Il Torino deve tornare a essere più aggressivo nella gara con la Juventus
La lezione data al Torino dalla Sampdoria in vista del derby è che non basta giocare un po’ meglio delle volte precedenti, quando i granata hanno vinto pur non convincendo, perché se l’avversario è qualitativamente superiore finiranno comunque per perdere. Alzare il baricentro, diminuire i passaggi fra i difensori, verticalizzare di più e aumentare il numero delle palle recuperate nella metà campo avversaria tornando a fare un pressing il più possibile asfissiante quando l’avversario imposta l’azione. Caratteristiche che sono venute un po’ a mancare nelle ultime partite e che erano il punto di forza della squadra di Mihajlovic.
Corner e cross degli avversari sono l’incubo del Torino che dopo quindici giornate non è riuscito a invertire la tendenza di subire gol su calci piazzati arrivati a quota dodici su diciannove totali. I palloni spioventi dall’alto nell’area granata troppo spesso sono finiti in rete e questo in vista del derby è un problema perché la Juventus è la squadra che con la Roma sa più di tutte le altre sfruttare queste situazioni e l’ha già fatto per ben undici volte, in ordine di tempo gli ultimi due bianconeri che hanno segnato sono stati Rugani e Manzukic che hanno saputo capitalizzare al meglio calci d’angolo battuti da Pjanic e questo ha permesso alla squadra di Allegri di sconfiggere l’Atalanta.
Mihajlovic e il suo staff in allenamento stanno facendo lavorare la squadra sulle situazioni difensive da palla inattiva, ma finora non si sono visti sostanziali miglioramenti. Concentrazione per evitare di subire gol soprattutto nella ripresa e una maggiore aggressività saranno indispensabili nel derby perché la Juventus patisce il pressing alto e le giocate in velocità e l’ha dimostrato il Genoa che sfruttando questa debolezza bianconera ha impostato la gara su questi fattori e l’ha vinta. Il mister granata non si stanca mai di ripetere che se la squadra gioca da Toro allora potrà fare male agli avversari usando in campo la testa in modo da dosare energie e saper in ogni momento della partita se accelerare o rifiatare e applicando i pincìpi morali e di gioco. “Quelli morali sono nel dna e nelle caratteristiche del Torino e del suo passato, una squadra che lotta e combatte per novanta minuti, che non si dà mai per vinta e dove tutti si aiutano reciprocamente in campo. Una squadra ambiziosa, coraggiosa, concentrata e che cerca sempre di giocare per vincere. Quelli di gioco, una squadra forte e compatta, che recupera immediatamente la palla e che la sa gestire secondo le situazioni e che sa verticalizzare, soprattutto una squadra che concede poco agli avversari e sa essere cinica sotto porta”. Questa è l’unica strada percorribile per battere la Juventus.