La strada è tracciata e la squadra c’è però manca chi possa perfezionarla
La partita più delicata, stando anche a quanto detto da Mazzarri, è stata superata senza intoppi. Infatti, ieri sera il Debreceni è stato non solo battuto grazie ai tre gol realizzati, ma il Torino ha evitato il pericolo di farlo segnare nella gara d’andata per accedere al terzo turno di qualificazione all’Europa League procurandosi il vantaggio di non aver subito reti nella partita casalinga e di conseguenza ipotecando appunto il passaggio del turno.
Nonostante le sole tre settimane di preparazione la squadra ha retto su tutti i fronti. Sull’impeto degli avversari che hanno voluto una partita maschia e in più di un’occasione sono ricorsi al fallo per fermare i granata. Bene che nessuno del Torino abbia reso pan per focaccia, a parte Zaza che tre minuti dopo essere entrato in campo si è fatto ammonire per un fallo su Pavkovics. Mettere subito in chiaro le cose ci sta, farsi ammonire così velocemente decisamente meno. Quando Simone riuscirà a frenare l’irruenza sarà un grande giorno per lui e per la sua squadra, come direbbe Mazzarri “è un bischero”, che, però, si è fatto ampiamente perdonare segando il terzo gol. Il Torino ha retto anche il caldo umido e le zanzare senza arrivare a fine partita con la lingua a penzoloni, ma senza poter evitare qualche piccolo rigonfiamento pruriginoso ricordo dei fastidiosi insetti. Soprattutto i ragazzi di Mazzarri hanno condotto la partita come era stata preparata senza quasi mai concedere il contropiede agli avversari e creando occasioni da gol che sono state abbastanza sfruttate, abbastanza perché il risultato finale sarebbe potuto essere ancora più netto del tre a zero con una maggiore incisività sottoporta, come ha affermato anche il mister nella conferenza post partita. Si può dire che i timori e le relative ammonizioni arrivate già ben prima della vigilia hanno scongiurato situazioni che potenzialmente avrebbero potuto rendere più difficile non solo questa partita, ma anche il ritorno.
La strada tracciata dall’allenatore e percorsa dai giocatori è quella giusta, ma adesso tocca alla società completare la rosa con quegli elementi che aumentino ancora la qualità della squadra in modo tale che possa tener testa ad avversari anche decisamente più forti degli ungheresi in campionato, in Coppa Italia e, ovviamente, anche in Europa League. Se poi il rinforzi arrivassero a stretto giro di posta e non negli ultimi giorni di mercato sarebbe anche meglio.