ESCLUSIVA TG – Dave (Sensounico): “Il Torino non ha ancora trovato il gioco, ma la colpa non è solo di Baroni anche i calciatori e la società ne hanno e la contestazione non sia un alibi. Da tifoso sono insoddisfatto”

ESCLUSIVA TG – Dave (Sensounico): “Il Torino non ha ancora trovato il gioco, ma la colpa non è solo di Baroni anche i calciatori e la società ne hanno e la contestazione non sia un alibi. Da tifoso sono insoddisfatto”
Dave Murru Sensounico
Oggi alle 08:00Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Elena Rossin

Dave Murru è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Dave è il chitarrista della band musicale “Sensounico” ed è grande tifoso del Toro. Con lui abbiamo parlato del momento del Torino che dopo sei partite di campionato ha 5 punti e ha segnato 5 gol e ne ha subiti 13 e si trova al 14° posto in classifica con Parma e Lecce.

Adesso c'è la sosta per le Nazionali e poi ricomincerà il campionato col Torino che sfiderà il Napoli, sono state disputate sei partite più due di Coppa Italia, ma che idea si è fatto dei granata?
“E’ una squadra che non ha ancora trovato il suo gioco. Con tutta probabilità, guardando gli elementi che ci sono in realtà non sembra neanche una squadra così brutta, però onestamente io non ho visto nessun tipo di evoluzione nel gioco, anzi ho visto un gioco molto stentato, spesso basato sui guizzi dei singoli. Non ho visto una manovra avvolgente e alcuni giocatori, quelli che bene o male negli anni scorsi erano stati dei punti fermi, quest'anno deludono un po'”.

Ma il problema secondo lei qual è? I giocatori, la società oppure l'allenatore?
“I problemi sono legati da tempo all'andazzo che c'è da un po' di anni. E' stato cambiato un allenatore dopo un anno e non gli è stato dato il tempo di poter costruire qualche cosa. Il licenziamento di Vanoli mi ha lasciato piuttosto perplesso perché non aveva la squadra che ha Baroli quest'anno. Ricordiamoci che Vanoli ha giocato senza Zapata tutto l'anno, che si è dovuto inventare attaccanti che non aveva, non aveva magari Asllani a centrocampo, per carità aveva Ricci, non aveva Simeone, che è un attaccante diverso da quello che poteva essere Sanabria. Non aveva queste scelte a centrocampo. Mentre Baroni ha un modulo che ha dovuto un attimino stravolgere perché non poteva giocare così poiché gli mancano i giocatori per farlo, ma detto questo non lo vedo con la garra giusta da raddrizzarli, lo vedo sempre molto compassato. E' chiaro che questo nasce dal fatto che è stato fatto un mercato con sempre la solita priorità di cedere i migliori per fare cassa e poi è stato rinforzato l’attacco, ma sono stati indeboliti altri reparti, soprattutto la difesa che in questo momento è il punto debole infatti abbiamo subito tredici gol in sei e non abbiamo mai giocato  in modo brillante, tolto il fatto che siamo andati a vincere a Roma con il guizzo di Simeone e che con la Lazio abbiamo rischiato di vincere, ma poi eravamo sul tre a due al novantatreesimo e abbiamo beccato gol su rigore al novantottesimo, tra l'altro un rigore ineccepibile perché è nato da una stupidaggine della difesa poiché bastava buttare la palla fuori e la partita finiva lì. E’ un discorso di mentalità di giocatori che sono probabilmente inadatti al modulo che voleva adottare Baroni. La società ha comprato qualcuno, ma senza avere un'idea ben precisa di quello che si doveva fare, è sembrata un po' arraffare quello che trovava mettendo insieme i giocatori, poi se va bene e tutto gira per il meglio è ok, ma se non va bene fai fatica come stiamo facendo adesso”.

