LIVE Vanoli: "Recuperato Sanabria, mancherà Ilic. La resilienza è un aspetto difficile da far capire ai giocatori. Dobbiamo credere in ciò che facciamo e provare a colpire il Napoli"
Il Torino pareggiando con il Monza è tornato a conquistare almeno un punto e anche a fare un gol, entrambi mancavano da un mese. Ora dovrà cimentarsi con la squadra di Antonio Conte che è prima in classifica con 29 punti, ha la seconda miglior difesa della Serie A con soli 9 gol incassati in 13 partite e il sesto attacco con 20 reti segnate. Mentre i granata sono 11esimi in virtù dei 15 punti fatti, delle 16 reti realizzate e delle 19 subite.
L’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, fra poco in conferenza stampa presenterà la partita con il Napoli che si disputerà domani alle 15 allo stadio Grande Torino Olimpico.
Come è andata la settimana e come sta la squadra?
“Bene, abbiamo lavorato bene e siamo stati fortunati. Perché abbiamo recuperato subito anche Sanabria, che aveva un piccolo fastidio. Siamo a pieno regime, manca solo Ilic che è ancora in fase di recupero”.
Arriva il Napoli capolista, la squadra più in forma del campionato. Come si prepara una sfida così?
“Lo hai detto, ci confrontiamo con una squadra in forma, che è stata costruita partendo dal suo fuoriclasse che è l’allenatore. A una rosa che due anni fa era già vincente è stato aggiunto un giocatore con mentalità vincente, Lukaku, un giocatore che ha iniziato a vincere con il mister all'Inter. Ha aggiunto McTominay, che è un giocatore che viene da una società importante come il Manchester United. In panchina ha giocatori che sarebbero titolari in tante altre squadre. Questo primato se lo merita perché so come lavora il mister e sono sicuro che fino alla fine sarà una pretendente alla lotta per lo scudetto, anche se non è in vantaggio”.
Conosce molto bene il mister e sarà la prima volta che lo affronterà da sfidante dopo che per anni ha lavorato con lui. Quali sono le sue emozioni al riguardo?
“Tanto lo ringrazio per le belle parole che ha espresso ieri in conferenza stampa. Sapete benissimo quanto sia stato, non solo come allenatore ma anche come persona, importante per me nel processo di crescita. Ho avuto una grande fortuna. Domani incontrerò anche un gruppo di persone del suo staff con cui ho lavorato per anni e insieme passando fortunatamente grandi gioie. Un'altra persona che cito poco, ma che penso sia stata una chiave molto importante per quello che è il mio processo, è Oriali. Per quello che ho potuto vedere e che Conte mi ha potuto insegnare, penso che ci sia sempre l'aspetto umano e anche il rapporto di amicizia con la famiglia, anche la moglie Betta mi ha dato una mano quando sono arrivato qua a Torino e questo fa capire il rapporto che noi abbiamo. E' normale che dopo, come tutte le cose, le emozioni passano quando l'arbitro fischia. Dal calcio di inizio sarà una battaglia, come dice sempre lui, dopo si diventa nemici”.
Qual è il punto debole del Napoli sul quale il Torino può puntare per fare un buon risultato pur sapendo della differenza della cifra tecnica?
“Difficile trovare un punto debole in una squadra così importante. Però, come dico sempre ai miei ragazzi, per fare qualcosa di importante noi dobbiamo fare qualcosa di importante. Il Napoli è una squadra che a livello di volume è la prima di tutte le altre squadre che corrono per cui sotto questo aspetto noi dovremmo essere loro pari. Però anche noi abbiamo più corse ad alta intensità rispetto a loro. Dobbiamo essere, a livello tattico, molto attenti e preparati, perché Conte quest'anno ha fatto vedere qualcosa di diverso non solo interpretando il 4-3-3, ma più di una volta all'interno della gara, soprattutto affrontando difese a 4, ha sperimentato e sta portando avanti un 4-2-2-2 che, per le caratteristiche dei suoi giocatori e per la forza tecnica e fisica che hanno, è un sistema che gli ha fruttato tanto. Quindi dovremmo essere bravi all'interno della partita a leggere tutte queste situazioni e ad essere veloci a capirle. Questo deve essere uno step per noi”
Da un punto di vista psicologico, il pareggio di domenica scorsa col Monza, che come aveva detto doveva essere e non è stato un nuovo inizio del vostro campionato, cosa ha lasciato? Come ha visto lo spogliatoio? Ha avuto le risposte che chiedeva dalla squadra?
“Sì, ho visto, come avevo detto in conferenza, che non era il risultato che volevamo, infatti ho visto i ragazzi arrabbiati e delusi per questo, Però allo stesso tempo ho visto anche, come ho detto, una squadra che ha cercato a tutti i costi di arrivare a questo risultato. A piccoli passi sto vedendo dei progressi, sicuramente è un momento difficile, ma come tutti i momenti difficili ci devono aiutare a crescere. Domani sarà una partita difficile, ma non impossibile”.
Cosa pensa di essere riuscito a “rubare” a Conte quando lavorava con lui e cosa ha modificato rispetto a quello che ha appreso?
“Quando stai insieme per quattro anni a un allenatore vincente, se stai attento, capisci che cosa vuol dire il dettaglio. Lui mi ha fatto capire che il lavoro, la perfezione e la resilienza, che penso oggi sia un aspetto difficile da far capire ai giocatori. La sua capacità più grande è rendere una squadra forte, umile e resiliente oltre all'aspetto tecnico-tattico sul quale è molto preparato e lo si vede. Penso che questi siano gli aspetti che mi hanno colpito, oltre che la gestione a 360° di una società. Sono sempre stato una persona molto attenta, ho fatto con lui il collaboratore e l'ho fatto rispettando il mio ruolo da collaboratore, ma con la testa ho sempre pensato che potevo avvicinarmi in ogni momento dell'allenamento o della gara a quello che poteva pensare lui. Questa è stata una grande lezione per la mia forza.
