Sputi, gestacci, offese, calci: La cronaca di una giornata di ordinaria follia

17.02.2009 14:21 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: fiorentinanews

Genoa-Fiorentina, storia di una domenica ad alta tensione. Che ci sarebbe stata un’atmosfera particolare lo si poteva intuire fin da subito: il Regionale da Recco per Genoa Brignole delle 13.09 arriva addirittura un minuto prima del previsto, mentre lo scorso 21 dicembre in occasione della sfida di Marassi contro la Samp era arrivato normalmente con 5 minuti di ritardo. Altre considerazioni. La strada che porta al Ferraris è blindatissima e il clima da sfida importante si respira in ogni isolato, e anche l’approccio con la tifoseria rossoblu rispetto a quella blucerchiata è contraddistinta dalla diffidenza e dal menefreghismo. Una semplice domanda di mercato a qualche tifoso del grifone “Vi sarebbe piaciuto Semioli, visto che lo avete seguito a gennaio, o Pazzini la scorsa estate?” e la risposta quasi sempre la stessa “Abbiamo il Principe e Rossi che oggi vi farà vedere i sorci verdi, caro il nostro giornalista fiorentino, di quei due non ce ne frega un c….”. Incassa e porta a casa. Meglio rimanere silenti, visto che commenti non sono ben graditi, con le amabili discussioni coi supporters di fede blucerchiata un lontano ricordo. Come, per fortuna, il campo di patate del Ferraris di allora. I tifosi del Genoa preferiscono risparmiare il fiato per incitare la propria squadra dall’inizio alla fine e infamare di tanto in tanto quella viola e la sua eroica tifoseria. E fin qui va bene come. Il botta e risposta dei cori della Curva Nord e della Sud fa paura, spinge soprattutto nel primo tempo i Gasperson Boys e imbriglia le gambe di quelli del Mago di Orz. Le condizioni acustiche a Marassi, del resto, lo facilitano. Poi con la crescita della Fiorentina e delle reti in rimonta dei viola continua l’escalation degli insulti, per esplodere al 93’ dopo il pareggio. ‘Ladri! Zingaro di M….! Come la Juve, siete come la Juve! A piangere avete ottenuti risultati”: il clima al Ferraris comincia ad essere rovente e i rossublu di tribuna improvvisati ultras provano a stemperarlo con una pioggia di sputi su alcuni giornalisti fiorentini: il computer di Fiorentinanews risparmiato solo dalla gittata ridotta. Qualche difficoltà a raggiungere la zona mista del dopo partita, un po’ come è accaduto a Mutu e Prandelli. Per fortuna coi colleghi genoani c’è maggiore armonia, forse per un destino comune “Abbiamo perso sia noi che voi, oggi ha vinto la Roma anche se ha perso” Mal comune mezzo gaudio. Ma intanto i tifosi rossoblu contestano fuori la squadra che sta per tornare in riva d’Arno. L’escalation di follia continua e culmina con l’episodio del tifoso rimasto schiacciato anche per la troppa fretta a far lasciare lo stadio da parte della Polizia, coi mezzi della scorta che stavano per investire in maniera definitiva il tifoso a terra: in questo caso lode ai tifosi rossoblu che sono riusciti a scongiurare almeno un Carlo Giuliani bis, un altra ferita ancora aperta che lacera Genova a quasi 8 anni di distanza. Un’ora dopo l’incidente ancora tracce di sangue in corso De Stefanis, mentre i vigili fanno i loro rilievi. “Volevamo aiutare il ragazzo a staccarsi dalla ruota ma con quello spettacolo truce stavo per vomitare addosso alla mia ragazza”, commenta un tifoso genoano ripresosi dallo choc. “Non scrivete che gli ultras del Genoa hanno aggredito il pullman viola, scrivete semmai anche che Bonazzoli, Dainelli e Gamberini rispondevano con brutti gesti ai tifosi” tuonano alcuni ultras del Genoa, mentre qualche militare e qualche passante si lamenta sottovoce “I tifosi del Genoa si comportano così tutte le domeniche, prima o poi qualcosa doveva succedere, speriamo che il ragazzo si salvi”. Gabriele Amato è salvo, ma tutta questa escalation di violenza per un risultato di una partita di calcio è utile in un paese attanagliato da ben più seri problemi? La risposta è quanto mai ovvia.

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