Alla ripresa la partita con il Napoli, squadra decisamente più forte sulla carta, che si giocherà in casa con da una parte la solita contestazione nei confronti della società che ormai dura da tempo e dall'altra c'è il rischio che al primo errore che possa commettere la squadra arrivino fischi  ai giocatori. Baroni in questo periodo ha 10 giocatori (Adams, Asllani, Coco, Gineitis, Ilkhan, Israel, Maripán, Masina, Njie e Pedersen) che sono via con le Nazionali e altri sono infortunati (Anjorin e Ismajli) o comunque acciaccati (Ilic) quindi cosa può fare l’allenatore di meglio o di più rispetto a quello che aveva fatto finora?
“Il tifosi hanno il diritto di fischiare se vedono che in campo la squadra non rende. Baroni ha la scusante dei nazionali, però andando a vedere a ritroso ha avuto il ritiro a disposizione, nel quale non ha avuto i giocatori che poi gli sono arrivati verso la fine del mercato, per impostare il suo modulo. Questo, come è facile intuire, è uno dei tanti piccoli errori che si sommano e che alla fine influiscono sui risultati perché se l’allenatore non ha i giocatori a disposizione in ritiro è costretto poi a lavorare durante la stagione sull’impostazione della squadra. Analizzando la partita contro l'Inter, ho visto i giocatori che entravano in campo nel secondo tempo con delle facce da funerale, proprio da vittime predestinate, ecco io mi auguro che contro Napoli non avvenga la stessa cosa perché mi sembra che anche caratterialmente la squadra sia veramente molto fragile per questo mi sto chiedendo se Baroni sia l'allenatore adatto a dare il carattere che serve. Probabilmente Vanoli, a me piaceva proprio per come era caratterialmente, perché riusciva anche a tirar fuori il sangue dalle rape alle volte. Baroni quando viene inquadrato dalle telecamere ha la faccia di quello per pensa “ma che ci faccio qui?”, “che cosa posso fare?” e allora diventa un problema perché se non dà ai giocatori neanche quel guizzo in più nelle difficoltà, quella voglia di dimostrare che se non ci arrivano con la tecnica possono farlo almeno con la grinta altrimenti è una passeggiata, soprattutto per le squadre più attrezzate, venire qui e prendersi i tre punti. Adesso parliamo adesso del Napoli, ma più avanti parleremo probabilmente della Juve e a seguire di altre squadre. Tutti sappiamo che l'inizio del campionato non è stato dei più semplici a causa del calendario, mi chiedo come sia possibile che il Toro abbia avuto un inizio stile neopromossa, ma detto questo vedo, ad esempio, giocare la Cremonese e ha un'identità di gioco, ha una grinta che è ben diversa da quella che onestamente i nostri spesso mettono. Ovviamente poi mi auguro che la partita con la Lazio sia stata un po' una svolta e che si sia iniziato a trovare la quadra perché tutto sommato quella gara non è stata giocata male e la squadra non si è lasciata andare quando è stata rimontata, come era successo con l’Atalanta con tre gol subiti in otto minuti senza reagire e neppure dopo. Però è anche chiaro che si fanno degli errori che bisogna sicuramente andare a tamponare perché altrimenti la vedo dura”.

Prima della partita con la Lazio Baroni era a rischio esonero e adesso ci sarà la gara col Napoli, secondo lei c'è il rischio che se dovesse andare male allora sarà esonerato?
“Potrebbe essere, conoscendo però la dirigenza è difficile che si tengano  tre allenatori a libro paga. Non penso proprio che sia l'ambizione della presidenza pagare due allenatori esonerati e un altro ancora che li ha sostituiti. È facile dare la colpa all'allenatore, è sempre il primo a pagare per tutti, però anche lui ha sicuramente le sue responsabilità, ma bisognerebbe che ogni tanto da parte della dirigenza si facesse il mea culpa e dire forse anche io a livello di struttura se dessi un certo tipo di impronta, se indicassi un certo tipo di direzione le cose andrebbero diversamente. Bisognerebbe allestire la squadra con il preciso intento di arrivare a un determinato traguardo, ma al Torino non dichiarano mai gli obiettivi perché non li sanno. Mai una volta che dicano abbiamo costruito una squadra per l'Europa, ma si sente sempre dire facciamo una partita alla volta e vediamo cosa succede. Mi sembra sempre una scommessa: ho preso questi giocatori e vediamo come va. Le squadre che programmano sanno dove vogliono arrivare, ma al Torino purtroppo questa cosa non c'è mai stata, mentre c'è sempre stato un speriamo, vediamo, prendo Dembélé e se mi fa un campionato buono posso venderlo la prossima estate. Tutte scommesse e poi si rischia che non si vincano”.

