuramente non è cosa da poco, soprattutto alla luce delle ultime due stagioni, ma proprio per questo è doveroso lavorare intensamente e con serenità. Il mister è consapevole che la gara con il Cittadella ha deluso i tifosi e che il debito è aumentato anziché diminuito: “Il pubblico con noi è gentilissimo, lo è stato a Sappada e a Omegna e anche qui a Torino, infatti in un giorno feriale e per giunta di sera (mercoledì, ndr) al Comunale (il nome storico dello stadio, ndr) erano in diciassettemila. Noi sappiamo di essere in debito e vogliamo sdebitarci, ma per riuscirci ci vuole un po’ meno pressione. Giocare al Comunale non deve mettere pressione e ansia, ma gioia e darci adrenalina facendoci sentire a casa. Mercoledì sera ero dispiaciuto perché davanti ai nostri tifosi non siamo riusciti a ripetere la partita di Ascoli, dove avevamo creato tante palle gol”.
Continuare a lavorare e trarre insegnamento da tutto ciò che in partita si fa di positivo e di negativo è la filosofia di Ventura. “La gara con il Cittadella – dice l’allenatore granata – mi ha insegnato tante cose: qualche giocatore ha bisogno di maggiore serenità, qualche altro non recupera del tutto se ci sono due gare nel giro di pochi giorni e ai giovani va lasciato il tempo per crescere. Dispongo di una rosa di diciotto-diciannove giocatori che all’incirca sono sullo stesso livello e quando ci sono tre partite nel giro di pochi giorni devo coinvolgere tutti, anche perché poi a marzo-aprile, quando ci si gioca la A, devo poter contare sulla disponibilità di tutto il gruppo. Fascetti diceva che i campionati si decidono a marzo, ma qui a Torino la pressione aumenta già dopo due partite. Sinceramente mi ha stupito di più la pretazione di Ascoli che non quella con il Cittadella, visto che siamo a inizio stagione a ridosso della preparazione estiva. Di gare come quella con i veneti ve ne saranno delle altre. Quando si viene a giocare in una piazza come quella di Torino si sa che ci sono delle pressioni e delle esigenze di un certo tipo, quindi dobbiamo proseguire nel lavoro e avere la giusta dose di grinta per affrontare le partite. Se fossimo riusciti con il Cittadella a dare un minimo di continuità alla gara con l’Ascoli ci sarebbe stata un’iniezione di fiducia. Possiamo e dobbiamo essere più veloci nello sviluppo dell’azione e questo lo si può fare quando si è sereni e consapevoli di poter padroneggiare il gioco. L’aspetto psicologico su un giocatore ha un peso enorme, più di quello tecnico che conta soprattutto per i fuoriclasse. All’inizio ero preoccupato perché fra i giocatori non c’erano rapporti, poi si sono instaurati ed oggi sono diventati un gruppo che può ancora crescere. Quando parlo di gruppo intendo che anche in serie A può fare cose importanti, non sono matto quando dico ciò. Questa è una squadra che può vincere il 27 maggio, non il 3 settembre”.
Ventura parlando della condizione di alcuni giocatori ha detto: “Oduamadi è fuori per l’infortunio per un po’ di tempo, Stevanovic sta recuperando, Guberti, che non è al cento per cento della forma, e Verdi hanno giocato due partite in pochi giorni e Surraco ha la varicella. De Feudis, ragazzo che non conoscevo, anche se è arrivato da pochi giorni mi ha fatto un’ottima impressione in quanto gran professionista e persona molto disponibile, però proprio perché arrivato da poco e per di più in un momento con tre partite in una settimana non ha potuto ancora lavorare in un certo modo, pertanto ha bisogno di una settimana di allenamenti di fila senza l’interruzione delle partite per inserirsi bene. Suciu è un ragazzo che il prossimo anno sarà a pieno titolo un giocatore del Torino. Sia De Feudis sia Suciu quest’anno avranno i loro spazi e potranno contribuire dando il loro apporto, come tutti gli altri”.
Il discorso di Ventura poi si concentra sui prossimi avversari: “Il Varese è una squadra tosta, aggressiva, con una gran corsa ed ha delle buonissime individualità come Carrozza, che è stato un mio giocatore ed è cresciuto tantissimo. Il Varese lo abbiamo visto nell’amichevole di Verbania: è una squadra figlia di quella dello scorso campionato, alla quale Carbone ha aggiunto la sua visione del calcio. Probabilmente domani Bianchi potrà partire dalla panchina, ho detto probabilmente non c’è nessun caso, anche lui ha bisogno di rifiatare, sono giorni di clima umido e recuperare da impegni ravvicinati è più difficile. Il fatto di rientrare a dare una mano per le punte è dispendioso e nel corso della partita di solito c’è spazio per tutti gli attaccanti. Comunque non è ancora sicuro che Bianchi parta dalla panchina. Per come giochiamo noi non andiamo a distruggere il gioco degli avversari, ma con il nostro gioco dobbiamo mettere in difficoltà le buone individualità del Varese. Oggi come oggi il nostro problema non è l’avversario se siamo il Torino, invece se siamo come quelli contro il Cittadella qualunque squadra può metterci in difficoltà”.