In lode di Urbano, 'Cunctator' granata

06.08.2019 05:00 di  Redazione TG   vedi letture
In lode di Urbano, 'Cunctator' granata
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Imprenditore brillante nel campo dell'editoria, corteggiato dai partiti in vista di una potenziale discesa in campo, non ama apparire nei salotti mondani e pare sia manager attento ed esigente. Eppure parte della tifoseria granata non apprezza l'operato di Urbano Cairo.

L'accusano di poco coraggio sul mercato, di non voler sforare il budget nemmeno davanti alla prospettiva dell'Europa League. Di essere un ‘temporeggiatore', cunctator per dirla in latino. Il soprannome affibbiato al dittatore romano Quinto Fabio Massimo che condusse la Seconda Guerra Punica contro Annibale. Temporeggiare per non sbagliare, per studiare gli avversari, per sfiancarne la resistenza. Il presidente Cairo ha la sua strategia e, per ora, sta funzionando. Ha gestito col pugno duro l'affaire Petrachi: il Ds ha preso la strada di Roma, ma i giallorossi hanno sacrificato due giovani promettenti finiti al Toro. Ha respinto, il temporeggiatore granata, l'assalto ai gioielli di famiglia dando serenità e continuità tecnica ad una squadra che ha dovuto anticipare il ritiro e affrontare i preliminari di Europa League per l'esclusione del Milan.

Tutto corre intorno al Toro, eppure Urbanus tiene i nervi saldi e non corre a spendere per placare media e curva. Comprare chi poi? Un attaccante più forte di Zaza? Ammesso che fosse alla portata del Toro certamente Petagna, Kouame o Cutrone non sarebbero state operazioni prive di rischi. Il trittico difensivo granata è intoccabile, è tornato l'ottimo Lyanco, c'è Bonifazi che potrà garantire una discreta plusvalenza o agevolare l'ingaggio di un terzino sinistro prospettico come Fares. Qualcuno potrà obiettare che almeno Verdi avrebbe potuto prenderlo subito. Quindi mentre Icardi aspetta la Juve, il Napoli attende Icardi e James, l'Inter aspetta Lukaku il presidente granata avrebbe dovuto scucire a metà luglio 25 milioni più il 30% di una futura cessione all'amico De Laurentiis per portare Simone Verdi in ritiro a Bormio? Tra quindici giorni molte pedine sullo scacchiere del mercato avranno trovato posto e l'affare si farà, probabilmente, in maniera meno dispendiosa. Il vice Sirigu poi, è un falso problema: Paleari è una buona soluzione, ma non l'unica. Quanti portieri farebbero carte false per fare l'Europa League da vice Sirigu?

Il mercato dura due mesi abbondanti, troppo, per la maggior parte degli operatori di mercato, ma niente cambia e quindi assisteremo alla solita noiosa ridda di voci fino agli ultimi sette giorni all'insegna dei saldi. Quindi davvero c'è bisogno di correre per due/tre innesti in una squadra solida e rodata come il Toro mazzarriano?

Tra presidenti interventisti e un po' folli, società di investimento d'oltreoceano e top club che non fanno un passo senza i super procuratori davvero c'è da lamentarsi del ‘cunctator'?