L'attacco continua a faticare: da 14 anni non si segnava così poco

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I numeri dell’attacco del Toro sono quasi da retrocessione. La media di un gol a partita, quanto hanno collezionato i granata dopo 22 giornate di campionato, non lascia scampo ad altre interpretazioni: la proiezione finale sarebbe di 38 reti, numeri che l’anno scorso sarebbero stati appena sufficienti (la Salernitana si salvò con 33), ma che nel 2020/2021 non sarebbero bastati (Parma 39, Crotone 45 e Benevento 40). Il lavoro di Ivan Juric, però, è apprezzabile soprattutto nella fase di non possesso e nella solidità di squadra, così da poter sopperire alle lacune del reparto avanzato e poter addirittura sognare un posto tra le grandi. In questa squadra non esiste un bomber: Miranchuk, Sanabria e Vlasic sono tutti fermi a quota quattro ciascuno, ma basti pensare che il russo e il paraguayano ne hanno realizzati due a testa solo in questo inizio di 2023. Per Pellegri bisognerebbe aprire una parentesi a parte, lui che era stato individuato come possibile sostituto (in casa) di Belotti ma che non sta rispettando le attese né da un punto di vista realizzativo (tre gol complessivi) né soprattutto dal punto di vista della continuità (con il Milan ha toccato quota nove forfait per un infortunio, praticamente una partita ogni due).

Solo in sei peggio del Toro
Così il Toro si ritrova con il 14esimo attacco della A e non riesce a spiccare il volo, anzi deve fare i conti con un attacco che ha tutti i numeri da B. L’ultima volta che i granata avevano segnato così poco a questo punto del campionato, nella stagione 2008/2009, il club sarebbe retrocesso al termine della stagione. Ora non si vedono quei nuvoloni di tempesta da bassifondi della classifica, però è inevitabile che aumentino i rimpianti: cosa sarebbe potuto succedere con un bomber vero a disposizione di Juric? Il tecnico prosegue per la sua strada, cercando anche di rilanciare i vari Seck e Karamoh per avere due alternative in più, ma i numeri rimangono sempre gli stessi.