Non si può fare la comparsa se si è il Toro

L’andamento del Torino e della Juventus è opposto. Il derby per il Torino è l’occasione per dimostrare con i fatti che giocatori e allenatore conoscono il valore della maglia granata.
15.03.2016 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Non si può fare la comparsa se si è il Toro
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Permettendosi di prendere a prestito le parole di Moreno Longo, ovviamente rivolte alla sua Primavera, e traslandole sulla prima squadra si ha un concetto perfetto per spronare in vista del derby una formazione che nel girone di ritorno, ormai arrivato a superare la metà, in dieci partite ne ha vinte due e per di più con squadre che stanno lottando per non retrocedere, Frosinone e Palermo, e che nelle altre otto gare di punti ne ha incamerati solo quattro, su un totale di ventiquattro a disposizione.

Il pensiero di Moreno Longo, che in molti vorrebbero alla guida della prima squadra, racchiude l’essenza granata: “Se ti chiami Toro non puoi pensare di andare a Viareggio (dove si disputa il torneo giovanile fra i più importanti al mondo, ndr) e fare la comparsa, la storia e la nostra tradizione ci impongono di andare lì per provare a vincere. Non siamo i favoriti, è sicuro. Ma d’altronde non lo siamo mai stati”. (Dichiarazione riporta da Tuttosport in un articolo a firma Nicola Balice pubblicato sabato 12 marzo 2016 a pagina 14). Se al posto di “andare a Viareggio” si mette “affrontare la Juventus” e l’“andare lì” si sostituisce con “scendere in campo” quale tifoso del Toro non vorrebbe sentire pronunciare questa frase da Ventura?

Prendendo in considerazione solo i derby disputati in questa stagione, quello dell’andata e l’altro di Coppa Italia persi entrambi e il secondo con ignominia, non dovrebbe esserci bisogno di parlare di riscatto o di voler riprendersi quanto perso all’andata. Alla luce delle prestazioni e dei risultati del Torino in campionato dalla gara del 31 ottobre persa con la Juventus a quella di domenica, anche in questo caso persa, con il Genoa i granata in diciannove partite hanno racimolato 18 punti (4 vittorie, 6 pareggi e 9 sconfitte) e segnato 20 gol e subito 23 reti. Nel frattempo la Juventus è passata dall’avere tre punti in meno in classifica del Torino ad averne trentaquattro in più, tenendo conto che la squadra di Ventura in tutto ne ha trentatré c’è ben poco da dire sul divario poiché bastano e avanzano questi pochi numeri. Ma questo non può essere un alibi perché se ti chiami Toro non puoi fare la comparsa, la storia e la tradizione impongono di provare a vincere, anche se non si è i favoriti.