Cairo: "Mercato? Un granellino di sabbia potrebbe inceppare i meccanismi"
Urbano Cairo è tornato a parlare e l'ha fatto durante l'evento della presentazione dello sponsor Valmora. Appare sempre loquace, ma pondera maggiormente le parole, per evitare gli errori del passato. C'è il solito entusiasmo, ma vigila l'attenzione di non andare oltre, per non essere frainteso, soprattutto dopo gli schiaffi ricevuti nel recente passato. Ora c'è tanta voglia di ricominciare, di migliorare soprattutto i rapporti con la tifoseria. Dapprima Cairo, da buon imprenditore, sciorina qualche dato, come sul numero degli utenti che ha il sito ufficiale: "Da 150mila del 2010, siamo passati a 250mila utenti unici al giorno, dunque abbiamo incrementato gli accessi di 100mila persone diverse ogni giorno. Questo va ad aggiungersi anche ad un numero maggiore di tifosi allo stadio". Proprio l'Olimpico che si intravede dalle finestre della sala stampa ed offre un buon effetto ottico.
La situazione è senza dubbio più tranquilla e anche le contestazioni si sono ridotte: "Le cose vanno senza dubbio meglio, da parte mia c'è tutta la voglia di trovare punti di contatto con persone della curva, con i quali ho sempre avuto rapporti positivi. E' un peccato che ci sia stato del malumore in concomitanza con i problemi della squadra. Ora è il momento di fare le cose giuste per il Toro, come ricostruire il Filadelfia, che sta tanto cuore alla gente granata. Spero che torni la voglia da parte della curva di essere un tutt'uno come in passato, che per me era fonte di gioia e anche commozione in certi momenti".
La situazione sul Filadelfia sembra chiarirsi sempre più: "Dopo l'incontro del 22 ottobre con Fassino", ha spiegato il presidente, "c'è stato un consiglio di amministrazione della Fondazione in cui si sono fatti passi avanti con la pubblicazione del bando. Ci metteremo anche noi in contatto con l'Ufficio del Sindaco e l'Assessore allo sport Gallo, perchè il Torino intende finanziare una parte significativa della ricostruzione del vecchio stadio. Oggi è bene riprendere in mano le cose per rifarlo in tempi brevi. L'Olimpico? La priorità ora va al Filadelfia, per l'Olimpico ci siamo lasciati solo con un paio di battute. Adesso l'abbiamo affittato ed è solo nostro, lo gestiamo con dei costi abbastanza importanti, perchè non possiamo più dividere le spese con la Juve. Questo stadio è esteticamente bello, ma ha caratteristiche che non si sposano bene con gli impianti moderni di nuova generazione. Ad esempio c'è troppo spazio tra gli spalti ed il campo, così mancano zone da adibire a ristoranti, cinema, negozi che ovviamente aiutano a far vivere lo stadio tutti i giorni. E' adatto al calcio ma inadatto al resto.
Il Credito Sportivo è interessato a dare una mano al Torino: "Ho ricevuto Cardinaletti, presidente del Credito", ha raccontato Cairo. "Mi ha parlato delle iniziative che questo Ente ha finanziato, come il centro sportivo del Catania, dove è intervenuto al 50 per cento. C'è la voglia di essere con noi. Con la nostra iniziativa il Credito potrebbe mettere meglio in evidenza tutte le sue iniziative. Effettivamente però quello che si può fare è più in mano al Comune che a noi, ma oggi vogliamo concentrare gli sforzi sul Filadelfia, c'è comunità d'intenti e la volontà politica. Non mi interessano le vecchie polemiche e gli aiuti concessi alla Juventus, ora pensiamo solo a portare avanti il progetto, senza pensare a quello che c'è stato in negativo prima, vediamo come tutto può evolvere, insieme a Regione, Comune e tutti quanti vogliono unirsi a noi per mettere le risorse che servono. Adesso conta raggiungere l'obiettivo".
