Il Toro ci ha provato, ma l’appuntamento con l’Europa è rimandato
A un passo dal traguardo il Torino si è arreso, anche se con Cerci ha avuto la grandissima opportunità di segnare il gol partita e così non è riuscito a vincere, ma solo a pareggiare con la Fiorentina mentre il Parma che, com’era nelle previsioni ha battuto il Livorno con doppietta di Amauri, lo ha scavalcato in classifica conquistando il sesto posto e di conseguenza accedendo ai preliminari d’Europa League. L’ultima volta che il Torino ha giocato una gara ufficiale a livello internazionale era stato il 27 luglio 2002, terzo turno dell’Intertoto, e si dovrà attendere almeno ancora un anno per rivedere i granata calcare i campi internazionali. La stagione è stata comunque positiva perché l’estate scorsa nessuno, neppure in società, pensava che la squadra avrebbe potuto raggiungere il sesto posto, infatti, tutti avevano messo in programma una salvezza tranquilla da raggiungersi il prima possibile e poi magari scalare ancora un po’ la classifica in modo da posizionarsi a ridosso delle postazioni che contano di più. Da questo punto di vista l’obiettivo è stato centrato, rimane però il rammarico perché la squadra è stata vicinissima a compiere l’impresa, pazienza. I tifosi, seppur rammaricati, sono ugualmente consapevoli che è stato compiuto un bel passo in avanti rispetto al recente passato e felici per avere il capocannoniere della serie A, Immobile che con i suoi ventidue gol ha fatto meglio di tutti aggiudicandosi anche con Cerci e Darmian di essere inserito nella lista dei pre-convocati dal Ct Prandelli per il Mondiale.
Non era facile conquistare punti con la Fiorentina perché la squadra di Montella è più forte e ha un organico qualitativamente e quantitativamente superiore, c’erano gli occhi puntati sulla gara poiché i viola ormai erano quarti e vista l’amicizia che lega le tifoserie e le società qualcuno pensava che il Torino potesse finire per essere avvantaggiato. Non è stato così: la Fiorentina ha fatto il suo e il Torino ha fatto il possibile visto che non poteva contare sul suo bomber Immobile, squalificato, e alla fine però ogni sforzo non è bastato. Cerci calciando il rigore non è stato più bravo di Rosati che ha respinto la palla e così a un minuto dalla fine il Torino non ha colto la grandissima occasione che gli era capitata con l’atterramento in area di El Kaddouri da parte di Roncaglia. Esaminando dall’inizio la partita Ventura aveva provato a sorprendere Montella mandando in campo Tachtsidis e non Vesovic, come in molti pensavano, e arretrando Vives in difesa in modo da lasciare invariate le fasce con Maksimovic a destra e Darmian a sinistra. La partita ha avuto due volti: quello del primo tempo meno piacevole e più lento perché le due squadre erano troppo attente a non sbilanciarsi e quello della ripresa quando il Torino, avendo meno tempo per tentare l’impresa, ha provato a spingere un po’ di più dando così la possibilità alla Fiorentina di sfruttare il tasso qualitativo dei suoi giocatori. La viola è stata maggiormente padrona del campo ragionando di più e articolando meglio il gioco, mentre i granata hanno sentito e anche un po’ patito l’importanza della partita prestando, soprattutto nel primo tempo, più attenzione a non subire che a proporre azioni veramente offensive con Cerci e Meggiorini che agivano fin troppo vicini e non effettuavano particolari movimenti non andando incontro alla palla e neppure smarcandosi o incuneandosi nella difesa avversaria per mettersi nella condizione di trovarsi a tu per tu con Rosati. Al 10’ Rossi ha provato i riflessi di Padelli che è riuscito a sventare il pericolo alzando la palla sopra la traversa. La prima vera possibilità i granata l’hanno avuta al 21’ quando su cross di El Kaddouri Cerci si è lamentato per una trattenuta in area iniziata però fuori da Hegazi. Per il resto qualche tiro da una parte e dall’altra senza però creare veri pericoli per i due portieri. Ventura in più occasioni ha invitato alla calma i suoi e ha chiesto a El Kaddouri di prendere l’iniziativa e di costruire la manovra offensiva. Il possesso palla della Fiorentina più volte si è infranto sul muro compatto eretto dal Torino per proteggere Padelli. Nella ripresa i padroni di casa hanno continuato a cercare di mettere pressione agli ospiti riuscendo al 56’ a sbloccare il risultato con Rossi che ha calciato perfettamente il rigore concesso da Rizzoli per un fallo di Vives su Cuadrado in area. Andato in svantaggio il Torino ha ricevuto la scossa giusta infatti è apparso più determinato nella ricerca del gol riuscendoci al 67’ con un’azione di Cerci che in progressione è arrivato a sfoderare un bell’assist per Larrondo, subentrato a Tachtsidis, che l’ex senese ha colto al volo spedendo la palla in rete sfruttando anche una non impeccabile difesa viola. Al 73’ angolo per il Torino, ma prima che la sfera venisse spedita in rete da Moretti è arrivato il fischio dell’arbitro che ha visto le mani di Larrondo appoggiarsi sulla schiena di un giocatore della Fiorentina. Con il passare dei minuti le squadre sono divenute molto meno attente in marcatura e si sono aperti spazi che sono stati sfruttati sia da una parte sia dall’altra così i ribaltamenti di fronte sono aumentati, anche se non sempre i tiri sono stati indirizzati nello specchio della porta oppure hanno messo in difficoltà i due portieri. Al 79’ è passata nuovamente in vantaggio la Fiorentina che ha infilato in contropiede il Torino sbilanciato in avanti alla ricerca del gol del vantaggio, Cuadrado ha servito Rebic che di sinistro ha infilato la palla sotto la traversa. Non si è arreso il Torino perché sapeva che contavano solo i tre punti e così ha riacciuffato il pareggio all’85’ con Kurtic che su calcio di punizione ha tirato preciso e con potenza non lasciando scampo a Rosati che ha visto infilarsi la palla fra lui e il palo senza riuscire a intervenire. Ha continuato a crederci il Torino e lo ha fatto fino all’ultimo quando i suoi sogni si sono infranti con il calcio di rigore che Cerci si è fatto respingere.
Sono difficilmente descrivibili i sentimenti e il tumulto che ci sono nei cuori e nelle menti dei tifosi del Toro, sia di quelli che hanno accompagnato la squadra a Firenze sia di quelli che sono rimasti a casa a seguire da lontano loro beniamini. C’è la soddisfazione per il campionato disputato che è andato oltre le aspettative iniziali, c’è qualche lacrima di delusione per aver quasi raggiunto un super traguardo, c’è un po’ di rabbia perché se non ci fossero state più decisioni arbitrali sbagliate oggi si parlerebbe di un Toro in Europa, c’è un po’ di amarezza per i punti che la squadra in qualche occasione ha gettato alle ortiche come il pareggio con il Livorno nel girone d’andata o la sconfitta con il Bologna in quello di ritorno, squadre entrambe già retrocesse la scorsa domenica. Oggi il tifoso granata può essere comunque contento e può finalmente dire che la squadra e anche la società lo rappresentano, però ora viene il bello perché dirigenti, allenatore e giocatori hanno iniziato una nuova epoca, anche se bisognerà fare ancora meglio, e se porterà gioia o se non sarà all’altezza delle aspettative dipenderà solo da loro: gli obiettivi sono ripetere quanto fatto in questo campionato e se possibile migliorare i risultati ottenuti. Buon lavoro a tutti, sempre e solo Forza Toro.