Benedetta sosta! Il Torino dovrà approfittarne per trovare identità e brillantezza prima che sia troppo tardi
Il primo punto in casa e la porta finalmente inviolata, ma la partita con il Crotone lascia un po’ di amaro in bocca. E’vero che il Torino arrivava da un match infrasettimanale e i pitagorici no, ma con un avversario neopromosso e ultimo in classifica dai granata ci si aspettava di più di un pareggio a reti inviolate, anche perché è stata la squadra di Stroppa ad essere andata più vicino a vincere avendo tirato di più, 9 a 5, e anche inquadrando maggiormente lo specchio della porta: due volte, una con Pereira (45’+1’) e l’altra con Messias (75’) entrambi i tiri neutralizzati da Sirigu, a fronte del palo interno colpito da Gojak (83’). Giampaolo ha spiegato che era stata impostata la partita in un determinato modo ossia aspettando il Crotone nel primo tempo e poi provando ad affondare di più nel secondo poiché i giocatori che erano stati utilizzati di più erano stanchi e bisognava gestirli per arrivare al termine della gara senza perdere risorse e che qualche tempo fa questa partita sarebbe terminata con una sconfitta.
Nessuno più del mister sa in quale condizione siano i giocatori, ma di fatto è stato regalato un tempo agli avversari e poi non è bastato il secondo per affondare il colpo. Un leitmotiv che troppo spesso è stata una costante in questo 2020. “Il Crotone ci ha aggredito – ha anche detto Giampaolo nella disamina post gara -, non ci ha fatto giocare e quando l’abbiamo fatto ci ha costretti a giocare sporco e non abbiamo avuto la lucidità necessaria per sviluppare trame. Dobbiamo trovare l’equilibrio fra il non subire gol e il segnare”.
E allora la sosta per gli impegni della Nazionale cade a fagiolo, anche se Giampaolo non avrà a disposizione tutti i giocatori perché in parecchi risponderanno alla chiamata delle rispettive Nazionali, Belotti, Sirigu, Buongiorno, Ferigra, Gojak, Linetty, Lukic, Lyanco, Rincon, Rodriguez, Ujkani e Vojvoda, per cui non si alleneranno con la squadra. Ma comunque questa resta un’opportunità da sfruttare al massimo perché la condizione fisica è fondamentale tanto quanto schemi e movimenti e in tutti questi tre aspetti il Torino è ancora deficitario e i miglioramenti che si sono visti finora non sono assolutamente sufficienti perché la squadra manca di identità e brillantezza e, infatti, non ha trovato l’equilibrio fra il non subire gol e il segnare. Alla ripresa del campionato il Torino dovrà affrontare prima della breve sosta per il Natale, alternando gare in trasferta e casa, Inter, Sampdoria, Juventus, Udinese, Roma, Bologna e Napoli e se non ci sarà la svolta il destino di un campionato tutto in affanno come quello scorso sarà difficilmente evitabile.