Pellegri tornato al gol può fare la differenza per portare il Toro all’8° posto. Il suo sbaglio va archiviato, lui si è già pentito
Segnare dopo mesi di sofferenza a causa di problemi fisici che tormentano da anni deve scatenare un tumulto di emozioni tanto più se si ha 22 anni e si è un attaccante. Pietro Pellegri lo ha fatto al minuto 94 della gara con la Sampdoria dopo non molto tempo che era subentrato a Sanabria (73’). Che sia un bomber non ci sono dubbi e lo si capisce tutte le volte che entra in campo: ne ha le movenze, sa come arrivare in area e appena può calcia in porta e ha una buona mira. Oltretutto ha una stazza, 188 centimetri per 80 chili, che gli permette di competere con i difensori avversari. Una vera prima punta.
Dopo il gol - il secondo in questo campionato, l’altro lo realizzò contro l’Udinese, e il quarto in stagione, due li ha segnati in Coppa Italia contro Palermo e Cittadella – si è lasciato andare a un’esultanza provocatoria nei confronti dei tifosi e in generale della Sampdoria. Niente di straordinariamente grave, si è visto anche di peggio, si è portato le mani alle orecchie scatenando l’ira dei blucerchiati, che stanno attraversando un periodo nero non solo perché sono ultimi in classifica, ma soprattutto per le questioni legate al futuro della proprietà e di conseguenza della società. I compagni hanno dovuto fargli da scudo per evitare che gli avversari arrivassero a tu per tu con lui, mentre il pubblico blucerchiato del Ferraris lo ricopriva d’improperi, lui è nato nella città della Lanterna ed è tifoso del Genoa dove ha giocato fin dalle giovanili. Si è subito scusato e lo ha fatto anche nel post partita, ma intanto la frittata era stata cucinata. E l’arbitro lo ha giustamente ammonito.
Il fattaccio però va archiviato e si deve ripartire dal suo gol e deve essere lui per primo a farlo. Il Torino in questo finale di stagione ha l’obiettivo di raggiungere l’8° posto, che potrebbe significare preliminari di Conference League, se le vicende giudiziarie della Juventus dovessero portare a un’esclusione dalle coppe internazionali. La concorrenza è però altissima. Infatti a 5 giornate dalla fine del campionato e con 15 punti ancora in palio sono sei squadre a lottare per lo stesso obiettivo. Il Torino ha 45 punti ed è appaiato a Monza e Bologna e la Fiorentina è ottava con un solo punto in più, però ci sono anche Sassuolo e Udinese che ne hanno due in meno. E non mancano gli scontri diretti, come quello di domenica pomeriggio proprio fra Torino e Monza. Alla squadra di Juric servirà l’apporto di tutti e i gol faranno la differenza. L’allenatore del Torino è l’unico che decide come e quando utilizzare i giocatori che ha a disposizione e conosce Pellegri benissimo, fu lui a farlo esordire in Serie A a soli 15 anni e 280 giorni quando entrambi erano nel Genoa, per cui sceglierà cosa fare per il meglio della squadra. Comunque il Torino ha bisogno dei gol di bomber Pellegri per conquistare l’8° posto e Pietro ha bisogno del Torino per affermarsi come calciatore di razza.