Per la ricostruzione del Filadelfia si comincia a essere operativi
Quando si parla della ricostruzione dello stadio Filadelfia bisogna sempre avere il massimo rispetto, perché si va a toccare sentimenti profondi di migliaia di persone e la storia non solo di una delle squadre di calcio italiane più antiche e gloriose - il 3 dicembre 1906 compirà 105 anni e vanta sette scudetti più uno revocato, cinque Coppe Italia, otto vittorie del campionato Primavera, sette Coppe Italia Primavera e una Mitropa Cup – ma del Popolo italiano, perché all’epoca del Grande Torino, che giocava proprio al Fila, quella squadra, morta tragicamente il 4 maggio 1949 nell’incidente aereo a Superga, fu motivo di orgoglio nazionale e uno dei simboli della rinascita dell’Italia dopo la devastazione della seconda guerra mondiale.
Ieri è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il concorso d’idee per ricostruire il Filadelfia, scelleratamente raso al suolo il 10 aprile 1998. Il concorso d’idee non è già il bando riservato ai costruttori che permette a chi lo vince di iniziare i lavori, ma è un progetto preliminare utile per raccogliere proposte su come dovrà essere ricostruito il Fila. Queste proposte potranno essere presentate entro il 10 febbraio 2012 alle ore 12, rispettando però dei paletti che fin da ora vincolano quello che poi sarà il progetto definitivo (il bando per il concorso d’idee è consultabile sul sito internet del comune di Torino http://www.comune.torino.it/bandi/20111110_filadelfia/). Questi paletti servono a coniugare l’originalità creativa del progetto funzionale alle esigenze del Torino e dei suoi tifosi con la valorizzazione della memoria storica granata relativa all’impianto, alla società e alla squadra. Il concorso d’idee dovrà contemplare due campi in erba riscaldati di dimensioni regolamentari Uefa; spalti lungo tutto il perimetro; una tribuna storica coperta che sia una riproduzione fedele dell’originale e sugli altri tre lati almeno dei gradoni che possano ospitare sugli spalti del campo principale 3.500 persone; la riedificazione del sottopassaggio che già collegava gli spogliatoi al campo; il recupero e la messa in sicurezza dei ruderi principali dello stadio originario; un cortile aperto al pubblico; uffici per il Torino Fc; spazi adeguati per il museo; la foresteria per i ragazzi del vivaio; locali per i tifosi.
Dopo il 10 febbraio 2012, ultimo giorno utile per presentare il concorso d’idee, la Fondazione Filadelfia – associazione che raggruppa il Comune di Torino, la Regione Piemonte, il Torino Fc e i gruppi organizzati dei tifosi – incaricherà una commissione di esperti che esaminerà i progetti, in forma anonima, ed entro la metà di aprile stilerà una graduatoria. In seguito la Fondazione deciderà se procedere con un bando di gara integrato per i costruttori, sveltendo così la procedura burocratica, o indire prima un bando riservato ai progettisti. Nel primo caso il cantiere potrebbe essere aperto fra la fine del 2012 e i primi mesi del 2013, nel secondo caso i tempi si allungherebbero di cinque o sei mesi. Il popolo granata vigilerà perché non ci siano intoppi politico-burocratici o peggio ancora relativi ai soldi per la ricostruzione - l’impianto dovrebbe costare come da più parti e in più occasioni detto fra i 10 e i 12 milioni di euro – e in questo caso se qualcuno fra Comune, Regione, Torino Fc e Credito Sportivo si tirasse indietro allora dovrebbe poi assumersene agli occhi non solo dei tifosi granata, bensì di tutta l’opinione pubblica le gravissime responsabilità. Quindi se tutto procederà per il meglio il Fila potrebbe, se non come si augura il presidente Cairo già per il 107° compleanno della società, ma sicuramente per quello successivo essere inaugurato e tornare così ad essere la casa del Toro.