Prima della prossima sosta del campionato il Torino affronterà il Napoli e poi Genova, Bologna infrasettimanale, Pisa e Juventus con due gare che sulla carta è possibile vincere non crede?
“Certo quelle con Genoa e Pisa, ma anche col Parma era così e invece abbiamo perso. Ricordiamoci anche delle due partite di Coppa Italia, col Modena che gioca in B se il primo tempo fosse finito due a zero per loro non avrebbero rubato niente e anche col Pisa non abbiamo fatto la partita della vita rischiando anche con loro. E’ un problema perché finora si è faticato anche con squadre che sulla carta squadre sono meno attrezzate di noi. Apro una parentesi, abbiamo Zapata, ma Baroni non lo fa mai giocare anche se il recupero dopo l’infortunio che ha avuto deve essere fatto gradualmente, però almeno fargli fare continuativamente spezzoni di gara penso che lo aiuterebbe a tornare in forma, ma invece lo si è visto ogni tanto con il contagocce. Sulla carta il Torino ha una squadra attrezzata almeno per certe partite avendo Zapata, Simeone e Adams davanti, e poi c’è Vlasic che sembra un po' un fantasma, però sappiamo bene che è uno che se vuole ti svolta la partita. Abbiamo un centrocampo con giocatori come Casadei, Ilic, Asllani, insomma i giocatori per fare bene o almeno meglio di quello che si è visto finora ce ne sono. La difesa vabbè, è il punto dolente anche perché è il reparto che nelle ultime due stagioni è stato smantellato e quindi chiaramente si deve rodare, però, secondo me andava puntellata molto di più soprattutto quest’estate nell’ottica di migliorare la squadra e invece nessun upgrade anno dopo anno perché magari si mette a posto l’attacco e poi si smantella la difesa così come sempre la coperta è corta. Quindi contro Genoa o Pisa si possono prendere anche due gol e andare a casa senza punti, perché loro anche se sulla carta sono magari più deboli sicuramente ci mettono qualcosa in più per colmare il gap infatti giocano, corrono, fanno l'impossibile per cercare in qualche modo di ottenere punti. Finora  non ho visto nessuna partita facile vinta dal Torino. Tre vittorie in tutto, comprese le due di Coppa Italia, e tutte sono state sudate”.

In queste prossime cinque partite, tra il Napoli e la Juventus, quanti punti potrebbe fare il Torino?
“Per quello che ho visto finora, secondo me, ne facciamo cinque. Con il Napoli non vinci e neppure con la Juve e con le altre tre magari strappi, una vittoria e due pareggi e le altre due le perdi”.

Sarebbe soddisfacente?
“No, assolutamente no. È chiaro che da tifoso non potrei come non lo sono stato  di perdere 2 a 1 a Parma o di essere preso a schiaffi a Milano dall'Inter, riconoscendo pure che sono più forti ma onestamente quel 5 a 0 ce l'ho ancora sullo stomaco per come è maturato. Abbiamo in rosa 10 giocatori che vanno nelle Nazionali e potenzialmente altri che possono andarci e hanno ricevuto convocazioni in passato non è che abbiamo calciatori presi dalla Serie C che pagano dazio per il doppio salto di categoria. Eppure tutti questi nazionali nel Torino prendono cinque schiaffi senza una minima reazione, quando non fai un tiro in porta poi è evidente che non vinci. O quando in otto minuti subisci tre gol dall’Atalanta, una delle peggiori viste degli ultimi anni. E il Parma non mi sembra una squadra trascendentale, eppure comunque ci ha ficcato due pere.  La vedo triste perché mi sembra un po' quel Toro degli inizi di Cairo quando avevi una accozzaglia di giocatori che presi uno per uno tutto sommato non sono neppure così male, ma messi tutti insieme non rendono perché è tutto campato in aria.  E' questo che mi dà fastidio, che mi spiace. La Cremonese parte con l'idea che si deve salvare e quindi fa tutto ciò che le consente per provare a riuscirci e poi potrà andare bene o male, ma intanto dopo sei partite ha 9 punti e noi 5. Loro hanno una media di più di un punto a gara e noi meno di uno. 
E poi va aggiunta un’altra cosa che per me non è secondaria, anzi: non è l’acufene che si sente allo stadio il problema. Il problema è che quando vai in campo dentro ci vuole determinazione. Con la Lazio la formazione iniziale secondo me non era la migliore possibile poi Baroni ha fatto buoni cambi e così ha raddrizzato la partita per poi buttarla via con quel cambio (Demélé per Pedersen, ndr) che è stato obbligato a fare perché non aveva nessun altro da mandare in campo perché come sempre la panchina non è adeguata. E così metti uno come Dembélé che non gioca mai per cercare di tenere il risultato e prima si è mangiato un gol e dopo non ha spazzato via la palla quindi ha fatto più danni delle cavallette. Però non è tutta colpa di Demélé perché non gioca mai e quando lo fa è ovvio che gli manca il ritmo partita e determinate altre cose, ma va anche detto che se non gioca è perché probabilmente non è adeguato. All’inizio Baroni aveva schierato Lazaro che  non ha fatto nulla per tutta la partita e poi ha fatto entrare Nkounkou che ha svoltato la partita in 20 minuti. Quindi ci sono tanti errori, secondo me, non sono solo di Baroni, ma anche dei giocatori e della società che fanno la storia degli ultimi anni del Toro”.

