Juric deve ripensare il centrocampo con Mandragora fuori non meno di un mese

19.10.2021 11:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Ivan Juric
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Ivan Juric
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Proprio non ci voleva l’infortunio a Mandragora, lesione del menisco interno del ginocchio destro, che sarà forse anche meno grave di quanto lo stesso giocatore temeva, ma resta il fatto che lo terrà fuori non meno di un mese, forse una quarantina di giorni, poiché dovrà essere operato. Tradotto Rolando tornerà dopo la sosta del campionato per gli impegni della Nazionale e salterà di sicuro le partite con Genoa, Milan, Sampdoria e Spezia e si spera che possa tornare convocabile per quella con l’Udinese il 22 novembre altrimenti si dovrà attendere la gara successiva con la Roma il 28 del mese prossimo e augurandosi che non si debba attendere fino al match con l’Empoli il 2 dicembre.

L’assenza del centrocampista. preso lo scorso gennaio per dare ordine e qualità in mezzo al campo, è un problema per Juric che perde uno dei punti fermi della squadra. Il tecnico del Torino dovrà quindi inventarsi qualche cosa per sopperirne l’assenza per un periodo non proprio così corto. Con il Napoli ha mandato in campo il giovane Kone, al suo debutto in Serie A, che si è dato da fare, ma è anche incappato nell’ingenuità di procurare il rigore, con un intervento in area in ritardo su Di Lorenzo, costato la sconfitta, e una prestazione in generale che ha convinto alcuni, ma non tutti. L’ivoriano è apparso ancora acerbo per il massimo campionato. Di sicuro essendo dovuto entrare all’improvviso e dopo soli 8 minuti l’emozione può averlo condizionato e infatti soprattutto nel primo tempo qualche passaggio sbagliato di troppo lo ha fatto e non sempre era ben posizionato in campo. Il fisico muscoloso più che l’altezza e la voglia di mettersi in mostra di certo lo aiutano e di certo Juric gli dedicherà tempo per aiutarlo a entrare ancor meglio negli schemi di gioco, che il ragazzo ha già avuto modo di conoscere durante il ritiro a Santa Cristina in Val Gardena, e nel gestire le situazioni in campo.

Senza Madragora la coppia dei centrali di centrocampo è quella formata da Pobega e Lukic come alternative in rosa ci sono Rincon, Baselli e appunto Kone. Sia Rincon sia Baselli finora non sono stati più di tanto inclusi nei piani tecnici, il secondo ancor meno del primo, come per la verità neppure Kone infatti la sua entrata in campo al posto di Mandragora ha un po’ sorpreso. Ma Rincon che era fra i convocati, però arrivato dagli impegni con la sua Nazionale solo sabato mattina, non è stato neppure portato in panchina a Napoli. Mentre il fatto che Baselli non sia neppure entrato è segno evidente di una bocciatura del mister nei suoi confronti, pur tenendo conto che ha caratteristiche tecniche differenti da quelle di Kone, come dimostrano i soli 57 minuti di utilizzo, terzultimo dopo Warming (7’) e Verdi (51’), in queste prime otto giornate di campionato, è subentrato nelle gare con Juventus e Venezia seppur sia sempre stato convocato.

Già venerdì nell’anticipo della nona giornata con il Genoa si vedrà che cosa ha pensato Juric per sopperire all’essenza di Mandragora e quanto posto troveranno in alternativa a Pobega e Lukic, Rincon, Kone e Baselli. Oppure se verranno anche adottate altre soluzioni poiché con il rientro di Praet dall’infortunio che può così riformare la coppia di trequartisti con Brekalo anche Linetty può essere utilizzato in mezzo al campo. Le assenze di Pjaca e Verdi anche loro alle prese con il recuperi dai rispettivi infortuni, di certo complicano le soluzioni a disposizione di Juric che se sposta qualcuno a centrocampo poi si trova in difficoltà sulla trequarti, a mano di non rivedere i suoi convincimenti su Rincon e Baselli oppure che Kone s’imponga con prestazioni in assoluto convincenti. Il Torino dopo i pareggi con Lazio e Venezia, e relativi quattro punti lasciati per strada, e le sconfitte con Juventus e Napoli, non senza rammarico poiché potevano essere due pareggi, deve tornare a vincere a prescindere da chi c’è o chi è assente.