La follia di giocare solo un tempo: un vizietto pericoloso che va debellato

Con Roma e Inter i granata hanno ingranato solo nella ripresa.
29.08.2018 09:32 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Rincon, Izzo e Icardi
TUTTOmercatoWEB.com
Rincon, Izzo e Icardi
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

La rimonta sull’Inter rischia di far passare se non proprio in secondo piano almeno di attenuare il fatto che il Torino al Meazza, come già era avvenuto sette giorni prima in casa con la Roma, è sceso in campo di fatto solo nel secondo tempo. Infatti, in entrambe le partite dopo il fischio iniziale dell’arbitro i granata ci hanno messo un po’, per usare un eufemismo, a ingranare. Qualcuno potrà dire che sia la Roma sia l’Inter sono squadre di caratura superiore e che possono aver messo un po’ di timore ai granata. Fesserie, per non dire altro. I giocatori tutti, anche i più giovani, sono dei professionisti e se hanno timore dell’avversario è meglio che cambino mestiere perché si trova sempre chi è più bravo e forte, fatta eccezione per pochissime squadre al mondo.

Regalare un tempo agli avversari quasi nella totalità dei casi porta a perdere punti. Certo non si può avere la certezza che se il Torino avesse giocato fin da subito come ha fatto nei secondi tempi con Roma e Inter i risultati finali delle due partite sarebbero stati diversi, ma non si può neppure affermare il contrario. Quindi basta con questo atteggiamento tanto più che non è dovuto a problemi di condizione fisica poiché la squadra granata ha corso di più in entrambe le gare nella ripresa. Ma allora di chi è la colpa? Di tutti, allenatore e giocatori. Mazzarri in quanto allenatore è il primo a dover capire perché per due partite di seguito i suoi giocatori sono scesi in campo con il freno a mano tirato e trovare una soluzione in modo che questo non succeda mai più. Anche i giocatori, però, devono fare, singolarmente e collettivamente, un’analisi approfondita di quanto è accaduto nelle loro teste e trovare una soluzione.

Il problema non va sottovalutato e la soluzione deve essere trovata subito e deve essere una soluzione duratura. Il Torino non ha un obiettivo dichiarato ufficialmente, ma ce l’ha eccome: conquistare un posto utile per l’Europa League. Il recente passato insegna che se non si risolvono subito i problemi a fine del girone d’andata di fatto l’obiettivo è già sfumato. A prescindere dalla classifica attuale il campionato quest’anno sembra più competitivo degli anni passati, magari poi non sarà così, ma è meglio non farci troppo affidamento.    

Infatti, dopo due giornate la Spal è a punteggio pieno ed è al primo posto con Juventus e Napoli, Lazio e Milan - i rossoneri però hanno giocato una partita in meno per la tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova - di punti ne hanno zero così come la Sampdoria (altra squadra che ha disputato un match in meno), l’Inter che ne ha uno come il Torino e la Roma e l’Atalanta quattro, mentre la Fiorentina tre (anche lei con una gara da recuperare). Lo scorso campionato Juventus, Napoli, Roma, Inter, Lazio, Milan, Atalanta e Fiorentina arrivarono tutte davanti al Torino e solo la Sampdoria a pari punti, ma per andare in Europa League bisogna almeno arrivare settimi se la Coppa Italia dà una mano altrimenti serve il sesto posto e dopo due giornate il Torino ha già cinque delle suddette squadre davanti, nulla e perduto e tutto e recuperabile a patto che i granata non si penalizzino da soli giocando per novanta minuti in tutte le partite e non solo per quarantacinque.