Al Torino iniziano a volare gli stracci: preludio all’ennesima “rivoluzione”

24.03.2021 12:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Vagnati e Cairo
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Vagnati e Cairo
© foto di Image Sport

L’esonero dell’allenatore della Primavera Marcello Cottafava e ancor di più, visto che riguardava la prima squadra, quello precedente di Marco Giampaolo certificano la pessima stagione del Torino Fc e, soprattutto, che a distanza di un anno, settimana più settimana meno, è già quasi al capolinea l’ennesimo nuovo corso che era iniziato con l’arrivo di Davide Vagnati, dopo l’interregno di Massimo Bava a seguito dell’addio del direttore sportivo Gianluca Petrachi. Il presidente Urbano Cairo è intervenuto se non proprio a gamba tesa entrando comunque in campo e come aveva fatto per Davide Nicola ha scelto Federico Coppitelli che sulla scia di quanto aveva fatto Moreno Longo in precedenza aveva portato la Primavera a vincere la Coppa Italia nel 2018 e la Supercoppa italiana nel 2019.

Cairo ha chiesto a Nicola e a Coppitelli di salvare dalla retrocessione prima squadra e Primavera perché chi li aveva preceduti non era riuscito ad ottenere neppure i risultati minimi sperati. Certo prima di eventualmente accusare Giampaolo e Cottafava di incapacità va soppesato quanto abbia influito il fatto che non siano stati dati loro giocatori adeguati così come va ricordato che i due hanno di fatto avvallato le rose messe loro a disposizione perché se le avessero ritenute inadeguate avrebbero potuto almeno lamentarsi, non è carino farlo in pubblico però avrebbero salvato la faccia, e volendo anche dimettersi.

Nicola e Coppitelli sono stati voluti dal presidente Cairo, mentre Giampaolo e ancor di più Cottafava erano arrivati su input del direttore tecnico Vagnati per cui il fatto che entrambi non abbiano portato a termine la stagione vuole dire che non sono state le migliori scelte soprattutto agli occhi di Cairo e questo porta a pensare che il presidente inizi a maturare qualche dubbio sul direttore, anche perché ci sono già da un po’ di tempo rumor che dicono che sia alla ricerca di un nuovo direttore. A fine stagione a prescindere che il Torino, prima squadra e Primavera, mantenga la categoria è molto probabile che andrà in scena l’ennesimo nuovo corso con l’arrivo quindi di un altro direttore sportivo. Costerà caro a Cairo perché a libro paga ha già Giampaolo e Cottafava con i rispettivi staff e il salutare Vaganti comporta anche che i suoi uomini di fiducia a partire dal segretario generale Andrea Bernardelli e dal responsabile dell’area scout Giammario Specchia facciano le valigie con lui pur avendo contratti ancora in essere con il Torino.

Cairo però ha ben poco da lamentarsi perché è stato lui che ha scelto Vagnati e che ha avvallato le sue decisioni anche quelle di mercato che non sono state poi così a buon prezzo tenuto conto che già solo nella sessione estiva per la prima squadra sono stati spesi grossomodo 30 milioni di euro per Rodriguez, Linetty, Vojvoda più Murru, Bonazzoli e Gojak in prestito con diritti di riscatto a determinate condizioni che aumenterebbero l’esborso se riscattati e nessuno di loro ha reso finora per quanto sperato e che a gennaio Sanabria e Mandragora sono stati voluti fortemente da Nicola e arrivati anche loro in prestito. Mentre sul fronte delle cessioni dei giocatori che non rientravano più nei piani tecnici ci sono stati quasi solo prestiti, su tutti Aina, Falque, Djidji, Millico, Meïté e Edera, a parte la vendita definitiva di Berenguer e di qualche altro ragazzo.
Se adesso come sembra il presidente Cairo inaugurerà l’ennesimo nuovo corso faccia tesoro delle tante scelte sbagliate che ha fatto in sedici anni e prenda spunto dalle poche giuste altrimenti fra un anno o poco più sarà punto e a capo e il Torino Fc sarà sempre meno Toro.