Ventura: "Con la Roma sarà basilare interpretare bene la gara"

18.11.2012 16:53 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ventura: "Con la Roma sarà basilare interpretare bene la gara"
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© foto di Federico Gaetano

Ogbonna domani dovrebbe giocare, non convocati Vives, Meggiorini e Stevanovic. Ventura rimarrebbe deluso non per il risultato, ma se il Torino non facesse la partita perché ritiene che sia in grado di farla, anche se ha messo in preventivo di subire due gol.

Ogbonna giocherà domani sera?
“Ogbonna è dalla settimana scorsa che si allena con noi, ma con il Bologna non aveva giocato perché doveva acquisire una maggiore intensità, è ufficialmente recuperato e probabilmente giocherà”.

Il probabilmente a che cosa è legato?
“Sì in linea di massima giocherà, noi alla vigilia delle partite facciamo una riunione tecnica dove affrontiamo tutte le problematiche e questa riunione non è stata ancora fatta, per questo ho detto probabilmente”.

Stando sempre in tema di chi sarà della partita e di chi no Vives ha l’influenza e Meggiorini ha recuperato dal problema muscolare che gli è sopraggiunto durante la scorsa gara?
“Non verranno a Roma nessuno dei due, perché Vives ha la febbre e poi comunque non avrebbe giocato in questa gara quindi nella sfortuna è meglio che si sia ammalato adesso. Mentre Meggiorini resta a Torino per proseguire il recupero”.

Con la Roma vedremo in attacco Sgrigna o Sansone?
“Come dicevo non c’è stata ancora la riunione quindi non sono state prese queste decisioni. Comunque come sempre mediamente uno inizia e l’altro finisce perché i ritmi in campo sono alti e per far svolgere al meglio tutto il lavoro che devono fare le punte c’è bisogno di un avvicendamento. C’è anche Diop che mi sembra che stia bene e infatti è fra i convocati”.

E’ ipotizzabile il debutto di Diop?
“Se viene è chiaro che potrebbe debuttare perché ha le caratteristiche potenziali per questa gara e se ci sarà bisogno del suo contributo giocherà, altrimenti non sarebbe stato convocato”.

La Roma segna molto, quale tattica è migliore per il Torino per cercare di tenere i giocatori giallorossi nella loro metà campo e non farli avvicinare alla zona tiro?
“Bisognerebbe chiedere ai giocatori della Roma di andare un po’ più piano (ride, ndr), al di là delle battute sono una squadra che ha qualità e quantità ed è evidente che con queste caratteristiche facciano tanti gol, ma ne subiscono anche poiché attaccano in otto-nove e quando perdono palla è normale che concedano qualche metro. Abbiamo preparato la partita e come sempre alla fine della gara, al di là del risultato, cercheremo di capire se l’abbiamo preparata bene e dove avremo sbagliato e dove, invece, fatto bene. Porto sempre l’esempio della partita con il Napoli dove, se non ci fosse stato un errore da parte di Darmian, non avremmo concesso forse neppure un cross verso la nostra porta in novanta minuti ad una squadra che di solito fa dai due ai quattro gol a partita e quella era stata una buona prestazione per noi, avevamo preparato la gara e l’abbiamo interpretata in modo corretto. E’ chiaro che con la Roma o s’interpreta bene la partita o si subisce, su questo non c’è il minimo dubbio e se la s’interpreta bene comunque si continua a subire, ma un po’ meno e si può offendere un po’ di più, questo sarà un po’ il tema della partita. Poiché la Roma segna sempre due gol li farà anche a noi, però non sa quanti ne faremo noi, in realtà neanche noi (ride, ndr), però credo che sarà una partita assolutamente godibile e spero che lo sia per il calcio e non per i tifosi della Roma. Ci sono i presupposti per fare qualche cosa di buono, poi vediamo. Rimarrei deluso non per il risultato, ma se non facessimo la partita perché siamo in grado di farla”.

Spesso la Roma quando Totti, Lamela e Osvaldo non trovano spazi per andare al tiro agisce sulle fasce per cercare di aprire la difesa avversaria e soprattutto i due centrali in modo da poter verticalizzare in velocità, sarà una gara particolarmente impegnativa per chi giocherà sulle fasce?
“Sarà molto impegnativa in generale se non ci sarà la partecipazione di tutti, però credo e spero che saremo in grado di controbattere, ripeto, abbiamo messo in preventivo si subire due gol, ma dovremo essere bravi a non prenderne più di due e proveremo a fare qualche cosa”.

