Mihajlovic ha capito subito che cosa significa essere granata
È dai gesti, forse più che dalle parole, che si capisce di che pasta è fatto un uomo. Ieri il Torino di Sinisa Mihajlovic al termine del primo allenamento della stagione, a porte aperte, è andato con il suo allenatore fra i tifosi per riceverne l’abbraccio. Questo gesto che annulla la distanza tra tifosi e propri idoli ha una grande valenza, qualcuno potrà anche interpretarlo per captatio benevolentiae, ma fino a prova contraria è doveroso prenderlo per la volontà con i fatti di voler creare un gruppo unico che comprende tifosi e giocatori. In fin dei conti in certi momenti molto delicati si dice che i tifosi sono il dodicesimo uomo in campo. Al primo giorno della nuova stagione é particolarmente bello che il dodicesimo uomo sia stato subito ricercato, tanto più perché di tifosi al campo d’allenamento della Sisport ce n’erano circa cinquemila assiepati non solo sulla tibunetta, ma anche intorno al campo.
Non c’è stato solo questo contatto diretto e molto ravvicinato, infatti, dopo l’allenamento la squadra ha partecipato alla Festa Granata e Mihajlovic ha ribadito a parole che vuole vicino a lui e alla squadra i tifosi perché sono fondamentali. “Un saluto e un ringraziamento a voi che siete la parte fondamentale, dovrete essere il sangue nelle nostre vene, la benzina nelle nostre gambe quando le cose andranno meno bene. Sarete il nostro uomo in più e chiunque dovrà faticare per batterci. Assicuro, quindi, che tutti daranno tutto. Appena sono arrivato ho capito di essere in un club speciale. Non potremo eguagliare i risultati del Grande Torino o quelli della squadra che vinse lo scudetto nel 1976, ma sono certo che ci distingueremo per doti morali. Potremo anche perdere, però, senza mai risparmiarci”. Il mister ha poi continuato: “La squadra può anche perdere per cento anni di seguito, ma il tifoso de Toro sarà sempre tale. Il derby? So che i tifosi non saranno d’accordo, ma per me è una partita come tutte le altre. Non posso promettere che lo vinceremo, ma che daremo tutto fino alla fine. Sono sicuro che i ragazzi daranno tutto prendendo esempio da voi, una tifoseria che non vince niente da tempo, ma che ogni giorno ama di più questi colori”. Il neo allenatore granata ha proseguito parlando della squadra e del mercato: “Questa è una squadra che può fare bene e sono contento di avere molti giovani desiderosi di ben figurare. Ci serve indubbiamente qualche rinforzo e la società sta lavorando in tal senso. L’obiettivo è andare in Europa e se saremo uniti potremo farcela. Chi giocherà contro di noi dovrà sapere che non giocherà solo contro me o contro la squadra o il club, ma contro tutti voi e contro una città”. Mihajlovic, infine, ha concluso: “Sono contento di essere qui, per carattere ci assomigliamo molto. Daremo tutto col vostro aiuto e sono certo che il vostro aiuto ci sarà nella buona come nella cattiva sorte”.
Si sapeva che con Mihajlovic sarebbe iniziato un nuovo ciclo per il Torino, ma forse nessuno, o veramente in pochi, avrebbe immaginato che si voltasse pagina in modo così perentorio. Ora tocca alla società agire tempestivamente in sede di mercato chiudendo le trattative in corso per Ljajic, Iago Falque e Giaccherini per poi concentrarsi sugli altri profili per rendere l’organico competitivo in modo da consegnare una rosa che Mihajlovic possa plasmare a sua immagine e somiglianza. Un’immagine che piace tanto ai tifosi.