Mercato granata, giudizio ok dalla stampa di parte, ma la realtà è diversa
Gli arrivi di Amer Gojak e Federico Bonazzoli tappano numericamente i buchi ancora aperti nella rosa di Marco Giampaolo, che ora può vantare almeno un calciatore per ruolo, addirittura quattro per quanto riguarda il particolare reparto tra i pali. Oltretutto, il bosniaco può ricoprire un numero maggiore di ruoli a centrocampo, dunque eventualmente convivere insieme a Verdi in qualche partita. Il mercato, in termini strutturali, è oggettivamente positivo, soprattutto rispetto alla rosa voluta da Walter Mazzarri, che con le sue scelte, indirettamente, ha condannato il Toro post lockdown ad una salvezza quasi proibitiva.
In termini qualitativi, tuttavia, la rosa è particolarmente sbilanciata: in regia manca un reale interprete, con Rincon che può agire positivamente ma in modo estremamente opposto a quello che farebbe un play, mentre la sua alternativa, Jacopo Segre, pur riconoscendo una crescita costante, è alla sua prima esperienza in A. Sulla trequarti Giampaolo potrà fare affidamento su Verdi, altalenante a dir poco dal suo ritorno sotto la Mole, ed anche in questo caso la "riserva", neo acquisto Gojak, sarà alla prima stagione a confronto con il calcio italiano e chiaramente necessiterà di un periodo di adattamento. L'investimento su Bonazzoli, invece, potrebbe fruttare, ma solo il tempo dirà in quali misure, di fatto anche in questo caso rimane una forte incognita.
Alla luce di tutto questo, è chiaro che dai quotidiani di proprietà dello stesso presidente del Torino arrivi un giudizio positivo, giustificato proprio dalle scelte attuate al fine di tappare tutte le falle nel nuovo gruppo. Non viene però preso in considerazione che il livello di tali giocatori, tra i nuovi acquisti totalmente o per metà sconosciuti, non garantisce affatto un rendimento di alto livello, ed anzi potrebbe essere fattore negativo nel caso in cui le cose si mettessero male. Il giudizio complessivo è di fatto negativo, come anche sottolineato dai tanti addetti ai lavori che si sono occupati della chiusura del mercato estivo. Il Toro poteva e doveva fare di più, soprattutto alla luce di quanto sarebbe potuto essere e non è stato, con tanti nomi probabilmente più affidabili, almeno nell'immediato, svaniti per finire alla concorrenza.