Di solito la Roma parte a razzo sia nel primo sia nel secondo tempo, ma se non riesce a segnare poi cala, sarà un’altra di quelle partite in cui il Torino dovrà avere tanta pazienza per non esporre il fianco agli avversari?
“Dovremo avere molta pazienza, però la Roma è la Roma di Zeman, può fare più o meno bene, ma per mentalità attacca per novanta minuti. In qualche frangente i giocatori abbassano il ritmo per tirare il fiato, ma concettualmente attaccano sempre e perennemente sono in fase offensiva ecco perché fanno tanti gol, ma è normale che ne subiscano anche. Ripeto, sarà una partita che se interpretata bene diventa una bella gara, se invece sarà interpretata male diventa una partita noiosa poiché si divertiranno solo loro”.

Chi fra Osvaldo, Lamela e Totti teme di più?
“Osvaldo e Lamela non possono essere paragonati a Totti che purtroppo per me, l’ultima volta o la penultima, che ho incontrato la Roma quando allenavo il Bari ci fece tre gol, di cui uno pazzesco al volo dalla bandierina infilando la palla all’incrocio dalla parte opposta, è difficile da spiegare bisogna vederlo quel gol. Osvaldo e Lamela sono grandi giocatori, ma Totti è il giocatore”.

Rispetto alla partita con la Lazio la squadra ha acquisito maggiori convinzioni grazie ai risultati conseguiti?
“Mah, questo non lo so. La vittoria di Bergamo diceva che forse eravamo diventati più consapevoli e puntualmente poi abbiamo dovuto leccarci le ferite e adesso siamo di nuovo allo stesso punto di partenza, credo che il campionato del Toro non possa né essere analizzato né essere vissuto alla giornata, ma nel suo insieme con una crescita costante dei giocatori. E’ sotto gli occhi di tutti che la crescita passa attraverso momenti positivi e altri di difficoltà che vanno capiti e analizzati per creare i presupposti per superarli. L’esempio di Stevanovic è chiaro: è entrato in un momento di difficoltà e sta lavorando per tornare ad essere quello che si era visto fino a qualche tempo fa, è un ragazzo giovane e bisogna lasciarlo tranquillo in modo che ritrovi il furore agonistico e impari a sopportare il peso di un campionato importante. In passato momenti di difficoltà erano capitati anche ad altri D’Ambrosio, Basha, Masiello e altri”.

Bianchi è un po’ di tempo che non trova la via del gol, lei come se lo spiega?
“Si continua, secondo me, a vedere Bianchi con un’ottica diversa dagli altri. Bianchi è un giocatore importante ed è il capitano, di lui l’anno scorso si è detto che aveva inciso poco perché tutti erano abituati a vedergli fare venti gol e ne ha fatti solo otto e si è parlato di modulo e di altre cose, ma lui la scorsa stagione è stato un esempio e in alcuni momenti determinate non perché ha segnato a Verona o in alcune altre partite, bensì perché si è messo in discussione e ha capito che all’interno dello spogliatoio era fondamentale compattare e quando non ha giocato non era incavolato come all’esterno si diceva, era invece propositivo ecco perché è stato determinante. Quest’anno sta facendo un campionato fra le righe, ha sbagliato sì qualche gol, però è stato importante sotto altri aspetti e arriverà il momento che segnerà. Se si continua a dire che mancano i suoi gol allora lui potrà mettersi in area e stare fermo aspettando che gli vengano serviti i palloni per segnare, ma non funziona così se si gioca da squadra. Qualcuno mi ha detto di aver letto che si sa che non c’è nessun rapporto fra Bianchi e Ventura, va bene tutto e il contrario di tutto, ma questo non è vero (il mister ha usato una frase molto più colorita, ndr). Da Bianchi ci si aspetta sempre troppo e invece da lui ci si deve aspettare la continuità a volte sulla partecipazione alla riconquista della palla e altre volte al gol, così quando segna il gol vale. Per capirci la rete di Cerci (il mister si è confuso aveva segnato Glik, ndr) con la Lazio è valsa molto, quella di Basha con il Parma è valsa zero. Noi dobbiamo agire per fa sì che il lavoro valga molto, che produca qualche cosa, perché se è finalizzato al nulla conta poco. Io di Bianchi sono soddisfatto, poi è chiaro che come tutti vorrei che Cerci facesse tre gol a partita e Bianchi cinque, ma non avviene così”.