Qual è il giocatore che finora l’ha impressionata positivamente di più e quello che l’ha delusa maggiormente?
“Proprio impressionato positivamente nessuno. Potrei dire, ad esempio, Asllani, perché da lui mi aspetto che sia un certo tipo di giocatore, anche se nella scorsa stagione quando era all’Inter non ha giocato molto però quando lo aveva fatto non aveva reso male. Oppure Ché Adams, che l’anno scorso i suoi gol li ha fatti, o Simeone, altro che non giocava spesso, ma lo si conosce e si sa che ha potenziale. Da tutti questi giocatori mi aspetto certe cose, non dico che sia dovuto che facciano bene, però è chiaro che mi aspetto da loro giocate positive.
Negativamente, stanno mancando i capisaldi dell'anno scorso quindi i vari Lazaro, Maripán, che non lo sta giocando bene, Coco, che sta continuando un po' il suo trend dell'anno scorso con una partita magari da 6 condita però da errori di posizione e disattenzioni. Biraghi, da lui mi aspettavo qualcosa di più e invece sta facendo fatica. Sono molti che stanno un po' deludendo. E’ proprio un po' tutto l'andamento della squadra e c’è anche mancanza di grinta. Mi dispiace perché ho l'impressione che noi siamo la classica squadra nella quale i giocatori vengono a svernare pensando che tanto non ci sono traguardi da raggiungere e i soldi si prendo comunque per cui mi alleno e faccio le cose indispensabili. Non c'è quella voglia di arrivare perché il Torino è una tappa di passaggio e se chi arriva fa una buona stagione l’anno successivo se ne va. Purtroppo siamo diventati questa roba qui”.

Dipendesse da lei, in caso di sconfitta col Napoli esonererebbe subito Baroni o attenderebbe l’esito della gara col Genoa oppure gli darebbe ancora tempo fino alla partita con la Juventus?
“Non mi aspetto la vittoria con il Napoli, anzi mi immagino che sarà una sconfitta, però bisognerà vedere come matura. Se il Napoli segna un gol e noi facciamo 25 tiri di cui 20 in porta con Meret o Milinkovic-Savic, a seconda di chi giocherà, che fa 20 parate allora non considero la sconfitta un problema seppur mi dispiaccia. Sulla carta ci sta che il Napoli venga qui e vinca, ma, ripeto, dipende sempre in che modo perché se giochiamo come con l’Inter o l’Atalanta non mi sta proprio per niente bene e allora a quel punto si deve correre ai ripari in qualche modo e l’unica soluzione per provare a dare una scossa è esonerare l’allenatore. Un conto è se me la gioco fino alla fine, poi loro sono più bravi, sono più forti e trovano il gol e finisce lì. Tutt’altro conto se non faccio nulla per vincere o per non perdere male. Tanto più se non si fanno punti dove si potrebbe come sarebbe dovuto accadere col Parma perché allora diventa un problema e poi recuperare terreno non è così semplice”.

Anche perché arrivare alla gara con la Juventus significa essere all’undicesima giornata quindi a più di metà del girone d’andata.
“Esatto e se a quel punto sei a ridosso o peggio ancora fra chi lotta per la salvezza diventa difficile recuperare.
Non mi piace neanche che poi si usi l'alibi della contestazione, perché la contestazione non riguarda mai i giocatori, loro si sono presi i fischi quando c'era da prenderli e lo sapevano perfettamente che avevano fatto una prestazione che era insufficiente, ma i tifosi hanno sempre sostenuto la squadra. La contestazione riguarda la societaria e tutti sanno bene il perché e il per come. Ripeto, nessuno ha mai fatto mancare l'appoggio alla squadra e anzi credo che se aprissero il Filadelfia ai tifosi i giocatori non sarebbero fischiati, ma sostenuti come è sempre stato fatto. Noi tifosi abbiano sostenuto chiunque anche quei giocatori che erano impresentabili perché indossavano la maglia e sei tifoso e tifi per loro.
La contestazione è legata chiaramente alla presidenza, a questi 20 anni di non risultati ed è un altro discorso, però non venga preso come alibi perché non lo trovo corretto, mi sembra proprio un voler campare scuse per cercare di giustificare quello che non è giustificabile”.

Parlando di voi Sensounico, avete qualcosa in cantiere, state preparando qualche cosa in particolare?
“Abbiamo finito i concerti che avevamo in programma e adesso ci stiamo di nuovo buttando un po' sul rinnovo della scaletta in vista del periodo natalizio, quindi penseremo a fare qualcosa per Natale e pensiamo già anche a maggio e quello che potremmo eventualmente fare per il 4. Siamo in produzione in sala prove per i prossimi mesi”.