Cairo dice no all'Arsenal per Rosinaldo
L'amato Rosina il presidente granata non lo vende, il Toro riparte da lui, al quale sarebbe logico costruirgli una squadra attorno, ma al momento, in attesa che sbocci per la sua definitiva consacrazione, va bene così. Rosinaldo è stato il primo mattone importante della squadra, rinata dalle ceneri del fallimento, e sarà lui a riportare in alto il Toro.
A dire il vero i tifosi granata sono divisi, chi non vorrebbe mai privarsi del suo capitano, chi invece pensa che potrebbe essere un buon affare cederlo e monetizzare, così da rinforzare la squadra. Rosina è ancora fragile dal punto di vista emotivo e non va messo in croce quando sbaglia, così dargli subito grosse responsabilità. Deve crescere, non solo, ha bisogno di poter sentirsi "libero" in campo, senza costrinzioni, solo così renderà al meglio. Nessun allenatore si priverebbe di un giocatore come lui e, visto che Wenger proprio uno stupido non è, se gli ha messo gli occhi addosso, qualcosa vorrà pur significare.
La conferma di Rosina ha un altro significato, Cairo, a febbraio, quando si giocherà la partita societaria, probabilmente rimanderà al mittente l'offerta per acquistare il Torino. L'interesse per la società granata comunque è positivo, vuol dire che il nome Torino ha sempre il suo fascino e, se ben gestito nei prossimi anni, alla fine potrà risultare un affare per Cairo, sia che rimanga proprietario per i 15 anni cui si è prefisso di gestirlo, sia che lo ceda.
Per quanto riguarda il mercato, si affaccia un nome nuovo all'orizzonte, quello di Massimo Donati, che al Toro ebbe un'esperienza sfortunata nella stagione 2002/2003, una delle annate peggiori della storia granata, conclusasi con la retrocessione ed il 18esimo posto finale. I granata avevano addirittura partecipato all'Intertoto (usciti al terzo turno, dopo aver battuto il Bregenz, ma perso contro il Villareal) e avevano ancora in rosa nomi importanti come Ferrante, Lucarelli, Comotto, Pellissier. Donati fece una buona stagione, anche se non giocò moltissimo, ma in quelle prestazioni mise in mostra tutte le sue qualità, che in Italia non sono state apprezzate a dovere. Un giocatore raffinato fuori e dentro il campo, dotato di buona tecnica e anche senso del gol. Sarebbe un lieto ritorno, con tanto di riscossa.