Quagliarella: “E’ bello vincere, ma dobbiamo migliorare l’approccio: basta rimonte!”
L’attaccante del Torino Fabio Quagliarella ha festeggiato la partita numero trecento in serie A segnando il secondo gol alla Fiorentina.
Il gol alla Fiorentina può essere paragonato al primo che ha segnato sotto la curva Maratona?
“E’ stato bellissimo, trecento presenze in serie A con gol, vittoria e rimonta contro una grande squadra credo che sia motivo di soddisfazione. E’ stata una bella domenica sera”.
Come spiega la partita? Nei primi venti minuti avete faticato molto e poi diciamo che siete rifioriti.
“E’ un dato di fatto che dobbiamo migliorare l’approccio alla partita perché non si può sempre partire pronti via e uno a zero per gli avversari. In queste tre partite, compresa quella di Coppa Italia, siamo stati bravi a rimontare e lo abbiamo fatto da grande squadra e credo che tutte e tre le vittorie siano state meritate, quindi va bene, però ogni volta partire dall’uno a zero per gli altri è tosto e sicuramente su questo il mister ci farà lavorare nei prossimi quindici giorni”.
Sembra quasi che abbiate fatto sfogare la Fiorentina attendendo con tranquillità per poi prendervi i tre punti senza subire tanti tiri, oltre a quello del loro vantaggio. E’ così?
“Le partite durano novanta minuti, se durassero venti sarebbe stata un’altra cosa. Siamo stati bravi a non disunirci e tra il primo e il secondo tempo ci siamo detti di lasciare la partita sull’uno a zero senza rischiare e poi approfittarne nel caso avessimo avuto delle occasioni. Abbiamo reagito da grande squadra, da chi ci prova fino alla fine. Nel secondo tempo non ricordo tiri in porta della Fiorentina, vittoria stra-meritata”.
Baselli vuole contenderle il titolo di bomber granata?
“(Ride, ndr) No, ma ha fatto un gol eccezionale e sono felicissimo per lui. E’ un ragazzo di grandissima prospettiva, gli ho detto di venire avanti anche lui per darci una mano, così tutti insieme possiamo toglierci delle soddisfazioni”.
Bisogna risalire ai tempi di Mondonico per trovare il Torino primo in classifica dopo due giornate. Siete la risposta a quel Toro?
“No, credo che la storia del Toro e il passato non si debbano toccare e non possono essere fatti paragoni. Quello era un Toro che ha fatto sognare tutti i tifosi, noi, nel nostro piccolo, proviamo a dare delle soddisfazioni e fra l’anno scorso e quest’anno proviamo a farci ricordare anche in futuro”.
Zaza, Immobile e Gabbiadini faticano a trovare spazio nei rispettivi club, mentre lei gioca e segna. Perché Conte non la chiama in Nazionale? L’Europeo sarà fra nove mesi non fra anni.
“Sinceramente ci potrei andare tranquillamente, perché no? Non ho mai avuto timore di nessuno. Il Ct mi conosce benissimo poiché mi ha allenato per tre anni, sa perfettamente quello che gli posso dare, però è normale che dal suo punto di vista cerchi di costruire un gruppo giovane e che comunque deve crescere. Le sue convocazioni sono anche, da un certo punto di vista, comprensibili”.