Con Immobile out è Maxi Lopez che può tenere a galla il Torino
Belotti è il capocannoniere del Torino con otto reti, ma le sue fortune sono iniziate con l’arrivo d’Immobile e la cessione di Quagliarella perché prima aveva segnato un solo gol, al Bologna alla quattordicesima giornata, pur avendo giocato in dieci delle precedenti partite e per sei volte da titolare, anche se sostituito nella ripresa cinque volte. Ora che Immobile si è infortunato, lesione di primo grado alla giunzione mio tendinea prossimale del muscolo bicipite femorale della coscia destra con prognosi di circa trenta giorni, bisognerà vedere se Belotti continuerà a segnare con una certa regolarità oppure se non avendo più al suo fianco un compagno capace di metterlo nella migliore condizione per esprimersi accuserà il colpo.
Maxi Lopez che finora in questa stagione è stato tenuto ai margini, prima perché non in perfetta forma fisica, sovrappeso, e poi perché l’allenatore ha puntato tutto sulla coppia d’attacco Immobile-Belotti dovrà ora, sempre che gli sia concesso, farsi carico delle sorti del Torino. Nel derby quando è subentrato all’inizio della ripresa, proprio per sostituire Immobile che si era infortunato, Maxi ha segnato un gol del potenziale pareggio poi annullato per inesistente fuorigioco ed è andato vicinissimo a farne un altro, ma Rugani sulla linea ha salvato la porta della Juventus. Tenuto questo come premessa si può sperare in bene per le prossime partite.
Da quando Immobile è arrivato al Torino, in coincidenza del girone di ritorno, Ventura non ha mai schierato titolare Maxi Lopez e, derby a parte, non l’ha mai fatto entrare prima del sessantesimo, tra l’altro accaduto una sola volta nella gara con il Verona, nelle altre quattro volte con Sampdoria, Carpi, Milan e Genoa l’argentino al più si è visto mandare nella mischia negli ultimi venti minuti più recupero e in ben sei partite (Frosinone, recupero con il Sassuolo, Fiorentina, Verona, Palermo e Lazio) è rimasto sempre in panchina. Avrà pure tirato non bene il rigore con il Carpi, ma è successo anche a Immobile con la Lazio e se proprio si vuole fare un paragone fra questi due penalty almeno Maxi Lopez ha indirizzato la palla nello specchio della porta ma facendosela agguantare dal portiere, mentre Ciro l’ha spedita parecchio sopra la traversa. Se si perdona Immobile è doveroso fare altrettanto con Maxi Lopez.
In rosa fra gli attaccanti c’è anche Martinez, però, il venezuelano tutte le volte che ha giocato in questo campionato non ha mai convinto, l’impegno è sempre stato massimo, però in più di un’occasione ha sbagliato tiri in porta che erano chiare occasioni da gol, sette su undici azioni d’attacco, e questo non depone a favore di chi per mestiere deve segnare e non è ancora riuscito a farlo. Forse è anche per questa sua poca precisione al momento del tiro finale, già evidenziata nella scorsa stagione, e nessun assist all’attivo che Ventura l’ha utilizzato poco, 461 minuti in tutto.
Maxi Lopez in 990 minuti giocati ha realizzato tre reti, si è visto annullare un gol valido e togliere sulla linea di porta un’altra palla indirizzata in rete, non ha calciato bene un rigore, ma ne ha realizzati altri due, ha attaccato la porta ventisei volte, tirando in diciannove circostanze e creando sedici occasioni da gol e fornendo due assist. Sicuramente ha voglia di prendere per mano il Torino e migliorarne la classifica, già lo scorso campionato quando arrivò a gennaio contribuì in modo fondamentale a portate avanti in Europa il Torino, suoi tre gol all’Athletic Bilbao che valsero di ottavi di finale, e a mantenere la squadra in lotta per cercare di tornare in Europa League fino alla fine del torneo segnando otto reti.
Ventura non potendo per un mese disporre d’Immobile dovrà valorizzare al massimo Maxi Lopez, chiedergli di sacrificarsi per fare da spalla a Belotti potrebbe essere un boomerang ed è già successo con Immobile, infatti, il Torino non ne ha tratto giovamento. Al termine del girone d’andata i granata erano al quattordicesimo posto in condominio con il Bologna e avevano sette punti in più del Frosinone terzultimo, oggi dopo dodici partite, compreso il recupero con il Sassuolo, sono al tredicesimo posto in coabitazione con l’Atalanta, ma a sole cinque lunghezze su Carpi e Palermo appaiati al terzultimo posto. Aver perso due punti di margine dalla zona retrocessione non è evidentemente positivo, cambiare strategia è diventato obbligatorio, piaccia o non piaccia Maxi Lopez.