Il Toro riparte da una rosa piena di buchi e con troppi dubbi

01.02.2020 18:57 di  Federico Danesi   vedi letture
Il Toro riparte da una rosa piena di buchi e con troppi dubbi
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Premessa fondamentale: per quanto appaia paradossale è meglio che Zaza abbia detto no all'Inter (anche se qualcuno ha provato a vendere il tramonto della trattativa in modo diverso), perché altrimenti il Toro si sarebbe trovato con un altro buco in rosa, ché il sostituto non era pronto. Il problema è che di l'organico attuale è molto simile ad una fetta di Emmenthal, buchi dappertutto tranne che nel pacchetto dei centrali difensivi. Quelli erano, quelli sono rimasti nonostante la partenza di Bonifazi, e cinque bastano.

Per il resto, non c'è quantità ed è rimasta la poca qualità ché i limiti di certi giocatori sono emersi sinora in tutta la loro chiarezza. Lukic non è un regista, anche se potrebbe esserlo non solo nella testa di Mazzarri ma pure in pratica. Un costruttore di gioco non è mai stato seriamente cercato, anche il nome di Badelj era più una speranza del suo agente che una trattativa concreta, e quindi avanti così.

Con un centrocampo, è bene dirlo, incapace di essere un vero supporto alle punte, con poca forza per proporsi (in attesa che rientri Baselli) e poco voglia di sacrificarsi, Rincon a parte. Restano gli esterni, o meglio Ansaldi sul quale però la storia, non solo quella attuale, conferma di non poter fare affidamento totale perché l'infortunio è sempre dietro l'angolo. E resta l'impressione che manchi una spalla vera per Belotti. Era Iago Falque, qualcuno ha preso decisioni diverse, a maggio capiremo se è stato un ragionamento corretto.