L’Europa dista due punti: difficile sì, tutto perduto assolutamente no
La Lazio ha vinto la Coppa Italia ed è in Europa League alla fase a gironi e se non arriva sesta, adesso è ottava con 58 punti, non permetterà alla settima di andare ai preliminari della stessa coppa. Il Torino è settimo ed ha 60 punti e ne ha due in meno di Roma e Milan e se finisse il campionato alla pari con il Milan per la classifica avulsa i granata avendo pareggiato all’andata con i rossoneri e vinto al ritorno sono in vantaggio sull’approdo in Europa, non così con i giallorossi poiché hanno perso con loro entrambe le volte. Chi chiuderà il torneo al quinto posto andrà in Europa League direttamente alla fase a gironi mentre chi arriverà sesto per accedervi dovrà passare per i preliminari. Va ricordato che l’Atalanta che attualmente è quarta con 65 punti è virtualmente in Champions se manterrà la posizione, stesso discorso per l’Inter che le è davanti di un punto. Ma se Atalanta e Inter dovessero perdere posizioni con loro il Torino è in vantaggio in caso di arrivo alla pari, per lo stesso discorso fatto per il Milan. Questo è lo scenario a due giornate dalla fine del campionato e con sei punti in palio.
Per il Torino non tutto è perduto e va detto con grande forza, anzi, va urlato. Ovviamente non è facile, ma pensare diversamente è delittuoso e lo è soprattutto se dovessero essere i giocatori granata a farsi anche solo sfiorare da quest’idea. La squadra di Mazzarri domenica pomeriggio giocherà ad Empoli con i toscani che hanno un piede in serie B e che hanno ben 25 punti in meno ed è proprio quest’ultima cosa che conta. Infatti, i valori in campo al Castellani saranno molto differenti, ça va sans dire, e gli azzurri giocheranno sorretti dalla forza della disperazione di chi deve provare a salvarsi, i granata, invece, con la forza di chi ha un obiettivo prestigioso da raggiungere. Tutti saranno motivati ovviamente, ma la differenza di qualità dovrà pur contare qualche cosa e allora è impensabile che il Torino non conquisti i tre punti, perché in caso contrario è giusto che in Europa non ci vada poiché non riuscendo a battere la terzultima in un momento cruciale vuole dire che non è ancora abbastanza forte da competere per un livello superiore qual è il piazzamento per l’Europa League. E poi dovrà affrontare la Lazio che l’obiettivo che le era rimasto l’ha già raggiunto vincendo la Coppa Italia e di più in questa stagione non può ottenere perché, se anche vincesse le prossime due partite, al massimo arriverebbe a 64 punti e l’Atalanta, che oggi è quarta, ne ha uno in più. Certo i valori tra Torino e Lazio sono simili, ma con la squadra di Simone Inzaghi conterà la diversa motivazione: massima per i granata e minima per mancanza di obiettivi per i biancocelesti.
E’ innegabile che non basta che il Torino faccia il suo, vincere le prossime due partite, ma tanto dipenderà da cosa faranno le altre concorrenti e se alla fine avranno conquistato più punti è logico che vadano loro in Europa. Come dice Mazzarri al termine della partita con la Lazio si tireranno le somme e al netto dei torti arbitrali subiti si dovrà valutare oggettivamente e senza cercare alibi che cosa manca ancora al Torino per arrivare in Europa e poi in estate toccherà alla dirigenza fare il passo in avanti e consegnare all’allenatore qualche giocatore migliore degli attuali per riuscire a ottenere nella prossima stagione il pass per l’Europa.
Intanto però il Torino batta l’Empoli e la Lazio e poi si vedrà se la Roma farà altrettanto con Sassuolo e Parma, il Milan con Frosinone e Spal, l’Atalanta con Juventus e Sassuolo e l’Inter con Napoli ed Empoli. L’obiettivo non è più raggiungibile quando lo sancisce l’aritmetica non prima!