Io sono il capitano della mia anima
Potrebbe essere la canzone dell'estate granata sperando, che sia un motivo di festa e non di malinconia, da contrapporre al "Waka Waka" di Shakira. Una frase da incidere su una t-shirt estiva, della seria "sulla tua maglietta bianca" che fece il successo di un certo Claudio Baglioni. Ma intanto c'è da giocare questa "maledetta" partita che è la finale del mondo per i tifosi granata, altro che Inghilterra, Argentina o Brasile. Tutti per il capitano, verrebbe da dire, proprio "il capitano della mia anima", come ha scritto Rolandinho sulla sua fascia bianca, che porta orgogliosamente sul braccio. In tribuna al Rigamonti ci sarà parte della famiglia Bianchi a tifare il figlio, il cugino, il fratello, l'amico forse il nipote di quel povero zio divenuto così famoso nei giorni scorsi.
I compagni in campo sanno di avere la ciliegina sulla torta della promozione e giocheranno per lui. Ma Colantuono sarà perentorio: il Toro non è solo Bianchi e visto che sarà marcato strettamente a uomo, sperando che qualcun altro non prenda il testimone da Mareco, assente per squalifica, c'è bisogno di alternative sotto rete. Dunque Scaglia, Salgado, Barusso, ma soprattutto Loria, potrebbero essere coloro che hanno licenza di uccidere, pardon, segnare, proprio come uno 007 in missione speciale. Sale l'attesa ma anche la speranza, dove nella mente si accavallano tante immagini, di gloria come di mortificazione, ma adesso c'è ancora lo spazio del sogno che tra qualche ora si trasformerà solo più in realtà, bella o brutta che sia.
Noi domani vorremmo cancellare quella B dal nostro sito, ma se non sarà possibile, pazienza, ci conviveremo ancora con lo stesso orgoglio e la stessa passione di sempre. Il Toro è caduto più volte e si è sempre rialzato, succederà anche questa volta. Per concludere vogliamo ricordare un tifoso della Maratona stroncato da una brutta malattia all'età di 26 anni, si chiamava Marco ma era conosciuto come Bubu. E' mancato prima della partitissima, in cielo si porterà il colore granata e chissà che nel suo lungo viaggio non faccia una capatina al Rigamonti per vivere con i suoi amici la partita dell'anno del suo Toro.