Ultimi giorni di mercato e ultimo tormentone: il centrocampista
Terminato il tormentone terzino sinistro con l’arrivo di Andrea Dossena, a tre giorni dalla chiusura del calciomercato non possono non continuare a tenere banco le discussioni sul possibile approdo in granata di di un centrocampista. Valdes, Gargano o Donadel? Ma le chiacchiere di mercato parlano anche di un attaccante, l’ipotesi resta Calaiò, senza dimenticare che è ancora aperta la questione portiere. Accantonando, per il momento, sia Calaiò sia la questione portiere, che un centrocampista fosse uno degli obiettivi della società granata lo aveva ampiamente dimostrato la questione Maresca, poi, forse anche per far quietare il polverone, i dirigenti si sono concentrati sul chiudere per il terzino sinistro che era una priorità fin dal termine del campionato scorso. Risolto questo problema ecco che torna prepotentemente in auge ciò che era stato accantonato. Con in rosa sette centrocampisti, escludendo dal computo Cerci, per al massimo tre posti l’arrivo dell’ottavo potrebbe apparire superfluo, però se continua a tenere banco la questione vuol dire che al Torino non sono certi che chi c’è possa dare sufficienti garanzie e si prova a trovare qualcuno che ne dia di maggiori.
Questo però inevitabilmente implica, almeno in parte, una sconfessione di quello che si è effettuato nella prima parte del mercato visto che su sette centrocampisti solo due, Gazzi e Vives, avevano un contratto che scadrà il prossimo anno, tutti gli altri sia i nuovi, Bellomo, Farnerud e El Kaddouri, sia chi c’era già, Basha (aggiudicato alle buste) e Brighi (tornato alla Roma per fine prestito e poi riportato in granata), sono arrivati questa estate. Può anche essere comprensibile che qualche mossa non sia stata azzeccata soprattutto alla luce del nuovo modulo, però è innegabile che non si è speso al meglio. Quindi alla luce di tutto ciò se arriverà un centrocampista è quasi inevitabile che un altro venga ceduto, se non in questi giorni sicuramente a gennaio in modo da far quadrare il più possibile la bilancia dei conti. Già hanno iniziato a circolare le voci, mettendo in apprensione i tifosi, che se arriva Gargano (piace molto al Parma), che ha uno stipendio ben al di sopra del tetto fissato da Cairo, vuol dire che c’è un accordo per cedere il prossimo anno Cerci al Napoli. Le vie delle trattative sono infinite e tutto può essere, ma “disperarsi” ora per una tale eventualità è almeno prematuro. Discorso diverso invece se arrivasse uno fra Valdes e Donadel, il primo a parte il costo del cartellino da pagarsi al Parma (1,2-1,4 milioni di euro circa poiché il suo contratto con i ducali scade a gennaio 2014) ha un ingaggio in linea con i parametri granata (intorno ai 500.000), il secondo è in esubero al Napoli che quindi non farebbe fatica ad agevolarne il passaggio in granata, risolvendo così il problema di un ingaggio fino al 2015 che si aggira intorno ai 900 mila euro e il giocatore non dovrebbe porre particolari condizioni a un club che gli darebbe fiducia.
Tornando a focalizzarsi su chi potrebbe essere ceduto per fare posto a Gargano o Valdes o Donadel pare quasi scontato che i candidati non possano essere che due: o Gazzi o Vives. Entrambi nello scorso campionato hanno contribuito alla causa, anche se in modo diverso, risolvendo problemi all’allenatore. Gazzi con il continuo correre a recuperare palloni e a fare da cerniera a centrocampo è stato fondamentale. Vives, pur utilizzato meno del compagno, si è sempre reso disponibile senza mai lamentarsi a ricoprire anche ruoli che non erano del tutto a lui congeniali. Privarsi di due elementi così per una squadra che ha come obiettivo prima di tutto la salvezza sembrerebbe un azzardo. Per carità se arrivasse un giocatore qualitativamente in grado di permettere alla squadra il salto di qualità chiunque diverrebbe cedibile, l’importante è che il campo non faccia rimpiangere nessuno.
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