Toro-Mandragora, non ci siamo. Gestione assurda della vicenda
Alla fine Rolando Mandragora ed il Torino si separano. Il tutto nonostante la volontà del calciatore fosse quella di rimanere sotto la Mole con la squadra che lo ha rilanciato ed accompagnato, sotto la guida prima di Davide Nicola e poi di Ivan Juric, in nazionale. Il diritto di riscatto era fissato a quattordici milioni, francamente troppo considerando la questione fisica e qualche infortunio di troppo. E' emerso secondo indiscrezioni, che i granata cercassero di trattenerlo per la cifra di nove milioni, quella che avrebbe fatto scattare automaticamente la clausola in caso di raggiungimento delle condizioni pattuite alla stipula del contratto di prestito. Condizioni che non si sono verificate, e già questo poteva essere un campanello d'allarme, difficile credere che Juric non ne fosse a conoscenza, più probabile che il Toro cercasse di giocare al ribasso puntando sul mancato numero minimo di presenze. E non di poco, considerando che la Fiorentina è poi riuscita ad ottenerlo addirittura per otto milioni più altri duecentomila euro. Viene da sé pensare che il mancato obbligo di riscatto fosse una scelta ponderata, e l'offerta granata per trattenerlo davvero non considerabile.