Ovvio parlare della squadra ed in particolare del rinnovo di Ogbonna. "Non voglio arrivare alle solite telenovele, che non sono nemmeno più di moda. Sappiamo qual è l'agenda dei rinnovi, ci stiamo lavorando, quando avremo una firma sui contratti lo annunceremo ufficialmente. Credo che troveremo un punto d'incontro velocemente. Branchini ha avuto da fare ma i tempi sono quasi maturi". E Ventura e Petrachi? Saranno anche loro nel Toro del futuro? "Le cose arrivano spesso in modo automatico", ha risposto Cairo. "Con Ventura siamo partiti con un contratto annuale, è un allenatore di esperienza, non è alla ricerca di un contratto, ma di un qualcosa che tenga viva la sua voglia di stupire e di emozionarsi. Venire a Torino lo stimolava molto, ma prima voleva capire come poteva trovarsi nell'ambiente. Per questo ha chiesto un contratto annuale. Siamo in contatto quotidiano, non ci sarà bisogno di tante discussioni. Non si perde un allenatore se con lui c'è un tipo di rapporto e c'è feeling con tutto l'ambiente, non vedo il problema di perderlo, è esperto ed intelligente e sa lui cosa fare della sua carriera. Non dipende certo da un contratto. Anche per Petrachi avverrà tutto in modo naturale, c'è un bel rapporto, conosco le sue qualità, che sono tante per continuare a lavorare bene come adesso. Petrachi e Ventura si conoscono bene e hanno un bel rapporto, ma il loro futuro è indipendente l'uno dall'altro".
Siamo a novembre e si cominciano a muovere i rumors di mercato. Cairo pensa di "regalare" qualche giocatore a Ventura a gennaio? "Se c'è una cosa che ho quasi sempre sbagliato sono i mercati di gennaio. A parte quanto fatto due anni fa, oggi dobbiamo stare molto attenti, non lo dico per risparmiare, un investimento fatto bene oggi può essere un risparmio per domani. Abbiamo una rosa di 27 giocatori, che sta dando grande prova di sè, abbiamo due titolari per ruolo, per cui immettere nuovi elementi in una rosa di questo genere, che è sicuramente migliorabile come ogni cosa, può diventare il classico granellino di sabbia che può inceppare gli ingranaggi. Il gruppo è ben amalgamato e mi piace il rapporto che si è creato. In genere a a gennaio arrivano giocatori che non sono quasi mai scesi in campo, poco allenati, che ci mettono magari un po' prima di capire il gioco di Ventura e vanno in forma a marzo, in più possono anche mugugnare. Non dimentichiamoci che ci mancano giocatori importanti come Guberti, con Pagano che non ha ancora recuperato bene dall'operazione al tallone, così Surraco, dunque la nostra rosa ha ancora individualità inespresse. Sulle fasce direi che non siamo messi male, con Stevanovic, Verdi, Odu e anche Antenucci, che ha cambiato la partita con l'Empoli e a Pisa con Ventura aveva già giocato esterno, ruolo che ora sembra gradire più di allora. Se ci sarà bisogno di qualche correzione ne parleremo con Ventura".
C'è anche il tempo per parlare della Primavera, che quest'anno soffre parecchio. "Sta stentando è vero, ma le altre categorie giovanili stanno facendo bene. Comi mantiene a tutti gli effetti la carica di responsabile, ma stiamo cercando un altro dirigente da mettere al suo posto, potevamo fare scelte interne, ma sarebbe rischioso spostare Benedetti da responsabile della squadra calcio. Tornando alla Primavera non dimentichiamoci dei molti infortuni, come quello di Chiosa, Sarr, Diarra, più Diopp in attesa di tesserare. Inoltre abbiamo preferito dare in prestito alcuni giocatori per fare esperienza in giro, con questi la Primavera sarebbe sicuramente più forte".
Infine Cairo promette amichevoli in Piemonte: "Siamo già andati a Volpiano ed è stato un successo. Sarà una belle esperienza andare anche nella zona dei Damilano. L'entusiasmo sta crescendo e c'è tanta gente che ha voglia di incontrare la squadra".