Luigi Garzya: "Il Toro ha qualità e gioco, si salverà facilmente"

17.02.2013 09:15 di  Elena Rossin   vedi letture
Luigi Garzya: "Il Toro ha qualità e gioco, si salverà facilmente"
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Abbiamo intervistato in esclusiva Luigi Garzya, che ha giocato nel Torino dal 2000 al 2003 nel ruolo di difensore, attualmente è un allenatore. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra.

Il Torino è in una buona posizione di classifica e nelle prossime tre gare (Atalanta, Cagliari e Palermo) affronterà squadre che come lui lottano per la salvezza, ma che hanno meno punti. Possibilità di centrale l’obiettivo stagionale con largo anticipo?
“Ritengo il Torino l’unica squadra che lotta per la salvezza che non ha problemi per centrare l’obiettivo nonostante sia una neo-promossa, nel valutare positivamente i granata forse in troppi si dimenticano che l’anno scorso giocavano in serie B. Come organico è superiore rispetto alle altre e lo è anche, fattore molto importante, a livello di gioco perché Ventura ha costruito una squadra con uomini che aveva già avuto e che conoscono il suo modo di giocare. Il Torino è una squadra che subisce pochissimi gol e di conseguenza perde poco e questo fa stare la squadra e i tifosi in una posizione tranquilla e, secondo me, non si dovrebbero neanche preoccupare di raggiungere la salvezza poiché la otterrano sicuramente, pure con qualche giornata di anticipo sulla fine del campionato”.

Oltre al raggiungimento della salvezza questo campionato può essere utile per dare un’impronta duratura alla squadra?
“Certo anche per questo Ventura ha voluto calciatori che aveva già allenato e infatti molti giocavano nel Bari che raggiunse la quota record di cinquanta punti e soprattutto quella squadra dimostrò di saper giocare un bel calcio, oltretutto rivalutando giocatori che fino a qual momento erano un po’ in ombra come, per fare qualche esempio, Barreto, Masiello e Meggiorini che quando sono alle sue dipendenze giocano a memoria e si vede, ecco anche perché da quando è arrivato Barreto al Torino Meggiorini riesce ad esprimere molto meglio le sue potenzialità. Oltre al fatto che in rosa ci sono molti giocatori già allenati da Ventura è un organico da serie A”.

In questo campionato alle volte il Torino ha faticato più con squadre alla portata che non con formazioni come Lazio, Napoli e Inter. Non è un paradosso?
“Le grandi sono tra virgolette costrette ad attaccare e a fare la partita e questo per il Torino è l’ideale perché gioca con il 4-2-4 e gli esterni alti, invece le piccole non volendo rischiare attendono i granata e quindi è più difficile sviluppare la propria manovra”.

Forse i granata devono proprio riuscire a trovare il modo di esprimersi al meglio con le squadre che si chiudono e stanno con la maggior parte degli uomini dietro la linea della palla.
“Le squadre che occupano le prime posizioni della classifica hanno la forza di rischiare di più, mentre squadre come la Sampdoria, che hanno bisogno di conquistare punti, preferiscono accontentarsi di un pareggio piuttosto che correre il rischio di perdere, anche perché in serie A la cosa più importante è non uscire sconfitti da una partita”.

Oggi pomeriggio con l’Atalanta per il Torino sarà una partita diversa rispetto soprattutto al secondo tempo dell’andata quando dilagò. Che insidie può incontrare?
“Sarà una partita completamente diversa e molto probabilmente l’Atalanta giocherà con gran parte degli uomini dietro la linea della palla. Ma questo è un modo di giocare adottato anche da squadre più blasonate, persino la Juve lo attua alle volte perché attacca difendendosi”.

Fra le squadre che sono nella seconda metà della classifica quali sono le più temibili per il Torino?
“E’ chiaro che il Torino deve comunque sempre guardarsi alle spalle, ma conoscendo la squadra, il modo di giocare e l’allenatore non dovrebbero avere difficoltà a salvarsi. Può sempre succedere di tutto, però il Torino ha alla base un’impostazione di gioco ben precisa e i calciatori sono bravi e per salvarsi bisogna avere qualità e i granata sono la squadra che ne ha più di tutte le altre”.