Suona per il Torino il campanello d’allarme del riuscire a segnare: non va sottovalutato

Le sconfitte con il Lecce e la Sampdoria derivano da problemi nello sviluppare il gioco offensivo ancor più che da errori in fase difensiva.
23.09.2019 21:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Zaza e Belotti
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Zaza e Belotti
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Fare gol è il cruccio del Torino. Lo era stato lo scorso anno, granata decimi per gol realizzati, e sembra che si stia riproponendo anche in questo campionato seppur nelle prime quattro partite le reti messe a segno siano state sei, che collocano la squadra di Mazzari all’undicesimo posto per gol fatti. Già il dato generale non è confortante, ma se si vede l’evoluzione si nota che  nelle ultime due partite, coincise con due sconfitte, il problema del riuscire a fare gol è aumentato. Si tratta di un vero e proprio campanello d’allarme che non va sottovalutato. 

E’ strano che in una squadra che ha in rosa attaccanti del calibro di Belotti, Falque, Verdi e Zaza abbia il problema del gol. Pur tenendo conto che in queste prime quattro partite i principali attaccanti granata non sono sempre stati a disposizione si fa fatica a comprendere il motivo per cui il Torino stenti a segnare. Va ricordato che Falque si è appena ripreso dall’infortunio alla caviglia e solo per la partita di ieri è stato convocato per la prima volta in campionato e che Verdi è stato preso il 2 settembre e che Zaza ha saltato per problemi fisici la partita con l’Atalanta, ma allo stesso tempo va tenuto ben presente che con il Sassuolo e l’Atalanta il Torino ha vinto realizzando complessivamente e con il Lecce e la Sampdoria ha perso, tra l’altro queste due squadre quando sono state affrontate erano ultime in classifica, con  zero punti all’attivo e che i salentini non erano ancora riusciti a segnare neppure un gol e i blucerchiati di reti ne avevano realizzate una sola e per di più su rigore.

Il campanello d’allarme è che il Torino nelle ultime due partite è peggiorato nella finalizzazione del gioco offensivo come si nota confrontando i dati della Lega Serie A. Se sulle occasioni da gol (6 con il Sassuolo, 5 con l’Atalanta, 6 con il Lecce e 4 con la Sampdoria) tutto sommato i dati non si discostano molto da quelli delle prime due gare così come quelli sui tiri totali (8 con il Sassuolo, 8 con l’Atalanta, 12 con il Lecce e 6 con la Sampdoria) e quelli sul numero di calci d’angolo battuti (6 con il Sassuolo, 5 con l’Atalanta, 7 con il Lecce e 8 con la Sampdoria) hanno, invece, subito una diminuzione significativa gli assist (1 con il Sassuolo, 3 con l’Atalanta, 0 con il Lecce e 0 con la Sampdoria) e i tiri in porta e i gol (5 di cui due gol con il Sassuolo, 6 di cui 3 gol con l’Atalanta, 3 di cui 1 gol con il Lecce e 1 e 0 gol con la Sampdoria ).

Il Torino ha da sistemare la difesa per tornare a subire pochi gol, ma soprattutto deve riuscire al più presto a creare un maggior numero di occasioni da gol e a segnare più reti. Gli attaccanti devono pensare a fare gol tocca al resto della squadra a metterli nella condizione di riuscirci ed evitare che perdano lucidità sottoporta perché impegnati in compiti d’interdizione o costretti ad andare a recuperarsi palloni giocabili distanti dalle aree avversarie.