Quando poi si iniziano i percorsi sei da solo e devi iniziare a costruire il tuo staff, devi insegnare al tuo staff quali sono le tue idee. Non tutti siamo uguali e forse io Antonio in un aspetto eravamo uguali: siamo dello stesso segno zodiacale il leone e a volte per questo c'erano bei contrasti che finivano sempre per farmi crescere. Quando ho iniziato ad allenare sono andato avanti a migliorare quello che ho visto da lui inserendo le mie idee”.
So che non dirà quale sarà la tattica che userà domani, però immagino che con una squadra come il Napoli chiudersi in difesa sia quasi un “suicidio”. Il Torino ha segnato la scorsa volta con Masina, ma nelle partite precedenti di gol ne aveva fatti pochi per cui ha studiato qualcosa di particolare in attacco magari per il ruolo di Vlasic?
“Quando incontri squadre di questo spessore con giocatori strutturati e fisici come ha il Napoli non puoi pensare sempre di essere nella loro metà campo. Dobbiamo essere bravi a capire i momenti, a soffrire i momenti. Se ci sarà da difendere dobbiamo farlo con le unghie e con la forza e la personalità che ci ha contraddistinto all'inizio del campionato. E’ questo quello che voglio. Dobbiamo essere umili e capire che abbiamo davanti giocatori importanti sotto l'aspetto tecnico, della personalità e della fisicità però noi dobbiamo fare la nostra partita, dobbiamo credere in quello che dobbiamo fare per tentare di fargli male”.
Considerando anche la settimana da cui arrivate dopo il pareggio con l’ultima in classifica e i conseguenti fischi dei tifosi, è meglio chiudersi in una specie di bolla per cercare di avere nuove motivazioni?
“No, assolutamente, non sono venuto qua per proteggere qualche cosa, sono venuto qua per unire. Secondo me, ci dobbiamo prendere delle responsabilità insieme come squadra e come club. Dobbiamo rispettare i tifosi e dobbiamo conquistare i nostri tifosi. Però non mi sembra giusto chiuderci in una bolla perché vorrebbe dire toglierci dalle nostre responsabilità. La cosa bella è quando si arriva a sognare e farlo insieme”.
Invece a livello tattico, si è molto discusso sull’apporto che ha dato Njie. Lei è sempre stato molto attento grazie alla sua esperienza a dosare i giovani nel modo giusto. Domani Njie può essere utilizzato e il tridente è soluzione?
“Ti rispondo semplicemente che tutti i giocatori della rosa sono pronti per giocare la partita e devono essere pronti, altrimenti punterei su 12 giocatori e basta. Dall'inizio dell'anno ho dimostrato più di una volta quanto ci credo nel gruppo, quanto rispetto chi ha una carriera importante e soprattutto che non guardo in faccia all'età o al cartellino o all'esperienza. Njie è un esempio, Dembélé lo è stato all'inizio, Ciammaglichella ha fatto il suo esordio, ma questo penso sia un processo giusto perché quando un giocatore vale deve avere l'opportunità di farlo vedere. Njie l’ha fatto vedere e ho detto solo che deve continuare così e non pensare a fatto gioco o non gioco bensì a dare un contributo importante rapportato alla sua età sfruttando la leggerezza che ha come è successo domenica e questo ci serve in questo momento per uscire dalla situazione nella quale siamo. Quindi non deve avere nessuna responsabilità, deve essere solo libero di testa e fare quello che è capace a fare”.
Ha detto più volte che i difensori che sceglie sono anche in base alle caratteristiche degli avversari ...
“E’ una domanda che mi ripetete sempre. Maripán magari potrebbe essere lui”.
E Vojvoda potrebbe essere il prescelto per una maglia da titolare visto che ultimamente è sempre entrato a gara in corso e quando, magari come braccetto visto che da quella parte il Napoli ha Kvaratskhelia che è veloce e bravo nell’uno contro uno?
“Assolutamente sì”.
Il presidente Cairo ha detto di essere anche disposto a cedere il Torino a uno più ricco e bravo di lui. Per come lo ha conosciuto è rimasto stupito da queste parole?
“Assolutamente no. Non sono rimasto né stupito né sorpreso, perché penso che le parole del Presidente siano state parole di buon senso e grande responsabilità”.
Avvertite che possa essere imminente o vicina a una svolta, un cambiamento a livello societario?
“No, guarda, in questo momento la cosa bella del gruppo squadra e di chi è lì è che stiamo pensando tutti insieme a uscire da questo momento. Ho sempre detto che le cose extra calcistiche non importano, fortunatamente ho una certa esperienza e me le faccio scivolare addosso. Per la mia grande esperienza, dico la verità, sono altre le difficoltà, non sono queste”.
Per entrare più nel merito, un po’ di tempo fa ha detto che si aspetta rinforzi dal mercato di gennaio …
“Ah, questo è un'altra cosa”.
Però se è vicino un cambio di proprietà potrebbero anche allontanarsi i rinforzi dl mercato.
“Parlo spesso con il Presidente, parlo spesso con il Direttore e noi andiamo avanti nella nostra direzione per quanto riguarda il livello tecnico–tattico”.