De Feudis e Pagano vite da "separati in casa"

07.08.2012 15:58 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
De Feudis e Pagano vite da "separati in casa"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il mondo del calcio ha le sue regole che sono conosciute e accettate da chi ne fa parte, però alle volte umanamente sono difficili da condividere come nel caso di De Feudis e Pagano che a tutti gli effetti sono giocatori del Torino, legati da un regolare contratto alla società granata e di conseguenza sono in ritiro e si allenano mettendoci impegno, questo va subito messo ben in evidenza, ma che sanno perfettamente di non rientrare nei piani della società, seppur giochino in due ruoli, De Feudis centrale di centrocampo e Pagano esterno alto, dove l’organico è carente. Da professionisti quali sono De Feudis e Pagano non si lamentano e si sono messi a completa disposizione di mister Ventura e dei compagni.
Per completezza d’informazione va ricordato quanto espressamente e testualmente detto dal presidente Cairo in merito alla situazione di questi due giocatori. Alla domanda fatta al presidente in occasione della sua visita alla squadra a Omegna il 2 agosto scorso “Per quel che riguarda il mercato in uscita, c’è qualche calciatore che potrebbe essere mandato a giocare altrove o essere ceduto?” Cairo aveva risposto: “Per Pagano si sta muovendo qualche cosa, ma l’ho visto bene fisicamente e ha un buon piede e buona tecnica. De Feudis è stato promesso al Varese, è un pupillo di Castori che l’ha avuto al Cesena”.

I due giocatori hanno incontrato i media e con molta disponibilità e sincerità parlato della loro situazione senza mai far trasparire anche solo una piccolissima vena polemica, ma forse non riuscendo del tutto a celare un po’ di rammarico per la loro condizione, rammarico che non può che suscitare umana vicinanza e solidarietà.


Biagio Pagano

Ritiro un po’ particolare il suo poiché sa di non rientrare nei piani della società, come sta vivendo questa situazione?

“Da professionista serio che si allena. Perché nel calcio può succedere di tutto quindi mi alleno per farmi trovare sempre pronto poi vediamo quello che avverrà in futuro senza nessun problema”.

Lei ha parlato con il suo procuratore per chiedergli di cercarle un’altra sistemazione dove giocarsi l’opportunità di guadagnarsi un posto da titolare?
“Ho parlato con il mio procuratore, ma non riferisco i termini della conversazione, però, ripeto, fino a quando sarò in ritiro con il Torino penso solo al Toro e ad allenarmi bene, poi per il futuro si vedrà”.

Secondo lei cosa potrebbe convincere Ventura a farla rientrare nei suoi piani?
“Io non sono nella testa del mister quindi, ripeto, penso solo ad allenarmi poi le decisioni e le valutazioni non spettano a me, ma alla società e al mister. Io sono serenissimo e continuo a fare quello che ho sempre fatto”.

Lo scorso gennaio lei era andato a giocare nella Nocerina su consiglio di Ventura per riprendersi dall’operazione al calcagno, alla quale aveva dovuto sottoporsi nell’estate precedente, poiché aveva bisogno di essere mandato in campo con regolarità in modo da ritornare più forte di prima.
“Non è proprio andata così purtroppo perché quando stavo bene fisicamente ho avuto un altro infortunio che mi ha tenuto fuori per tre-quattro mesi, è stata una stagione un po’ disgraziata che mi ha fatto perdere un anno. Quest’estate mi sono presentato in ritiro con il Torino con la gamba che stava bene e sto lavorando senza problemi”.

L’organico del Torino alla voce esterni numericamente è carente, ha speranze di guadagnarsi una conferma in granata?
“Non è il fatto di riguadagnarsi la fiducia o il posto, ma penso che un giocatore che è sotto contratto debba, da buon professionista, allenarsi sempre al massimo quindi io sto facendo né più né meno quello che stanno facendo tutti gli altri miei compagni di squadra”.

Con l’allenatore ha parlato della sua situazione?
“Sì, abbiamo avuto un colloquio a inizio stagione, ma anche di questa conversazione non riferisco nulla pubblicamente”.

Psicologicamente questa situazione è un po’ pesante?
“Io mi trovo talmente bene nel gruppo che non mi pesa, anzi sono sereno perché penso che l’anno scorso come quest’anno la forza del Torino è il gruppo. Per me è come se a gennaio non fossi mai andato via e la promozione l’ho sentita anche un po’ mia, infatti, il giorno della partita del Torino con il Modena che si è giocata all’ora di pranzo io a Nocera in attesa della gara che si sarebbe disputata alle quindici ero davanti alla televisione a vedere i compagni del Toro e alla fine li ho telefonato a tutti per far loro i complimenti. Per me la promozione del Torino l’anno scorso è stata una grande soddisfazione”.

Che cosa si aspetta per il futuro?
“Spero che questa sarà una stagione positiva per riscattare quella passata che purtroppo è stata disgraziata per me”.


Giuseppe De Feudis

Come vive questa situazione visto anche che il presidente Cairo ha detto che lei è promesso a un’altra società?

“Se questo l’ha detto il presidente …, io personalmente non ne so niente. Come aveva detto Biagio anch’io penso solo ad allenarmi bene, come stiamo facendo. Questo è un buon ritiro e noi giocatori ci dobbiamo occupare solo di lavorare e farci trovare pronti al momento opportuno, perché siamo sotto contratto con il Torino”.

Lei ha disputato l’intera scorsa stagione al Torino e quando c’è stato bisogno del suo contributo si è sempre fatto trovare pronto ed ha anche segnato il gol del due a zero al Modena che di fatto ha chiuso la partita e sancito il ritorno in A del Torino. Che cosa pensa di poter ancora dare a questa squadra?
“Io penso di poter dare ancora molto. L’anno scorso ho avuto poco spazio, però quando sono stato chiamato in causa mi sono fatto trovare pronto e credo che la cosa più importante per un giocatore sia proprio questa”.

Anche per lei stessa domanda che per Pagano, psicologicamente come affronta questa situazione?
“Penso solo ad allenarmi e poi quello che succederà non si può sapere, quindi dobbiamo solo lavorare giorno per giorno e qualora ci saranno delle opportunità si valuteranno”.

Se arrivassero delle richieste per lei da altre società le prenderebbe in considerazione oppure preferirebbe giocarsi l’opportunità di un posto nel Torino?
“Se arriveranno le valuterò, ma è chiaro che fino a quando sono sotto contratto con il Torino darò il massimo per questa squadra e per farmi trovare pronto”.

Sembra che il Varese e il Modena siano interessati a lei?
“Del Modena non sapevo niente, del Varese sì, ma si tratta solo del solito pour parler che si fa in epoca di mercato su tutti i giocatori quando si chiedono informazioni. Ci tengo a precisare che non ho rifiutato nessuna destinazione anche perché io non ho parlato con nessuno quindi non so come abbia potuto circolare la voce che ho rifiutato di andare in un'altra squadra”.

Da parte del Torino o da parte del suo procuratore in questo periodo le è stata mai proposta un’altra destinazione?
“No”.

Dall’inizio del ritiro ha avuto modo di parlare con Ventura della sua situazione?
“A Sappada mi ha chiesto quale fosse la mia situazione perché voleva darmi una mano cercando di capire quale fosse appunto la mia situazione, tutto qui”.